Romentino - Il Consorzio socio assistenziale dell’Ovest Ticino è stato istituito nel 1997 in applicazione della Legge Regionale n. 62/95 per svolgere alcuni servizi a favore dei cittadini (anziani, minori, disabili, affidi, adozioni, donne vittime di violenza e adulti con difficoltà) su delega dei comuni. Inizialmente i comuni aderenti erano 6(Cameri, Cerano, Galliate, Romentino, Sozzago e Trecate), con un bacino di circa 60 mila abitanti, ma nel luglio 2018, su indicazione regionale che aveva ridisegnato il distretto sociale, facendolo coincidere con quello sanitario, il Cisa Ovest Ticino ha inglobato il Cisa 24. L’ambito ora accoglie circa 90 mila utenti ed eroga servizi ai comuni contigui a Novara, in un territorio estremamente vasto e disomogeneo per bisogni e accessibilità ai servizi.
“Durante l’estate - spiega il Presidente del Consorzio Ing. Renzo Moletti– ci siamo trovati ad affrontare con il nuovo direttore, Stefania Demarchi e lo staff amministrativo, un problema di carattere economico che avrebbe potuto creare grosse difficoltà all’ente e ai servizi erogati ai cittadini, problema che riguarda una voce di spesa in particolare, quella degli interventi sui minori”.
“Rispetto alle problematiche minorili – spiega Demarchi - occorre intervenire subito, anticipare le possibili emergenze future, agire in prevenzione per la tenuta dei nuclei familiari, per la coesione sociale e il benessere della comunità futura. In passato i minori in carico ai servizi sociali appartenevano principalmente a nuclei familiari con problemi di povertà culturale ed economica, oggi la conflittualità familiare, il disagio relazionale e la multiculturalità, sono tra i problemi emergenti e coinvolgono più classi sociali”.
“Tra i servizi che il Consorzio gestisce - prosegue Demarchi- vi sono 4 RSA per anziani, 3 Centri Diurni per portatori di Handicap, 1 Centro diurno per minori e 1 Centro Residenziale per Disabili gravi. C’è, inoltre, il servizio di educativa territoriale e il Servizio di Assistenza domiciliare per anziani e disabili. Servizi gestiti in gran parte con appalti esterni e in parte con personale consortile, con quasi 300 persone (250 in appalto e circa 40 dipendenti dell’ente) che lavorano per rispondere ai bisogni delle persone con difficoltà.
“Il piu’ grosso problema che impattera’ sulla sostenibilità futura di questo Ente -sostiene Moletti- riguarda le tariffe (rimborsate al consorzio dall’Asl e Regione) sui servizi, per anziani e portatori di handicap. Le tariffe per questi ultimi non subiscono modifiche dal 1997, mentre quelle per anziani risalgono al 2013. Anche gli adeguamenti economici rispetto al costo della vita, non sono allineati e da quasi un decennio non vengono riconosciuti. Recentemente è stato invece sottoscritto il nuovo CCNL delle cooperative sociali che a regime comporterà maggiori costi sugli appalti per quasi il 6% e, sul nostro bilancio che ha servizi svolti da terzi per quasi 7 milioni di euro, l’aumento determinerò incrementi di spesa di oltre 400 mila euro annui, senza alcuna entrata a ristoro.
“Per non scaricare esclusivamente sui comuni la spesa, - conclude Moletti-occorrono oltre ad interventi di carattere economico da parte degli organismi sovraordinati, anche la revisione del piano a sostegno dei minori e l’introduzione o re-introduzione di strumenti di prevenzione e cura”.