Torino - La Regione Piemonte è già pronta ad introdurre la ricetta elettronica veterinaria, uno degli strumenti più efficaci per il monitoraggio dell’eccesso di antibiotici e per la prevenzione dell’antibiotico-resistenza, la cui introduzione è stata rimandata dal Governo dal 1° settembre al 1° dicembre. La nostra regione è una delle tre – insieme a Lombardia e Abruzzo – in cui è già stata effettuata la sperimentazione sul campo, nello specifico in alcune aree delle province di Torino e Cuneo. E in questi anni l’assessorato regionale alla Sanità ha collaborato con il Ministero della Salute e con il Centro Servizi di Teramo per la realizzazione della piattaforma nazionale e per testare il nuovo applicativo informatico coinvolgendo un gruppo di veterinari liberi professionisti che vengono tuttora coinvolti nelle iniziative di formazione in corso.
Grazie all’intesa con la Federazione degli Ordini del Piemonte, con le associazioni veterinarie e con le società scientifiche più rappresentative è infatti già avviata la formazione di circa 3.500 veterinari liberi professionisti per l’accesso alle nuove procedure e alla piattaforma web. Il nuovo sistema di ricettazione elettronica riguarderà anche il commercio dei mangimi medicati e l’utilizzo di farmaci negli ambulatori veterinari per animali di affezione.
“Il Piemonte si conferma una delle regioni all’avanguardia per quanto riguarda il controllo dell’uso dei farmaci sugli animali – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta – e lo dimostra il lavoro fatto per arrivare alla ricetta elettronica veterinaria. La sua introduzione permetterà di tracciare effettivamente il farmaco in tutto il percorso, dalla prescrizione al consumo, e dunque ridurre l’eccesso di antibiotici. E’ quindi necessario partire il prima possibile”.
Con la ricetta elettronica veterinaria sarà possibile collegare il flusso di vendita del farmaco - dai grossisti, alle rivendite, agli allevamenti - e quello di utilizzo da parte dei veterinari, fino all’effettivo impiego negli allevamenti. In più, fin dal maggio scorso, è stato avviato un progetto regionale con capofila l’Asl To3 per coordinare i programmi di biosicurezza, di sorveglianza sul benessere degli animali e di contrasto all’impiego di antibiotici nell’alimentazione di massa. Il principio che sta alla base è che buone condizioni sanitarie degli animali allevati, buone condizioni di igiene dei ricoveri animali e una crescente attenzione sul benessere animale rappresentano infatti la strada migliore per ridurre l’impiego di farmaci negli allevamenti, a beneficio delle imprese e dei cittadini.