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Regione Piemonte non trascuri i Circoli Arci, Acli e Aics a rischio chiusura

Torino - “Per molte comunità, soprattutto quelle più piccole, i circoli ricreativi, culturali e sociali rappresentano l’unico luogo di incontro e condivisione. Per questo motivo occorre al più presto consentire, con il ritorno del Piemonte in zona gialla, condizioni di riapertura e servizio analoghe a bar e ristoranti”. Lo afferma il consigliere regionale Domenico Rossi che ha interrogato l’assessore Poggio con l’intento di sollecitare un intervento di Regione Piemonte in tal senso. “Arci, Acli e Aics - prosegue Rossi - hanno evidenziato un diverso trattamento, nelle disposizioni anti-Covid del Governo, dei circoli ricreativi rispetto ad altri analoghi esercizi quali bar e ristoranti: mi aspetto che, come accaduto in altre regioni, ad esempio la Toscana, sia concesso con apposita ordinanza, ai centri culturali, sociali e ricreativi la possibilità, esclusivamente a favore dei rispettivi associati, di effettuare la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze”.

Un percorso, quest’ultimo, che, con l’auspicato passaggio del Piemonte in zona gialla, registra una timida apertura dell’assessore, che ha dato disponibilità a valutare questa possibilità.

Nel caso specifico piemontese, inoltre, si riscontra una difficoltà di accesso al Bonus Piemonte promosso nel maggio scorso, proprio per le categorie più penalizzate dalle misure di contenimento adottate negli ultimi mesi per contrastare la pandemia da Covid19. “L’accesso alla procedura di erogazione - spiega Rossi - sarebbe previsto solo per le associazioni iscritte ai registri delle imprese presso le Camere di Commercio, escludendo quindi quelle regolarmente iscritte ai registri delle Associazioni di Promozione Sociale (APS). Un’ulteriore penalizzazione  per realtà che stanno incontrando in questi mesi le stesse difficoltà economiche e di gestione di tutti gli altri esercizi commerciali”. 

L’assessore sembra non avere piena consapevolezza dei dei problemi di accesso ai fondi, ma ci auguriamo che l’annunciata disponibilità sia reale in modo da risolverli al più presto. “Su tutti questi aspetti vigileremo con attenzione perché l’indebolimento della rete associativa regionale - conclude Rossi - rappresenterebbe un impoverimento per tutta la comunità piemontese. Per questo l’amministrazione regionale non può ignorare le richieste delle associazioni di promozione sociale, ricreative e culturali”.