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I profumi della lavanda per gli ospiti del Cisa Ovest Ticino

Cameri - Cameri e le sue piantagioni di lavanda al centro di una serie di visite promosse e organizzate per una settantina di disabili dal Cisa Ovest Ticino. “Sono iniziate sul territorio dell'Ovest Ticino lo scorso 6 giugno - racconta Grazia Fallarini - le ‘Avventure artistiche alla ricerca di nuove armonie con l’ambiente naturale’, che fanno parte dell'azione ‘L’arte della natura’, prevista dal progetto ‘Per un soffio di Felicità - secondo anno’, realizzato con il contributo della Fondazione CRT - Bando Vivomeglio 2022. Le persone con disabilità e gli operatori del Centro diurno di Trecate sono andati alla scoperta della fioritura della lavanda sui terreni coltivati da Fiorelilla a Cameri. Un piccolo-grande viaggio bello e coinvolgente tra notizie intorno all'uso della lavanda a cura di Laura e Fiorella Bianchi di Fiorelilla, tra colori e profumi, racconti, musiche e danze proposte con Marco Bricco”.

Il Progetto ‘Per un soffio di felicità - secondo anno’ del Cisa Ovest Ticino è stato realizzato insieme ad Arte Educazione Innovazione sociale, Unoteatro e associazione dei Genitori STH onlus.

“Ci sono ‘Avventure artistiche’ - prosegue Marco Bricco - che rivoluzionano il canone dell'esperienza a teatro. Qui nello specchio dell'immaginazione del viaggiatore si riflettono pezzi di mondo. Persone con disabilità e loro educatori osservano colori e odorano profumi. E ciò che colpisce i loro sensi dà forma diversa all’ascolto. Questa la ragione del piccolo viaggio alla scoperta della fioritura della lavanda e delle storie che l’accompagnano sui terreni coltivati da Fiorelilla a Cameri. Un viaggio che è stato riproposto anche ad altri centri per la disabilità del Cisa Ovest Ticino”.

Infatti oltre al centro STH di Trecate è andato anche quello di Galliate, il centro di Recetto, oltre agli ospiti del diurno e del residenziale di Villa Varzi.

Un’esperienza che ha riempito di gioia e di spunti gli ospiti del Cisa e che ha messo in evidenza la grande intuizione di Laura e Fiorella Bianchi, che nel 2019 poco prima del lockdown per la pandemia avevano creduto e investito nel progetto Fiorelilla.