Trecate - E' proprio vero: a volte ritornano. Ma in questo caso non i protagonisti del celeberrimo romanzo di King, ma i Pc rubati da dove erano stati depositati. Cerchiamo di fare un po' d'ordine in questa storia che sembra la trama di un telefilm poliziesco ambientato nella provincia italiana: pochi giorni fa una decina di scatole contenenti Personal Computer e periferiche varie come stampanti sono state sottratte dalla direzione didattica dell'istituto comprensivo 'Musso' di via Andante a Trecate. Erano destinati alle Medie 'Pastore' di Romentino e alla ripresa delle lezioni dopo il 'ponte' di Ognissanti qualcuno (probabilmente più di uno) li aveva portati via. Ovviamente non sono mancate le polemiche per il sistema di sicurezza che aveva suonato per circa un quarto d'ora, ma al quale nessun residente nei dintorni aveva dato l'allarme; così come la telefonata dall'impianto antifurto non era arrivata a destinazione. Poi passano pochi giorni, esattamente 8, ed ecco la sorpresa. La mattina di mercoledì 9 novembre infatti una passante tra le vie Dell'Euro e don Milani a pochi metri proprio dalla direzione didattica ha avvisato che c'erano degli scatoloni sospetti lasciati ai bordi della strada. Subito sono intervenuti una volante dei Carabinieri del nucleo di pronto intervento, la direttrice didattica Alida Colombano con una collaboratrice e il sindaco Federico Binatti con il consigliere delegato ai rapporti con i trecatesi, Giovanni Varone. Erano circa le 8.30, orario nel quale i genitori o i nonni portano i piccoli a scuola e la scena è stata vista da diverse persone. Dopo una prima perlustrazione ecco la sorpresa: le scatole contenevano intatti, ancora imballati, tutta la refurtiva del 'Colpo degli Ognissanti', che i 'soliti ignoti' o qualcuno in loro vece avevano riportato indietro proprio da dove era stato eseguito il furto. Ora stanno indagando le Forze dell'Ordine che devono trovare risposta ad alcuni quesiti tanto semplici e allo stesso tempo complicati: chi sono gli autori del colpo? Chi ha riportato indietro i Pc e (soprattutto) perché invece di lasciarli in giro ad esempio in aperta campagna o di rivendere a terzi il contenente di questi scatoloni ha preferito portarli in un posto dove ci sono alcune videocamere in azione e un'alta densità abitativa, rischiando appunto di essere 'beccati' in flagrante da qualche residente? Ai posteri l'ardua sentenza, nel frattempo consoliamoci col fatto che a Trecate a volte (i Pc) ritornano. E se non li porta nessuno è perché in città i computer hanno memoria, intelligenza artificiale e soprattutto... i piedi per camminare. Meditate gente, meditate.
Gianmaria Balboni