Galliate - Torniamo a parlare del maltempo che ha colpito in modo fragoroso il Nord-Ovest d'Italia nella giornata di lunedì 29 luglio. Commenta Valentina Abinanti: "Nella giornata del 29 luglio si attendeva già da diversi giorni l'ingresso di una perturbazione che avrebbe portato allo sviluppo di numerosi temporali sul nostro territorio. I temporali si preannunciavano per essere violenti, sia per il potenziale in gioco (nei giorni prima ricorderemo tutti il gran caldo e l'umidità) sia soprattutto per la dinamica dell'ingresso dell'aria fredda che avrebbe permesso un rapido ed incisivo sviluppo dei cumulonembi, ovvero le nubi temporalesche. Nello specifico i rischi erano grandine di medie e grosse dimensioni, forti raffiche di vento ed anche 1 o più isolati tornado, che nel nostro paese chiamiamo trombe d'aria. Le prime avvisaglie temporalesche iniziano già nel primo mattino, quando una linea di temporali si addossa lungo l'arco alpino ovest. Le celle temporalesche mostrano subito caratteri molto intensi semplicemente tramite l'osservazione al radar ed in particolare osservandone il numero di fulminazioni rilevate. Generalmente maggiore è il numero di fulmini, maggiore è l'intensità del temporale. La linea inizia ad avanzare verso est quando sono le 8 passate, dividendosi in differenti nuclei e rigenerando nuove celle temporalesche di fronte per sollevamento di aria calda presente nella pianura. Io ed altri miei amici cacciatori di temporali siamo in spostamento lungo la A4 proprio all'altezza di Novara, Galliate e Turbigo, quando i temporali investono la nostra zona. In prossimità della DeAgostini a Novara iniziamo ad osservare raffiche di vento tra le precipitazioni. Piccoli oggetti volano nell'aria, gli alberi ondeggiano violentemente ed anche la nostra auto riceve qualche scossone. Le bande di pioggia intorno a noi vengono agitate dal vento e talvolta descrivono anche piccoli anelli orizzontali. L'evento a cui stiamo assistendo in gergo ha un nome preciso: downburst, traducibile in italiano come raffica di vento lineare. Un downburst non è una raffica qualunque: si tratta di correnti discendenti che dall'interno del cumulonembo giungono con forza sino al suolo, propagandosi prepotentemente con raffiche che in casi estremi possono raggiungere anche i 200km/h. Questo tipo di raffiche essendo quindi correlato alle correnti discendenti del temporale è associato alle precipitazioni, ecco perchè si ha vento misto a pioggia. Forti raffiche di intensità similare si possono comunque avere anche sul bordo avanzante dei temporali, dove ancora non piove. L'intensita del vento ieri di certo non ha raggiunto i 200km/h, ma ha comunque prodotto diversi danni anche per via della persistenza per diversi minuti, altro elemento tipico. Non si è quindi trattato di una tromba d'aria, il cui sviluppo è legato a tutt'altra area all'interno di un cumulonembo e i cui danni avrebbero avuto caratteristiche totalmente differenti. Senza contare che una tromba d'aria è un evento visibile e chiaro: gli abitanti di Galliate avranno nei loro ricordi il cono in rotazione collegato alla nube il 29 agosto 2003, quando il paese venne colpito da un tornado EF2. Una caratterisca lampante dei danni da downburst, e che esclude immediatamente l'ipotesi tromba d'aria anche in eventuali analisi a posteriori, è la distribuzione dei danni: danni diffusi, a macchia di leopardo su una vasta area sono sicuramente imputabili a downburst. Occorre sottolineare infatti che i paesi limitrofi ma anche zone lontane sono state colpite dalle raffiche al sopraggiungere di questi temporali. I danni di un tornado sono concentrati lungo un ristrettissimo corridoio, il percorso del tonado appunto. Tutt'attorno non c'è alcun danno, i tornado non saltano qua e là. Da noi mediamente un tornado ha un diametro di qualche decina di metro e percorre qualche km prima di dissolversi. Perciò se la tromba d'aria è larga 50mt e percorre 6km, i danni si avranno in una fascia di 50mt, lunga 6km".
"E' stato segnalato - prosegue Valentina - un numero grottesco di trombe d'aria nel nostro paese, come spesso avviene non appena ci sono temporali intensi. La realtà è che circa l'80% di queste segnalazioni si riferiscono a raffiche, downburst quindi, non trombe d'aria. Questo avviene perchè purtroppo non c'è una vera cultura meteo e questo tipo di informazioni non sono comuni tra le persone non appassionate. Anzi spesso esistono convinzioni radicate totalmente errate: molte persone credono che tromba d'aria significhi vento forte, ma è totalmente sbagliato. Una tromba d'aria o tornado è una colonna d'aria che entra in rotazione al di sotto della base del cumulonembo ed entra in contatto con il suolo, ed è spesso visibile tramite una nube ad imbuto. Sì perchè il tornado è costituito da una nube, non è vento semplicemente! La nube ruota anche in maniera violenta e producendo venti che possono essere di diversa intensità, ma non è vento fine a se stesso. Lo scorso anno avevo scritto un documento in pdf per distinguere i 2 eventi, se interessa può essere scaricato dal mio sito o direttamente a questo indirizzo http://www.tornadoseeker.com/foto/tornado-downburst. Lunedì ci sono stati 2 tornado certi (uno nel bergamasco e uno nelle colline del Monferrato e 2-3 in cui non è chiaro se l'imbuto abbia toccato il suolo). Uno di questi in cui difficilmente avremo conferme era tra le zone di Gorla Minore e Cislago (nella foto) in provincia di Varese, dove io ed altri miei amici cacciatori di temporali eravamo a "caccia". Giornate di questo tipo, con numerosi temporali violenti in azione e diversi tornado, sono già avvenute in estati passate. si tratta di eventi quindi non nuovi al nostro paese, che anzi hanno una certa cadenza, ma che però purtroppo offrono spunti sensazionalistici di fronte ai quali qualcuno non si tira mai indietro".