Galliate - Il luglio 2020 era stato particolarmente caldo, potremmo dire torrido, in quel di Galliate, dove il sindaco Claudiano Di Caprio aveva tolto le deleghe ai Lavori pubblici e ai Servizi alla persona all'avv. Paolo Mastrosimone, eletto nelle fila della Lega, stesso partito del primo cittadino. Dopo che le vie 'amichevoli' si erano risolte con un nulla di fatto, l'avvocato galliatese era passato a quelle legali. E' di questi giorni la pronuncia da parte del Tribunale di Novara. Come scritto da Marco Benvenuti su La Stampa di martedì 27 luglio 2021: "Notizia di reato infondata: il sindaco non diffamò l'ex assessore cui aveva tolto le deleghe né ha usato nelle comunicazioni ufficiali riferimenti denigratori o offensivi. Il gip Andrea Guerrerio ha archiviato il procedimento nei confronti di Claudiano Di Caprio, del collaboratore de La Stampa di Novara Claudio Bressani e del direttore Massimo Giannini, accusato di omesso controllo di articoli che la scorsa estate avevano parlato della vicenda. A presentare denuncia, facendo pure opposizione all'archiviazione chiesta dalla Procura, l'ex assessore Paolo Mastrosimone, che aveva una serie di deleghe. Al centro del contrasto, secondo quanto lamentato, le modalità con cui il sindaco comunicò ai cittadini, su propri social e altri canali istituzionali, le ragioni del ritiro delle deleghe, ritenute diffamatorie per i toni (soprattutto in un post del 21 luglio). La denuncia fu estesa a La Stampa per l'articolo del 17: si faceva riferimento a motivazioni che avrebbero fatto da sfondo al dibattito in Giunta, cioè l'aumento dell'indennità chiesta da Mastrosimone in maniera piena rispetto a quella dimezzata del 2019, quando il Bilancio era privo di copertura per il capitolo. Di Caprio, difeso dall'avv. Carla Zucco, ha sempre sostenuto che la decisione fu dettata dal venir meno del rapporto fiduciario con l'assessore. A fine indagini la Procura ha ritenuto che il linguaggio di Di Caprio fosse contenuto nelle modalità espositive, pertinente e di contenuto veritiero. Considerazioni condivise dal giudice: l'estrema laconicità delle comunicazioni e il mancato riferimento a fatti specifici impediscono di ritenere diffamatorie le notizie citate".
Su questa vicenda infine il commento dell'avv. Zucco: "Sono particolarmente soddisfatta per due motivi, il primo perché ho sempre sostenuto che nella condotta del sindaco Di Caprio ci fosse nulla, ma proprio nulla di diffamatorio; secondo, ma forse più importante, che Claudiano oltre che collega sindaco, è soprattutto un grande amico che stimo per la sua assoluta correttezza personale e istituzionale. Anche il giudice glielo ha riconosciuto e questo è quello che conta!"