Share |

L’impegno del Parco nella lotta ai cinghiali

Cameri - In merito alle proteste di alcuni agricoltori relative ai danni dei cinghiali Il Parco del Ticino e del Lago Maggiore ribadisce il suo impegno nella lotta al contenimento della specie. In particolare Alessandro Bellan, vicepresidente del Parco sottolinea: “Stiamo facendo tutto il possibile per limitare al massimo i danni dei cinghiali alle coltivazioni e siamo dalla parte degli agricoltori, ma è giusto anche chiarire che il risarcimento dei danni non è di competenza del Parco, ma spetta alla Regione. Danni che stanno diminuendo, come dimostrano i dati in nostro possesso: nel 2010 i danni accertati ammontavano a  133 mila euro, nel 2011 sono arrivati a 135 mila euro e nei primi dieci mesi 2012 sono diminuiti a 90 mila euro con una riduzione rispetto all’anno scorso di circa il 30% che dimostra quanto questa Amministrazione si sia impegnata per affrontare concretamente il problema. Ad Oleggio, Comune in cui sono apparsi i cartelli di protesta degli agricoltori, quest’anno l’accertamento dei danni è passato da 50 mila a 35 mila euro. Questa Amministrazione è in carica dal primo gennaio 2012 – prosegue Bellan – e questi numeri dimostrano che il nostro impegno è stato totale. Prima la situazione era stata abbandonata, noi abbiamo anche incrementato notevolmente le uscite dei selecontrollori che sono i cacciatori abilitati e incaricati dal Parco all’abbattimento degli animali. Nel 2011 ci sono state 130 uscite notturne, quest’anno finora 186, cinque a settimana. In aumento anche il numero dei capi abbattuti da 197 nel 2011 a 278 nel 2012 da gennaio a ottobre. Anche nel Parco del Ticino lombardo è notevole la presenza dei cinghiali. Quando l’acqua del Ticino è bassa, i cinghiali attraversano il fiume con grande facilità. Il tasso di riproduzione dei cinghiali è elevatissimo: una scrofa partorisce più volte all’anno con cucciolate di 6-8 piccoli che incrementano notevolmente i numeri della specie in un territorio dove non esistono predatori per i cinghiali, quindi la nostra azione di contenimento avviene in una situazione molto difficile e credo sia corretto dire che non potremo mai eliminare tutti gli esemplari. Contenerli sì, e lo stiamo facendo. Stiamo inoltre predisponendo delle soluzioni più efficaci – conclude Bellan -  come l’organizzazione delle “girate”  con l’impegno di squadre di selecontrollori che intervengono in una zona delimitata, ma tutto questo deve anche tener conto ed essere compatibile con le esigenze di fruizione del nostro territorio”.