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Polizia Locale di Galliate e A.N.P.A.N.A Novara salvano un riccio parzialmente bruciato vivo

Il riccio soccorso a Galliate

Galliate - Pochi giorni fa a Galliate lungo il ponte della ferrovia Novara Nord nel tratto di prato  tra il guard rail e la via Archimede si è sviluppato un piccolo incendio prontamente delimitato dall’intervento della Polizia Locale di Galliate. Tra le fiamme, alimentate dalla  sterpaglia e dal fogliame, con stupore un agente intravede  un riccio arrotolato e con gli aculei bruciati. Senza esitazione il piccolo mammifero selvatico è stato raccolto e adagiato  in una scatola di cartone e trasportato presso il Comando Municipale  in attesa dell’arrivo delle Guardie Ecozoofile dell’A.N.P.A.N.A Novara, immediatamente allertate. La sensibilità  degli agenti municipali lo ha salvato da morte sicura. Interviene per il recupero il responsabile provinciale delle Guardie, Francesco Ragusa, che prende in consegna il riccio ancora vivo seppur sofferente e spaventato. Nonostante la bruciatura lungo tutta la parte superiore della testa fino a metà dorso appaiono bruciati solo gli aculei e non le parti vitali del musetto. Animaletto notturno, timido e mansueto, forse per ripararsi si era rifugiato sotto ai cespugli tra i mucchi di foglie che lo hanno intrappolato. Consegnato alla guardia ecozoofila S.M. è stato visitato da un veterinario e sottoposto alla pulizia delle parti lese con lo sgretolamento degli aculei divenuti carbone. In convalescenza è alimentato tramite somministrazioni di pappe con la siringa per bocca ed il suo peso è di 360 grammi e non appena possibile sarà nutrito con carne macinata frutta e verdura. Non latte di mucca che lo porta alla morte! Il riccio è insettivoro e si ciba di lombrichi, lumache, ragni e  insetti e contribuisce ad eliminare i cosiddetti “animali dannosi” per gli orti.

Spiega Ragusa: "Recuperato nelle sue vitalità, reazioni agli stimoli e seguito nella deambulazione, dapprima in un piccolo recinto poi sempre più ampio fino alla completa autonomia, sarà liberato nelle vicinanze del suo ritrovamento poiché il riccio ha una specie di “cartina geografica” nella sua mente per quel che riguarda il suo territorio. Attenzione! Se non sono feriti o non mostrano sintomi di sofferenza lasciamoli dove stanno! Spesso la femmina ha i piccoli che la aspettano in un nido ben nascosto e se la raccogliamo li condanniamo a morte".

S.M. (guardia ecozoofila A.N.P.A.N.A.) dice: "L’anno scorso tra aprile, maggio e giugno i cittadini ci hanno consegnato parecchi ricci dai più piccini agli adulti, debilitati e indeboliti poiché ricoperti per la gran parte del loro corpo da zecche. Questi animaletti sono un ricettacolo di microbi che si riparano tra gli aculei e le zecche succhiano il sangue fino a renderli anemici e se non ripuliti sono destinati a morire".

A.N.P.A.N.A Novara ricorda che i ricci sono animali protetti e la detenzione è vietata e con alcuni accorgimenti si aiutano a sopravvivere: prima dei passaggi con la falciatrice controllare sempre sotto ai cespugli per non rischiare di mutilarli e lo stesso prima di bruciare mucchi di foglie o rovi. Negli orti non lasciare che le reti tocchino fino a terra poiché potrebbero impigliarsi e morire nel tentativo di liberarsi ed  i pozzi o i buchi contenenti acqua vanno sempre coperti o provvisti di pendenze con delle zattere di salvezza.