Trecate - "Immagini devastanti - commentano dal Lions Club Ticino Torre del Basto - sono state trasmesse da tutti i telegiornali nazionali a documentare il terremoto che ha colpito pochi giorni fa la Turchia e la Siria. L'evento tellurico si è verificato ad una profondità di 10 km provocando in superficie il crollo di numerosi edifici ed un gran numero di morti. Le operazioni di soccorso in loco sono immediatamente scattate per cercare di salvare chi fosse ancora vivo ed imprigionato tra le macerie. Anche da tutto il mondo civile c'è stata una velocissima mobilitazione per cercare di aiutare e dare sollievo a quelle popolazioni tanto colpite. Noi, LIONS, potevamo restare immobili difronte a questa immensa tragedia? I primi dati ufficiali sono raccapriccianti. Il terremoto ha provocato 50.000 morti ed un milione e mezzo di senza tetto. In una terra già devastata dalla guerra, ora il terremoto sembra voler colpire ancora più duramente quelle genti. In questa triste circostanza, come già per l'Ucrania, i Lions non sono rimasti inerti. Ai nostri Soci è stato chiesto un ulteriore sforzo per far fronte a questa catastrofe. Cosicchè gli aiuti del Lions Club Ticino Torre del Basto, con altri Club della zona: Magenta, Abbiategrasso e Corsico, hanno convogliato i propri sforzi per raggiungere quelle popolazioni. In parte sono stati versati fondi alla nostra struttura internazionale presente in loco LCIF (Lions Club International Foundation), in parte con i fondi raccolti dalla nostra UTE (Università della Terza Età) abbiamo provveduto ad acquistare dei generi di prima necessità (principalmente coperte) da inviare in Siria. Ovviamente non essendo facile raggiungere la destinazione per la precarietà delle vie di comunicazione e della situazione geopolitica locale, essendo un Paese in guerra, con gli altri Club della zona è stato individuato un Centro di raccolta che ha la possibilità di raggiungere quella terra tanto martoriata. Trattasi del Centro Islamico di Magenta dove i materiali raccolti sono stati caricati su un container per essere poi imbarcato da Genova, per raggiungere, via mare, la Turchia e quindi la Siria. La fotografia documenta l'invio degli aiuti e da dove ha inizio il lungo e difficile viaggio per portare aiuti a quelle popolazioni terremotate".