Trecate - Si tengono domani mattina (mercoledì 5 gennaio) alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Trecate i funerali di Carlo Stradella, volto molto conosciuto in città per le sue innumerevoli attività nel volontariato locale e all'interno della Parrocchia di Trecate. Aveva da poco compiuto 85 anni (era nato l'11 novembre del 1936) ed è venuto a mancare domenica 2 gennaio all'Ospedale Maggiore della Carità di Novara, dove era stato ricoverato per un problema respiratorio la sera di San Silvestro. Le sue condizioni sembravano essere migliorate poco dopo il suo arrivo al nosocomio novarese, poi il drammatico epilogo. Stradella lascia la moglie Francesca, i figli Diego (53 anni) e Clelia (52) e quattro amati nipoti. Ma lascia anche - e soprattutto - una comunità che a lungo ha potuto beneficiare dell'estrema generosità e disponibilità di un uomo che è da sempre legato a fil diretto con il mondo del volontariato. E' stato macellaio, avendo gestito con il padre un negozio in via XX Settembre (angolo via Adua) e un altro esercizio sempre di macelleria in via Garibaldi; poi l'impiego alla Boggiani&Locatelli. Al momento della pensione invece di riposarsi aveva moltiplicato i propri impegni ed era stato l'artefice di una serie di attività che hanno lasciato il segno nella storia e nella comunità della città che tanto amava. Si pensi che è stato tra i fondatori dell'Oftal con la quale aveva organizzato e partecipato ad innumerevoli pellegrinaggi a Lourdes; quindi volontario al Bar dell'Oratorio e al cine-teatro 'Silvio Pellico', gestiti a lungo con la moglie e altri amici e 'colleghi'; quindi lo ricordiamo alla Caritas trecatese, nel gruppo di preghiera Padre Pio, tra coloro che quotidianamente davano la Comunione agli infermi e a coloro che non possono muoversi di casa. Insomma, 'il Carlo' c'era ovunque e dovunque, sempre con quella sua proverbiale disponibilità e quel sorriso, che ti regalava serenità e sollievo. Per non parlare poi della fondazione del Laboratorio ergoterapico Primo Passo, dedicati ai disabili per un loro inserimento nel mondo del lavoro; proprio questa sua 'creatura', condivisa con altri volontari come Invernizzi, Marchi, Opizzio e Cisari, gli era valso anni fa il Premio Santi Cassiano e Clemente, promosso da Comune e Consulta dei Santi Patroni a quell'ente o persona che maggiormente si erano distinti.
Infine, ma non per questo meno importante, il suo contributo alla Politica e all'Amministrazione comunale: componente della Democrazia Cristiana, a cavallo tra gli anni '80 e '90 era stato assessore ai Servizi sociali nelle Giunte guidate da Giuseppe Borando, insieme ad amministratori come Carlo Antonini e Roberto Fortina. Persona di poche ma determinanti parole, aveva la capacità di farsi sempre trovare pronto nell'aiutare il prossimo con uno spirito di servizio davvero encomiabile. Lascia un vuoto incolmabile in una comunità che mai come oggi ha bisogno di figure come la sua. Riposerà nella tomba di famiglia nel cimitero di Trecate, la città che come pochi conosceva e che con quel suo sorriso unico ha contribuito a far diventare più aperta e disponibile, pronta ad aiutare - senza se e senza ma - il prossimo in difficoltà.
Gianmaria Balboni