Torino - Altri tre progetti selezionati e finanziati dalla regione Piemonte, per un totale di poco inferiore a 1 milione e 800mila euro, nell’ambito del bando INFRA-P, la misura con una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro messa in campo per potenziare i laboratori pubblici e sviluppare progetti di ricerca nella lotta contro il Covid-19. Finanziamento quest’ultimo che si aggiunge agli oltre 6 milioni e mezzo di euro già stanziati, portando così, al momento, il totale dei contributi ammessi a 8 milioni e 300mila euro.
«Investire sulla ricerca applicata alla salute e alla vita delle persone è fondamentale - sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. La logica è quella di trarre insegnamento da ciò che abbiamo vissuto. Sono trascorsi due anni dall’inizio della pandemia e il Covid ha mostrato le criticità del sistema sanitario nazionale e mondiale, ma soprattutto ha fatto comprendere che sulla salute non si taglia. La salute è fatta di ricerca e la ricerca è fatta di scienza, per cui noi investiamo affinché i nostri ospedali e il nostro personale siano sempre più all’avanguardia e pronti a fronteggiare le emergenze presenti o future. Ma interventi come questo sono anche un modo con cui valorizzare e dare stabilità a professionalità di altissimo livello come quelle dei nostri ricercatori universitari. Conoscenza è potenza dicevano gli antichi e non ha senso che i nostri ricercatori siano costretti a rincorrere progettualità annuali in una situazione di costante precarietà. Credo non lo meritino a livello umano e professionale, ma anche perché il loro lavoro è importante e prezioso per il nostro futuro».
«Sapere è potere. Questo è lo slogan che identifica l’anima di questo bando. Si tratta di tre progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale a supporto della ricerca medica 4.0 che vedono atenei, istituti di ricerca, ospedali, aziende sanitarie e imprese lavorare in stretta sinergia – commenta l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid Matteo Marnati – Fare squadra e unire le forze per combattere non solo la pandemia da Covid-19 ma anche altri virus e patologie. Crediamo nella scienza e nella ricerca, presupposto fondamentale per combattere le malattie, e sulla ricerca continueremo ad investire. A quasi due anni dall’inizio della pandemia oggi siamo in grado di avere dati importanti che, analizzati con sistemi matematici avanzati e di intelligenza artificiale, potranno dare risposte alle tante domande ancora insolute».
«I Bandi INFRA-P sono uno strumento essenziale per potenziare le infrastrutture di ricerca a livello regionale e per permettere una sempre migliore competitività degli Atenei a livello nazionale e internazionale – afferma il Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Stefano Geuna - Sono investimenti fondamentali per sviluppare strategie sempre più efficaci per il contrasto della pandemia da Covid-19 e per mettere a punto nuove tecniche di diagnosi e cura. In particolare, l’Università di Torino è fiera del finanziamento ottenuto dal Progetto Co.R.S.A., che consentirà di sviluppare e applicare un sistema di intelligenza artificiale per la diagnosi di polmoniti Covid a partire da una semplice radiografia al torace. Questa è la ulteriore dimostrazione di come la sinergia tra innovazione tecnologica e conoscenze mediche avanzate sia la strada maestra che consentirà di vincere definitivamente la battaglia contro il Covid-19. In questa direzione ci muoviamo con partnership importanti tra settore pubblico e privato nell'ambito della ricerca di base e applicata»
«Da inizio pandemia la ricerca applicata alla prevenzione e al contrasto degli effetti della Covid-19 portata avanti nei laboratori dell’Università del Piemonte Orientale non si è mai fermata – dichiara il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi - In particolare il CAAD, il nostro Centro di ricerca traslazionale sulle malattie autoimmuni e allergiche, è stato un vero e proprio collettore di energie in cui UPO e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Novara, grazie al supporto della Regione e all’apertura del Laboratorio regionale Covid-19, stanno portando avanti progetti di ricerca che avranno effetti positivi e tangibili anche per la comunità. Credo che i progetti di cui UPO è capofila, Tecnomed-Hub e Surveil, siano due esempi molto concreti di come la sinergia tra Istituzioni pubbliche al servizio ai cittadini e Imprese private altamente specializzate in ambito tecnologico sia la via più virtuosa per coinvolgere le università nel cambiamento del Paese».
Complessivamente dunque, con quest’ultimo finanziamento, sono tredici i progetti selezionati nell’ambito del bando, di cui cinque per il potenziamento di laboratori e strutture di ricerca, promossi da organismi di ricerca pubblica e otto per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale, promossi da organismi di ricerca pubblica anche in collaborazione con soggetti operanti nel sistema sanitario regionale e imprese. Sono 11 le imprese coinvolte nei progetti ad oggi finanziati.