Trecate - "Una morte inimmaginabile, imprensabile e incomprensibile...", sono queste le parole con cui il Vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, ha iniziato l'ultimo saluto a Ludovica Visciglia, la 15enne che ha perso la vita la scorsa settimana a seguito delle ferite al capo riportate mentre si trovava alle giostre di Galliate la sera di sabato 11 marzo. La funzione si è svolta all'interno dell'Oratorio 'San Giuseppe' di Trecate, nella cosiddetta 'balena', la tensostruttura che solitamente ospita le attività sportive, di animazione e del catechismo della Parrocchia e che per qualche ora si è trasformata in un'autentica cattedrale con migliaia di persone presenti dentro e fuori il 'tendone' per un omaggio ad una giovane morta in modo assurdo, tragico e drammatico. Il feretro bianco, ricoperto di rose, è stato accompagnato all'altare dai suoi compagni della 1^ B del Liceo Classico 'Carlo Alberto' di Novara, presenti alle esequie con tutti i loro professori. Ad attenderlo c'erano i genitori Carmine e Franca, ancora visibilmente e giustamente sconvolti per quanto accaduto: solo 7 giorni fa erano a Galliate con la 'Ludo' e i suoi amici più stretti per festeggiare il compleanno (era nata l'8 marzo del 2007) in un ristorante del centro; prima di mangiare la torta lei e gli amici avevano deciso di andare alle giostre e di fare un giro su quel maledetto Tagadà, per poi ritornare per mangiare la torta e spegnere le 15 candeline. E invece poi è successo quel che è successo... e la torta, le candeline, i regali e la festa sono rimaste lì. Subito di corsa al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore di Novara sperando in un miracolo; il ricovero in codice rosso e poi nella notte la notizia più brutta e indicibile che un papà e una mamma possano ricevere: Ludovica non ce l'ha fatta.
Al funerali erano presenti tutti: gli ex compagni delle Elementari (sezione C) con la maestra Aurora; quelli delle Medie (sezione F) che l'avevano vista protagonista lo scorso luglio con la promozione ottenuta con il massimo dei voti (10 e lode) e una borsa di studio di 500 euro offerta dalla Sarpom. E anche i nuovi compagni del Classico che con lei stavano condividendo questo nuovo corso della sua vita, fatto di sogni, speranze e ambizioni: voleva fare l'avvocato penalista per difendere gli ultimi. Ma Ludo aveva anche 'fame' di cultura e sapienza, divorando ogni giorno libri su libri, dai classici greci e latini ai quelli gialli che prediligeva. Come tutti gli adolescenti aveva anche a cuore gli amici più cari: con loro si confidava, giocava, passava ore al telefono o in chat: insomma era una ragazza straordinariamente 'normale' e figlia di questi tempi. E dopo due anni di stop forzato per la pandemia, andare sulle giostre poteva essere una liberazione da tutto questo... fino a quell'impatto fatale sul Tagadà.
"Dovete ricordare Ludovica - ha detto il Vescovo - come quella ragazza volenterosa, piena di interessi e di vita. Ora si trova in cielo e da lì proseguirà il suo corso di studi, che rispetto al rigore del 'Carlo Alberto' le sembreranno più facili. E avrà modo di andare anche sulle giostre, ma quelle sulle nuvole sono certamente più sicure...".
Nella 'balena' un silenzio irreale, quasi assordante: nessuno che parlava, nessun fastidioso squillo di cellulare, solo i singhiozzi di Franca, Carmine, di zii, nonni e di tutti i parenti. E la presenza nella concelebrazione di don Ettore e don Ernesto (i parroci di Trecate e Galliate) e tra il pubblico dei due sindaci Binatti e Di Caprio con alcuni assessori e consiglieri comunali, hanno significato quanto in questo momento le due comunità siano unite nel cordoglio e nel pianto per una vita che si è spezzata troppo in fretta. Nel frattempo il ricordo dei suoi compagni di Liceo, ognuno con un pensiero per lei, dei ragazzi dell'Oratorio che hanno donato ai genitori uno scrigno contenenti dei cuoricini ciascuno dei quali con una frase a lei dedicata, il canto e l'animazione liturgica a cura del coro 'don Gambino' diretto da Gabriella Grassi (Ludovica era stata una sua allieva alla 'Cassano') con l'accompagnamento musicale di Mauro Rolfi e dello stesso don Alessandro Cosotti.
Al termine un lungo applauso mentre la bara lasciava la balena, impreziosito dal lancio di palloncini e poi l'ultimo viaggio verso il cimitero di Trecate, dove la sua salma è stata cremata.
La cerimonia, iniziata alle 10 puntuali, è terminata intorno alle 11.30; impeccabile il servizio d'ordine offerto da Carabinieri (c'era anche il comandante provinciale) e Polizia Municipale di Trecate. Tante lacrime, tanta commozione e una sola domanda: com'è stato possibile tutto questo? Già, ribadiamo, è tutto inimmaginabile, impensabile e incredibile.
Gianmaria Balboni