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Gli interessi della 'Ndrangheta su Oleggio: bene la reazione!

Coretta (Libera Novara): "Trasformiamola in azione..."

Oleggio - "Le notizie dei collegamenti con il Novarese dell’inchiesta Krimisa - afferma Ryan Coretta, referente di Libera Novara - che ha colpito la locale di Legnano-Lonate Pozzolo destano giustamente preoccupazione ed è positiva la reazione della società civile oleggese, che in questi giorni sta organizzando la propria risposta con pubbliche manifestazioni. Non possiamo che appoggiare la proposta lanciata da Oleggio Grande per l’adesione del Comune di Oleggio ad Avviso Pubblico, la rete di enti locali impegnata nella promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, così come il sit-in organizzato da Uniti per Oleggio per venerdì alle 19. Anzi, rilanciamo: ogni Comune dovrebbe aderire ad Avviso Pubblico e l’attenzione al proprio territorio da parte dei cittadini deve diventare pratica duratura. Dobbiamo convertire la reazione in azione, facendo la nostra parte prima e fuori dalle operazioni e dai processi. Le forze dell’ordine e la magistratura conducono quotidianamente un lavoro preziosissimo che ci consegna elementi utili per leggere i fenomeni criminali nel nostro territorio, un lavoro mai troppo valorizzato e supportato. Tuttavia non è sufficiente: non possiamo pensare di delegare agli apparati repressivi dello Stato un compito di tutte le Istituzioni e dei cittadini. Dobbiamo arrivare prima dei reati non solo perché l’operazione Krimisa e decine di altri casi analoghi dimostrano che le dinamiche mafiose possono potenzialmente insinuarsi in ogni contesto, senza distinzione geografica o presunte innate differenze culturali, ma anche perché negli anni sono stati tanti gli episodi che hanno dimostrato la presenza di affiliati o di vicende collegate alle cosche nel Novarese. Non a caso il coordinamento di Libera nella nostra provincia si è costituito nel 2007 e nel 2010 abbiamo sentito la necessità di attivare un progetto di Osservatorio provinciale sulle mafie. Allo stesso tempo non dobbiamo cadere nell’errore di adottare una visione mafiocentrica, come suggerisce uno dei massimi esperti della materia, il professore Rocco Sciarrone dell’Università di Torino: dobbiamo indagare le relazioni esterne al sodalizio mafioso e agire sulle condizioni che favoriscono il radicamento delle cosche. Sono documentati sempre più frequentemente i casi di cittadini che si rivolgono ai boss per ottenere servizi come la riscossione crediti e la risoluzione di controversie private o lavorative, un indicatore preoccupante di quanto il potere mafioso sia normalizzato o addirittura legittimato da parte della popolazione. È inaccettabile: le mafie tolgono diritti, lavoro e ricchezza, peggiorando la qualità della vita di tutti, anche di chi si illude di potersene servire senza pagarne le conseguenze. Dobbiamo investire nell'educazione e nella cultura, rafforzare i legami sociali sani, arginare le pratiche distorsive e accompagnare i testimoni alla denuncia e per farlo serve una presenza sul territorio. Per questo negli ultimi mesi abbiamo lavorato per la costituzione di un nuovo presidio cittadino ad Arona, dedicato a Cristina Mazzotti, giovane vittima innocente sequestrata e uccisa nella nostra provincia nel 1975. Il 19 luglio, nel giorno dell'anniversario della strage di via D'Amelio, il presidio si presenterà ufficialmente con il suo primo evento pubblico a partire dalle 19 presso il circolo Wood di Arona. Dopo un momento conviviale e musicale si terrà alle 21.00 un incontro sul tema dei beni confiscati, con un focus particolare su quelli novaresi". Per informazioni e prenotazione: arona.libera@gmail.com