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Moletti e l'ultimo addio a Tommaso

Trecate - Riceviamo e pubblichiamo da Massimo Moletti: "Ciao Tommaso, martedì 6 aprile nella chiesa parrocchiale di Trecate (No) ci saranno i funerali di Tommaso Iuliano di anni 72 ma per tutti era semplicemente "Tommaso", il vero re della piazza della cittadina vicino a Novara. Era conosciuto da tutti anche da noi Ceranesi che ci recavano nella limitrofa località dei santi Cassiano e Clemente. Un altro pezzo di storia locale che se ne va, era benvoluto e simpatico con il suo slang tipicamente calabrese e non perdeva occasione di ricordare che morivano più Trecatesi che suoi paesani, aveva capito che la città stava cambiando e la bilancia nati morti li dava ragione! Purtroppo quando muore un personaggio così libero e spiritoso senti che il tempo è passato e leghi i momenti dei fugaci incontri con lui alla tua vita passata! Non era invadente né curioso ma sembrava avesse un sesto senso innato... capiva molte cose e legava il suo spirito senza briglie alla sua particolarità. Io giovane Ceranese che iniziava a fare il "giornalaio" era un appuntamento giornaliero e le sue battute sempre dette in modo diverso, anche se il senso era sempre lo stesso, ti allietavano la giornata: una maschera della ormai vecchia Trecate anni '90 inizio 2000, dove il numero dei suoi amati calabresi superava di gran lunga quello dei nativi calabresi, un uomo sempre uguale nell'aspetto, ma quando ti chiedeva "cumpa come va?", sembrava sapesse già la risposta... perché aveva dei gesti e parole che molte volte mi sbalordivano come quando lo incontrai dopo morte di mia madre, sembrava lo sapesse già e con le sue smorfie e facce esprimeva molto più di altre persone molto più altolocate. Perché per me lui non invecchiava mai mentre la mia e le nostre vite passavano davanti a lui veloci, lui era sempre lì ad aspettarci per darci quell'allegria effimera ma importante come per lui le sue inseparabili sigarette sempre accese tra le dita come delle perle. Non mi viene in mente in tutti questi anni di frequenza Trecatese un gesto di cattiveria o parola cattiva, perché a modo suo sapeva solo dare amore e onore a tutti i passanti, facendoci sentire importanti; con lui finisce un'era, un periodo; con lui quella vecchia Trecate non c'è  più: in una società sempre più spaventata e insicura e preoccupata per i mezzi materiali e l'apparire... ripercorrendo tutti questi anni dall'esplosione del pozzo Tr24, al passaggio a Città, le medaglie d'oro di Fioravanti, alla trasformazione della città, la nascita di nuovi centri commerciali, all'arrivo del suburbano per Milano, ai nuovi sindaci: lui era sempre là, arrivando con la sua bicicletta sprintando verso il tabaccaio e i suoi bar, non chiedendo mai chi sei, cosa fai, quanti soldi hai, dove  vai? Ma solo: è  morto... io non muoio mai... e io mi ero convinto che non dovesse mai accadere. Purtroppo la 'Signora' è  andata a trovare anche lui; ora la piazza e le vie della città saranno non più vuote ma senz'altro meno allegre. Non sapevo da dove veniva e dove abitava; non sapevo l'età né altro; lo vedevo sempre arrivare da dietro le colonne o dagli angoli delle vie con le sue massime calabresi; ora sarà in cielo a dirle, perché non arriverà più... con lui va una parte della nostra vita e della nostra giovinezza e di quella Trecate che non tornerà mai più".