Cerano - La benedizione della targa dedicata agli oftaliani defunti posta all’ingresso del cimitero cittadino ha contraddistinto le celebrazioni dell’Immacolata concezione organizzate dal Gruppo Oftal di Cerano. La funzione si è aperta con la tradizionale messa alla Casa di riposo celebrata dal parroco don Federico Sorrenti e animata dallo stesso personale Oftal. Durante l’omelia il sacerdote ha parlato della figura di Maria e di come possa essere d’esempio ma anche di sostegno per tutti noi. Al termine della messa don Federico, accompagnato da alcuni oftaliani, ha benedetto gli ospiti allettati della struttura impossibilitati a partecipare alla funzione. Subito dopo ha preso il via una piccola processione dal centro Besozzi al cimitero cittadino dove dopo il mio discorso, che vi ho allegato, e un breve saluto da parte del sindaco Gatti è stata scoperta la targa da Gianluigi Allieri componente storico dell’ Oftal di Cerano e subito dopo don Federico l’ha potuta benedire. Gli oftaliani hanno poi partecipato al pranzo organizzato dalla Fabbriceria alla tenda calda con un tavolo a loro riservato.
"L’idea di realizzare una targa commemorativa dedicata agli oftaliani defunti - spiega la responsabile del gruppo Oftal, Sara Gianella - è nata lo scorso anno a ridosso dei festeggiamenti per i 50 anni di attività del nostro Gruppo. L’obiettivo era quello di ricordare i volontari che, in questi cinquant’anni avevano prestato servizio all’interno dell’associazione, mai avremmo pensato che ci saremmo dovuti scontrare con la macchina burocratica che ha più volte rallentato ma mai scoraggiato i nostri intenti. Così oggi, possiamo dire finalmente e non a caso in occasione della solennità dell’Immacolata Concezione, abbiamo la possibilità di ricordare tutte le dame e barellieri, ormai nelle braccia della Nostra Madre Celeste, che con devozione hanno assistito anziani e ammalati a Lourdes ma anche a Cerano. Siamo infatti, convinti che la nostra opera di volontariato nasca sì a Lourdes ma che poi deve essere sviluppata anche nel proprio paese, in parrocchia, nella vita di tutti i giorni e nella propria realtà quotidiana. Essere una dama o un barelliere significa per noi avere una sensibilità nei confronti dei più affaticati, affranti e deboli, proprio questo stile di vita ci è stato dato in eredità dai nostri volontari “storici” che hanno fondato il Gruppo e hanno fatto si che arrivasse a superare i 50 anni di attività. Per questo motivo a loro e a tutti i volontari che hanno già raggiunto Nostra Signora va la nostra riconoscenza e gratitudine che vogliamo manifestare oggi con questa benedizione. Sulla targa è riportata una frase di Bernadette Soubiroux; “Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica” sicuramente l’assistere un ammalato, è inutile negarlo, comporta fatica ma possiamo dire che questi nostri sforzi siano ben ricompensati dal contatto diretto con queste persone che ci hanno dato la possibilità di essere degli uomini e delle donne, dei cristiani e delle cristiane più consapevoli e sensibili nei confronti di coloro che si trovano in uno stato di difficoltà. Come diciamo sempre, gli ammalati sono e saranno sempre al centro del nostro operato. Vorremmo infine, ringraziare l’amministrazione comunale in particolare il vice sindaco Massimo Fusetto che ci ha seguito passo passo durante l’iter burocratico, don Federico, la parrocchia, l’architetto Annalisa Gallina per la consulenza tecnica, il rione Canton Nuovo che realizzato il drappo e il gruppo Rinnovamento nello Spirito con il quale stiamo collaborando positivamente. Un grazie anche a alla direzione, al personale, ai volontari, ai famigliari e agli ospiti del centro Besozzi, al sindaco Flavio Gatti, all’assessore Tommaso Vitarelli e alla consigliera Monica Aina presenti alla cerimonia, a Sergio Vetri e a Laura Politi per le foto. E grazie, grazie e ancora grazie a tutte le persone che da sempre aiutano, sostengono e incoraggiano le nostre attività!"