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REDDITO DI CITTADINANZA ADDIO? IN REALTÀ ANCORA NULLA È DECISO...

Alcune considerazioni di Vincenzo Guarino
Vincenzo Guarino

TrecateIl reddito di cittadinanza sarà  sostituito dalla cosiddetta "MIA" (Misura di Inclusione Attiva), che dovrebbe decorrere dal 1° settembre 2023. Mancano ancora dei dettagli importanti per varare da parte del governo la misura che sostituirà, appunto, il Reddito di Cittadinanza. Userò pertanto il futuro, perché non vi è nulla di certo per l'applicazione definitiva del nuovo sostegno economico alle famiglie che ne beneficeranno, in quanto - come ha voluto recentemente precisare il Ministro del Lavoro - l'intera materia necessita ancora di un approfondito confronto tecnico con altri ministeri, le Regioni, i Comuni e gli Enti competenti. In attesa di ulteriori sviluppi, vediamo quindi quali sono le previsioni attuali. E' in arrivo frattanto un nuovo "Decreto Lavoro", il cui obiettivo sarà di far pagare meno tasse agli imprenditori che producono ed assumono di più. Nel contempo si pensa, finalmente, a delle semplificazioni dei contratti e a delle agevolazioni fiscali con meno tasse su premi di produzione. Sembrerebbe l'inizio di un nuovo corso e la fine del Reddito di Cittadinanza. Si introduce uno strumento diverso e più  rigido, ma che per certi versi ricopre le finalità del vecchio reddito. Come detto prima, si chiamerà "MIA" (Misura di Incluione Attiva). Da alcune indiscrezioni la necessità di modificare la norma sul Reddito di Cittadinanza parte dall'assunto che questo è beneficiato oggi da circa 400.000 persone, che sarebbero teoricamente in condizioni di poter lavorare, per cui dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 si riducono a sole 7 le mensilità erogabili ai beneficiari del vecchio Reddito di Cittadinanza e si avvierà l'assegno "MIA", che sarà dell'importo di 375,00 euro e potrà durare fino a 12 mesi, non più 18. La norma sulla riduzione non si applica ai nuclei familiari ove si trovano persone disabili, minorenni o maggiori di età di sessant'anni. Per le persone che non possono lavorare si applicherebbe un sussidio di 500.00 euro per 18 mesi. Questo nuovo beneficio sarà  corrisposto tramite una carta elettronica ricaricabile, denominata "CARTA MIA". L'Isee non dovrà superare i 7.200 euro, diversamente dagli attuali 9.300 euro. Un altro parametro è il reddito familiare che non dovrà essere superiore ai 6.000 euro annui. Potranno avere la MIA  due categorie di nuclei familiari: quelli con un componente con disabilità, un minorenne o una persona con almeno 60 anni dì età, cui spetta l'importo al 100% e i nuclei familiari senza componenti disabili, minori o adulti over 60,cui spetterà invece il 75% della misura calcolata. Inoltre il valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione non deve superare i 30.000 euro e per accordare la MIA il valore relativo alla casa di abitazione del percettore non deve suparare i 150.000 euro ai fini IMU. La MIA finisce automaticamente se il percettore rifiuta anche solo la prima volta un'offerta di lavoro congrua che gli viene prospettata. Mentre nel reddito di cittadinanza la perdita del beneficio avveniva al terzo rifiuto. La domanda per ottenere la MIA è telematica, collegandosi al sito Internet dell'Inps. Come dicevo in apertura di articolo la MIA rientra nell'ambito di una rivisitazione generale del sistema del lavoro e della previdenza e quindi i datori di lavoro privati che assumeranno con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, persone che percepiscono la MIA, potranno avere l'esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali per un periodo massimo di 24 mesi. Il limite massimo dello sgravio per chi assume persone che percepiscono la MIA sarebbe invece di 8.000 euro all'anno.

dott. Vincenzo Guarino