Trecate - Riceviamo e pubblichiamo da Anpi Trecate, gruppo guidato da Rosanna Pozzato: "L’iscrizione del cippo commemorativo dedicato a Vittorio Dorè, accanto all’ingresso del cimitero comunale di Trecate, esprime la retorica militarista, razzista e nazionalista che – dando credito a una ricostruzione assai lontana dall’essere storicamente accertata – ha avuto come ultima conseguenza l’assassinio dello stesso Vittorio Dorè. Con il pretesto di ricordarlo, l’operazione è in realtà occasione di esaltare in un pubblico monumento termini, simboli e concetti propri dell’ideologia fascista, eredità di quello stesso regime che, dopo aver a lungo limitato le libertà degli italiani e dopo l’approvazione delle leggi razziali, ha in definitiva ha portato l’Italia alla guerra al fianco del nazismo, con tutto ciò che ne è conseguito, compresa la fucilazione dello stesso Dorè. La guerra per cui Dorè ha combattuto come volontario nei reparti giovanili della Repubblica sociale italiana – lo Stato fantoccio agli ordini di Adolf Hitler – ha generato immane distruzione, migliaia di morti e una ferita che ancora sembra non potersi rimarginare. La Repubblica per cui Dorè ha militato ed è morto è stata il colpo di coda più nero e feroce del fascismo morente. La Repubblica in cui Dorè ha probabilmente creduto si è macchiata di innumerevoli crimini, compreso il rastrellamento e la deportazione di oppositori politici ed ebrei, strappati alle loro case, uccisi o mandati a morire, nelle fabbriche della morte oltre le Alpi. Anche il nostro territorio è percorso dal ricordo sofferente delle tante vite che il fascismo e la sua guerra hanno stroncato. Il diciottenne Vittorio Dorè sarebbe stato ucciso pochi giorni dopo la fine della guerra per la colpa di vestire la divisa fascista. Si dice sia stato fucilato da ignoti partigiani, anche se non è stato prodotto alcun documento che lo accerti. Se questo fosse avvenuto, tale assassinio sarebbe quanto di più lontano dalla nostra sensibilità e dalle idee che Anpi vuole incarnare e diffondere. Se questo fatto fosse avvenuto, però, senza nulla togliere alla responsabilità personale di assassini mai individuati, ciò sarebbe conseguenza della guerra in cui il fascismo ha trascinato l’Italia facendo sfoggio di quella retorica militarista che, come uno sfregio al morto e insieme ai valori repubblicani a cui ci richiama la Costituzione, vengono richiamati nell’iscrizione sul cippo. Chiediamo quindi che dalla lapide vengano cancellati simboli e scritte apologetiche dell’ideologia mussoliniana. Che scompaia qualsiasi traccia di fascismo, razzismo, nelle parole e nei simboli, che ora invece abbondano. Vogliamo che nel luogo di morte di Vittorio Dorè la nostra comunità possa riflettere sulle estreme conseguenze a cui il fascismo ha portato l’Italia. Vittorio Dorè, che pure si professava fascista, è infatti una delle ultime vittime del fascismo, forse l’ultima nella città di Trecate".