Trecate - Una manifestazione pienamente riuscita per ricordare una vittima, l'ennesima, per mano del suo 'amato'. Oltre 400 persone si sono date appuntamento di fronte al Municipio in piazza Cavour la sera di lunedì 25 novembre per ricordare Barbara Grandi, la 37enne trecatese trucidata in casa molto probabilmente dal suo convivente cinque giorni prima in un appartamento in via Sanzio. Oltre al sindaco Federico Binatti, erano presenti il Prefetto Rita Paramatti, il questore di Novara Rosanna Lavezzaro, quindi il parroco don Ettore Maddalena, il vice presidente della Provincia Michela Leoni con i consiglieri provinciali Bricco, De Grandis e Uboldi, il sindaco di Cerano Andrea Volpi, numerosi assessori e consiglieri comunali sia della maggioranza che dell'opposizione (Pd e Movimento 5 Stelle); rappresentanze militari dei Carabinieri e della Polizia Stradale. Quindi gli Alpini e la Croce Rossa. E poi tanta, tantissima gente comune, con 'qualcosa di rosso' addosso, per dire "No, senza se e senza ma" alla violenza contro le donne, in un'iniziativa che ha visto promotori in Comune la consigliera Michela Cigolini e la funzionaria Tiziana Pagani. Alle 20.45 il ritrovo in piazza Cavour; alle 21 è partito un corteo scortato dalla Polizia Locale che ha attraversato le vie Gramsci, Cassano e Fratelli Russi, prima di ritornare in piazza. Qui molto toccanti sono state le parole lette nelle quali si sottolinea, se ce ne fosse bisogno, che l'amore non si dimostra con la violenza. Infine il lancio simbolico di palloncini rossi e l'applauso rivolto a tutte quelle vittime che hanno un nome e una storia diversa l'una dall'altra, anche se accomunate da un'unica costante: la cattiveria e i soprusi (fisici e psicologici) nei confronti del 'gentil sesso'.
Intorno alle 22 tutti a casa con un pensiero alla vicenda terribile di Barbara Grandi e una domanda che da mercoledì 20 'frulla' nella testa: com'è stato possibile tutto questo?
Gianmaria Balboni