Borgosesia - “Bisogna essere molto chiari e agire in fretta, la gente ha necessità di risposte. Con la salute non si scherza. La prima cosa da fare è tracciare la provenienza di questi cinghiali risultati radioattivi, capire dove sono stati cacciati e comprendere come siano stati contaminati. Avendo un’idea chiara dell’area da dove provengono si può ricostruire la causa della loro contaminazione”. Lo ha detto il Consigliere regionale della Lega Nord Paolo Tiramani , che ha presentato un’interrogaizone urgente sul caso dei 27 cinghiali cacciati in Valsesia risultati pesantemente contaminati da Cesio 137.
“Se i capi risultati radioattivi – spiega Tiramani – risultassero provenire dalla bassa Valsesia, ad esempio, sarebbe necessario approfondire l’eventuale presenza di ulteriori contaminanti nel sito della ex Pulinet, al centro delle note questioni legate a un giro di rifiuti sospetti, che è già stato oggetto di bonifica ma che forse potrebbe riservare ancora qualche preoccupaizone. Se dovessero, invece, provenire da altre aree le ipotesi potrebbero essere diverse. Io personalmente non credo che si tratti del Cesio di Chernobyl – aggiunge Tiramani -, piuttosto punterei le analisi sulle ricadute che potremmo avere subito dagli incidenti nucleari avvenuti in Francia e in Slovenia non molto tempo fa”.
“Di una cosa, però, dobbiamo essere consapevoli – ha concluso Tiramani -, e ne ho parlato anche con l’assessore Ravello, che ho sentito ieri a tarda sera e ringrazio per la solerzia con cui si è messo al lavoro prontamente disponendo il monitoraggio radiologico delle aree della Valsesia, ora è necessaria un’azione efficace e veloce per ricostruire fino dove è possibile la natura di questa contaminazione. La gente è spaventata e giustamente attende delle risposte”.