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Petizione contro l’apertura di una nuova azienda nell'area ex Ditron

Comitato Spontaneo Ceranese contro l’apertura di un'attività per la lavorazione di rifiuti speciali e/o pericolosi in via Molino Vecchio

Cerano - Riceviamo e pubblichiamo dal dottor Carlo Roccio, volto molto noto nel panorama imprenditoriale e politico novarese (e ceranese doc), a nome del Comitato Spontaneo Ceranese contro l’apertura di una nuova azienda per la lavorazione di rifiuti speciali e/o pericolosi: "Mercoledì 12 ottobre, alle ore 10, presso la sede della Amministrazione Provinciale di Novara è convocata la “Conferenza dei Servizi” che dovrà esprimersi sulla Valutazione di Impatto Ambientale relativa all’apertura di una nuova azienda in via Molino Vecchio, area ex Ditron, che intende intraprendere l’attività di lavorazione, recupero e stoccaggio di rifiuti speciali e/o pericolosi. In concomitanza con la convocazione della “Conferenza dei Servizi”, una delegazione del “Comitato spontaneo contro l’apertura di una nuova azienda per la lavorazione di rifiuti speciali e/o pericolosi” sarà ricevuta dal Prefetto di Novara, nella persona del “capo di Gabinetto”. I rappresentanti del Comitato consegneranno al Prefetto copia delle schede con le 1.019 firme dei cittadini residenti a Cerano che hanno sottoscritto la petizione contro l’apertura della nuova azienda in via Molino Vecchio ed in cui esprimono: - forte preoccupazione ed allarme per l’impatto ambientale che l’eventuale insediamento della suddetta attività potrà avere sulla salute e sulla qualità della vita della popolazione e l’impatto ambientale su un territorio, quello Ceranese, già fortemente “provato” soprattutto dalla presenza del vicino polo industriale petrolchimico di San Martino di Trecate; - netta contrarietà all’apertura di questa nuova attività, che peraltro creerebbe pochissimi nuovi posti di lavoro e chiedono pertanto al Sindaco, all’intero Consiglio Comunale di Cerano ed alla Amministrazione Provinciale, che cura il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, di attivarsi, in tutte le forme consentite dalla Legge, affinché venga scongiurato l’insediamento di questa nuova attività, peraltro collocata in prossimità del Parco del Ticino, che peggiorerebbe ulteriormente la già precaria situazione ambientale di Cerano".