Galliate - Si chiama Valentina Abinanti: è molto giovane, simpatica, carina e soprattutto cacciatrice di... temporali. Un autentico personaggio, che è andata anche negli Stati Uniti in cerca di quei fenomeni meteorologici straordinari chiamati tornadi, cicloni, uragani e chi più ne ha più ne metta. Cerchiamo di conoscerla meglio.
Come ti definisci, raccontaci la tua storia e come nasce questa tua passione?
La mia professione principale è insegnante di scuola primaria, anche se al momento sono solo supplenze temporanee. I temporali mi hanno sempre affascinato fin da bambina (ora ho 28 anni) e, da quando ho visto il film Twister ai tempi delle scuole medie, mi ero promessa che da grande anche io avrei cacciato i tornado. Nel 2007 sono venuta a conoscenza di un gruppo di ragazzi che partivano per le Plains americane organizzando un Tornado Tour. Mi sono unita a loro e da lì in avanti ho iniziato a praticare questa attività in modo più serio e studiando da autodidatta meteorologia. Sono ormai 5 anni che vado a caccia negli Stati Uniti, gli ultimi 3 anni con amici che hanno la stessa passione. Anche in Italia quando le condizioni sono buone, esco a fotografare temporali tra Piemonte e Lombardia e se le condizioni proprio meritano, anche in Veneto.
E' vero che il meteo e i fenomeni meteorologici sono cambiati anche in Italia e in Europa a causa del surriscaldamento climatico?
Su questa ipotesi esistono centinaia di articoli e pubblicazioni, ma ad ora resta appunto una teoria. Non è vero che in Italia ad esempio sono aumentati i temporali violenti, così come le trombe d'aria. E' vero che sono aumentate le testimonianze e le segnalazioni, ma grazie a internet e cellulari c'era da stupirsi del contrario. C'è da tener presente che il 95% delle trombe d'aria di cui si sente parlare ogni estate, sono in realtà raffiche lineari di vento. Con una stima molto sommaria le trombe d'aria (o tornado, sono esattamente sinonimi) che in un anno si registrano in Italia, sono tra le 15 e le 20 (trombe marine escluse), si parla di tutto il suolo italiano, con predilezione delle zone pianeggianti.
Come si possono prevenire certi eventi?
Prevedere temporali e trombe d'aria è certamente possibile, basti pensare agli Stati Uniti dove lo Storm Prediction Center si occupa esattamente di questo. Ogni giorno emette bollettini i quali vengono costantemente aggiornati ogni tot ore e se necessario ogni tot minuti. Per prevederli si devono consultare i modelli meteorologici (nonchè radar e satellite) e dà lì capire se sussistono le condizioni per la formazione di questi eventi violenti. E ovvio che allo stato attuale delle nostre conoscenze, non sarà mai possibile dire il luogo esatto, nè l'ora in cui un tornado colpirà, ma già individuare una ristretta area a rischio in un lasso di tempo limitato, permette di non venire colti impreparati.
Alcuni aneddoti, episodi o 'avventure' che ti va di raccontare?
Bhè, senza andare troppo indietro nel tempo, una giornata che difficilmente dimenticherò sarà quella del 22 maggio 2011. Eravamo a 3 miglia dal tornado EF5 (con venti >di 320 km/h, il livello massimo della scala Fujita) che ha colpito Joplin in Missouri. Abbiamo trovato una strada bloccata da una serie di auto incolonnate sotto un cavalcavia e non siamo potuti proseguire oltre. Il tornado era completamente avvolto nella pioggia, perciò invisibile se non da molto vicino. Quando siamo arrivati a Jolpin sembrava l'apocalisse, gente che estraeva persone dalle macerie, altri che piangevano o urlavano, i cani che girovagavano spaesati e impauriti. Era tutto distrutto, il tornado aveva colpito anche l'ospedale da cui si levava una colonna di fumo nero... Mi era già capitato di visitare luoghi colpiti da EF5, ma mai subito dopo. Camminare nella distruzione più totale e vedere senza mezzi termini, senza filtri, non appena accaduto, ciò che può fare un tornado violento, è davvero disarmante.
Cosa farà 'da grande' Valentina?
Ormai ogni anno mi reco circa 1 mese o poco più nelle Plains a caccia, perciò la prospettiva è sempre questa anche per il prossimo futuro. Cercherò il più possibile di conciliare il mio lavoro con questo "hobby" anche se in realtà questo termine è decisamente riduttivo. Purtroppo nel nostro paese è difficile trovar fonti di guadagno da questo e/o farne un lavoro, ma ci sono comunque alcuni sbocchi, come quello fotografico, che ogni tanto mi danno qualche soddisfazione.
In bocca al lupo Valentina e auguri per la prossima 'caccia'.