Trecate - Botti sì, botti no... botti forse. Mentre Galliate (già a novembre) e Novara (più di recente) si sono decisamente schierati con un'ordinanza contro i botti di Capodanno, per salvaguardare gli 'amici a 4 zampe', Trecate non ha preso alcuna decisione in tal senso, anche se motivata da una interrogazione presentata in Consiglio comunale dai consiglieri Andrea Crivelli e Giorgio Capoccia (Forza Italia). Su questo tema, assolutamente spinoso e che ha provocato non poche polemiche dentro e fuori il Municipio (soprattutto sui 'social') ecco la decisa presa di posizione dell'assessore a Commercio, Polizia Municipale e Sicurezza Mario Zeno: "Mi scuso anticipatamente. Non amo dilungarmi troppo in commenti o post su Facebbok. In questo caso ho deciso di prendermi qualche minuto per affrontare un tema che sembra stare molto a cuore a tanti trecatesi che in questi giorni sono intervenuti sul tema della decisione dell'amministrazione di non vietare i botti nella notte di capodanno per tutelare i nostri amici animali. Meno botti e più biscotti! E' il leitmotiv di una bella e simpatica campagna lanciata in queste settimane proprio sui social network. Come non scegliere di stare dalla parte dei nostri amici a quattro zampe? E' una scelta naturale, per certi versi doverosa: sono parte della famiglia e in quanto tali vengono considerati. Nulla di più vicino al mio pensiero. La questione di un'ordinanza sindacale per il divieto dei botti è altro tema. Non mi dilungherò in questioni tecniche, ricordo soltanto che il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, ad esempio, o altre normative richiamano già abbondantemente l'argomento e di fatto pongono paletti chiari ed esaustivi: per la serie le norma ci sono, basta farle rispettare. Perché un'ordinanza dunque? Per affermare una questione di principio, certamente importante. Per ribadire l'affetto verso i nostri animali. Per dare un segnale e finanche per dimostrare adesione ad una questione che certamente appassiona tanti trecatesi. Per tutte queste ragioni e altre ancora, ma con quale esito? Un divieto prevede un controllo che difficilmente garantibile, salvo disporre di uomini sufficienti per presidiare ogni via e piazza della nostra bella cittadina. Più efficacie sarebbe forse un'ordinanza che ne vieti la vendita, ma come evitare che non si possano comprare altrove? Tocca rifugiarsi nell'ovvio per individuare la soluzione, l'unica, certamente la più difficile. Il problema dei botti di capodanno è di carattere prettamente culturale: da un lato la tradizione, dall'altro il buon senso. Sulla prima non ho molto da dire, solo che non mi appartiene. Sulla seconda vorrei solo che la stessa enfasi e lo stesso furore che viene riversato nelle polemiche si trasferisca in un capillare lavoro di condivisione: spiegare a tutti che gli animali vanno rispettati, che hanno il diritto di stare tranquilli, che fanno parte della comunità. Questo è l'unica ricetta che mi viene in mente, quella che richiede tempo, dedizione e reale sensibilità al problema. Le provocazioni, talvolta un po' meschine permettetemelo, di questi ultimi giorni non giovano a nessuno, tantomeno ai tanti Fido che rallegrano le nostre case. Tempo sprecato che poteva essere meglio investito: c'è tanto da fare per far prevalere i biscotti sui botti".