Trecate - Il vescovo di Novara, monsignor Franco Giullio Brambilla, teologo di fama internazionale, già docente di Cristologia e antropologia teologica presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale e preside della stessa, si è soffermato molto sui principi della “speranza” e della “vigilanza” nella sua omelia che, domenica 30 novembre a Trecate, ha costituito il principale momento di riflessione della Giornata del Ringraziamento di Coldiretti Novara Vco, coincidente quest’anno con la prima domenica d’avvento. Un richiamo forte alla speranza e vigilanza dell’agricoltore che deve essere valore d’esempio per l’intera società. Hanno concelebrato con lui il consigliere ecclesiastico di Coldiretti Novara Vco don Mario Bandera e l’arciprete di Trecate don Ettore Maddalena.
Un momento importante, evidenziato dalla presenza delle istituzioni: ill prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo al vicepresidente della giunta regionale Aldo Reschigna, l’assessore regionale Augusto Ferrari, il consigliere regionale Diego Sozzani, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Giovanni Spirito. A guidare i numerosi sindaci e consiglieri provinciali, il primo cittadino trecatese, nonché vicepresidente della Provincia, Enrico Ruggerone. Ad accoglierli, l’intera dirigenza della Coldiretti interprovinciale, con il presidente Federico Boieri e il direttore Gian Carlo Ramella.
Una domenica che ha riunito gli imprenditori agricoli delle due province unitamente alla dirigenza della più rappresentativa organizzazione agricola del comprensorio: nella chiesa parrocchiale di Trecate la Giornata del Ringraziamento ha quindi ben condensato lo spirito e i valori cristiani che accompagnano Coldiretti sin dalla sua fondazione e che sono cardine di un evento annuale che si protrae dal 1951, giungendo quest’anno alla 64° edizione.
Il vescovo Brambilla, nel ricordare le origini contadine della sua famiglia, ha esortato gli imprenditori agricoli di Coldiretti “a farsi portavoce dei valori legati al ciclo dell’agricoltura e al ringraziamento per i frutti della terra anche nei confronti dell’attuale società industriale”, sottolineando il legame simbiotico tra il “dono della vita” e l’”opera dell’uomo”.
L’omelia di monsignor Brambilla è partita dall’osservazione del profondo legame che vi è tra le feste ebraiche e cristiane e il ciclo agricolo: ha poi richiamato la centralità del ruolo dei doni di Dio e della natura trasformati dall’operosità dell’uomo.
Altro momento particolarmente sentito è stata la lettura della ‘Preghiera del Coltivatore’ da parte del presidente interprovinciale della Federpensionati Coldiretti, Emilio Simonelli, e della neo Delegata di Coldiretti Giovani Impresa, Sara Baudo: un momento di unione tra le generazioni ‘di ieri e di oggi’ nell’unità dei valori cristiani trasmessi dalla nostra organizzazione agricola.
Il tema del cibo e “la destinazione universale dei beni della terra” è peraltro il tema centrale indicato dai vescovi cattolici della Cei nel loro tradizionale messaggio per la celebrazione della Giornata del ringraziamento: “L’agricoltura deve essere sostenibile, produrre qualità e salubrità e anche tutelare i terreni che sono “beni comuni della famiglia umana”. Va da sé l’appello al presidio del territorio contro il degrado e la cementificazione, anche in considerazione dei fenomeni di erosione e dei mutamenti climatici sotto gli occhi di tutti. L’attenzione al cibo richiama alla mente la contraddizione di un mondo in cui 870 milioni di persone soffrono la fame, mentre nei paesi ricchi c’è chi lo spreca”. I vescovi incitano a modificare gli stili di vita in modo da usare gli alimenti in modo più consapevole. “Il modo di acquistare di ognuno di noi – si legge nel messaggio della Cei –decide il futuro di una piccola cooperativa locale”.
Al termine della celebrazione eucaristica, che ha visto l’offertorio dei prodotti della terra provenienti dalle aree agricole dell’intero comprensorio interprovinciale di Novara-Vco, il vescovo ha personalmente benedetto gli imprenditori agricoli con i loro mezzi di lavoro sul sagrato della chiesa parrocchiale.
Jacopo Fontaneto