Torino - Nel 2012, seppure con due anni di ritardo, il Piemonte ha raggiunto l’obiettivo posto dall’Unione Europea per il dimezzamento delle vittime di incidente stradale a partire dal 2001. Il Rapporto annuale curato dal Centro di monitoraggio regionale della sicurezza stradale, presentato il 24 ottobre a Torino, ha riscontrato che i morti sono stati 284, con una riduzione dell’11% rispetto ai 320 dell’anno precedente, gli incidenti 12.154 (-8,3% sul 2011), le persone coinvolte 27.704 (-8,5%). Il miglioramento è stato disomogeneo. Il numero delle vittime si è ridotto maggiormente in ambito urbano, dove la mortalità è già più contenuta (da 137 decessi nel 2011 a 110 nel 2012), mentre in ambito extraurbano si sono registrati 174 morti. Sulle strade statali e provinciali si sono contati rispettivamente 4,7 e 4,6 morti ogni 100 incidenti (il valore medio regionale è 2,3). L’indice di lesività (feriti ogni 100 incidenti) è stato invece più elevato sulle autostrade (167, a fronte di una media piemontese di 144). Progressi apprezzabili rispetto al 2011 si sono verificati nelle province del VCO, di Alessandria e Novara, soprattutto dal punto di vista della riduzione dei morti, mentre in provincia di Cuneo e Biella si sono avute le maggiori diminuzioni di incidenti e feriti. Da segnalare, invece, un aumento dei morti in provincia di Torino (119 nel 2011 e 125 nel 2012, a fronte di una riduzione del 9% degli incidenti) e di Cuneo (48 decessi nel 2011 e 49 nel 2012 rispetto ad una contrazione dei sinistri del 15%). Con riferimento agli utenti della strada, i ciclisti rappresentano l’unica categoria che ha riscontrato un peggioramento nei valori di tutti gli indicatori di incidentalità: i morti sono stati 11 in più rispetto al 2011 (nel 2012 il 9% del totale dei morti, e più della metà erano ultrasettantenni). Un dato positivo è stato il netto calo dei decessi tra i pedoni (-32%), passati da 61 a 41 (i pedoni morti in un incidente stradale sono stati il 14%, e di questi tre quarti erano anziani). I motociclisti hanno rappresentato il 22% del totale dei deceduti. Fra gli utenti che utilizzano l'automobile (10.916 incidenti con 19.941 persone coinvolte a bordo nel 2012) si è rilevato un lievissimo aumento della mortalità (6 casi in più) fra i conducenti, mentre i feriti si sono ridotti complessivamente del 10%.
L’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, ha espresso soddisfazione per aver raggiunto l’obiettivo assegnato dall’Unione Europea, ma ha messo in guardia: “Di certo non basta, né ci permette di crogiolarci sugli allori. I dati di incidentalità sono sensibilmente migliorabili non solo con un attento programma di manutenzione infrastrutturale che garantisca la messa in sicurezza di tutte le categorie di utenti della strada, ma anche con un profondo mutamento delle mentalità in tema di educazione stradale. Per questo motivo la Regione Piemonte continua a ritenere fondamentale la formazione dei giovani nelle scuole e la sensibilizzazione al corretto stile di guida con eventi in locali e discoteche. Le prossime manovre interesseranno con particolare attenzione anche il mondo dei ciclisti che, ad oggi, segna un drammatico punto in negativo nei dati in nostro possesso. Sulla sicurezza delle persone non è mai possibile abbassare la guardia”.