Torino - Consideriamo doverosa e di grande importanza una presa di posizione ferma della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri del Piemonte in appoggio della massima adesione alle campagne vaccinali, al Piano Piemontese di Promozione Vaccinale e all’adozione di un calendario vaccinale unico su tutto il territorio nazionale, promuovendo l’aggiornamento e la sensibilizzazione dei propri iscritti all’utilità della pratica vaccinale. A tal fine, si ricorda che il piano d’azione Europeo per le vaccinazioni 2015-2020 (European Vaccine Action Plan 2015-2020-E.V.A.P.) rappresenta la contestualizzazione del Piano Globale nella Regione Europea dell’O.M.S. Esso è stato approvato dalla 65° Assemblea Mondiale della Sanità per una visione, espressa dal “Decalogo delle Vaccinazioni”, di un mondo in cui ogni individuo, indipendentemente da dove sia nato, dove viva e chi sia, possa godere di una vita libera dalle malattie prevenibili da vaccinazione, grazie alla disponibilità dei vaccini, che deve essere garantita dalle Autorità sanitarie. Nel mondo odierno, interconnesso e globalizzato, data la consapevolezza della vulnerabilità alle minacce di malattie che possono diffondersi più velocemente che in passato (per l’incremento dei viaggi, degli spostamenti di volumi elevati di persone), è impensabile che la situazione presente sia svincolata dal Piano di azione europeo, in cui deve invece trovare le proprie radici. L’approccio proattivo con l’adesione consapevole da parte del cittadino prevede un coinvolgimento dei medici di medicina generale, della pediatria di famiglia, dei pediatri specialisti ambulatoriali, delle strutture ospedaliere specialistiche e dei servizi socio-sanitari. Allo scopo di rendere concreta questa nuova concezione della prevenzione attraverso azioni reali, è stata concepita una bozza di Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2016-2018, i cui contenuti sono stati approvati all’unanimità dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 22 ottobre 2015, salvo rinviare al 5 novembre la discussione finale per le verifiche di carattere tecnico sulla copertura finanziaria dello stesso. La bozza è stata elaborata dal Gruppo di lavoro per le Strategie Vaccinali, costituito dal ministro Lorenzin presso il Consiglio Superiore di Sanità e formato dai più qualificati organismi scientifici del nostro Paese.
Obiettivi del Piano Nazionale della prevenzione Vaccinale 2016-2018 sono:
1) mantenere lo stato polio free
2) raggiungere lo stato morbillo free e rosolia free
3) garantire l’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni
4) aumentare l’adesione consapevole alle vaccinazioni della popolazione
5) contrastare le diseguaglianze
6) promuovere una cultura delle vaccinazioni
7) individuare un nesso di causalità ai fini del riconoscimento dell’indennizzo per gli eventuali danneggiamenti da vaccinazione.
Conferendo ai vaccini un grande valore dal punto di vista etico, umano e sociale, riteniamo importante promuovere lo sviluppo di una vera e propria “cultura vaccinale”, atta a sviluppare nel cittadino una maggiore consapevolezza circa le potenzialità delle vaccinazioni e a contrastare invece il diffondersi di fuorvianti falsità e pericolosi pregiudizi.
“Nella nostra Regione è in vigore un Piano regionale di prevenzione vaccinale che, da oltre dieci anni, basa la propria iniziativa sul principio della adesione consapevole alla vaccinazione da parte dei genitori.In Piemonte circa il 97% dei nuovi nati si sottopone alla vaccinazione nel primo anno di vita. Solo il 92% circa accetta invece la vaccinazione contro il morbillo, la parotite e la rosolia proposta all'età di 15 mesi. Se si eliminano i soggetti irreperibili, i ‘rifiuti veri’ (cioè le famiglie che rifiutato in modo convinto e motivato la vaccinazione) sono circa il 2%. Pertanto, se il fenomeno del rifiuto vaccinale è leggermente in crescita anche nella nostra Regione, tuttavia, confrontando i nostri risultati con quelli di altre Regioni, possiamo concludere che l’approccio promozionale degli operatori dei nostri servizi vaccinali ha impedito il radicamento e la crescita nel nostro territorio di movimenti antivaccinali”: è quanto dichiarato dall’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta quest’oggi rispondendo in Aula a un Question time posto dalla consigliera regionale Maria Chiara Chiapello che chiedeva di conoscere la posizione della Giunta regionale in materia di vaccinazioni, a seguito dell’allarme relativo al fenomeno del rifiuto vaccinale.
“L’elevato livello di copertura raggiunto nel primo anno di vita è frutto del lavoro di promozione attiva svolto dagli operatori dei servizi vaccinali che sono stati tutti formati nel corso degli anni – ha aggiunto Saitta - Il livello più basso ottenuto dalla vaccinazione antimorbillo indica una particolare diffidenza verso questo specifico vaccino e non verso le vaccinazioni in genere. Le persone diffidenti che rifiutano la vaccinazione rappresentano una minoranza di soggetti generalmente molto informati (anche se in modo distorto), spesso attivamente impegnati nelle campagne di rifiuto delle vaccinazioni e che difficilmente cambiano la propria opinione anche dopo i colloqui con i nostri operatori”.