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Riqualificazione ambientale e rinaturazione delle sponde del Lago Maggiore

La Regione Piemonte stanzia 135mila euro
foto dal Distretto turistico dei laghi

Torino - Migliorare la vegetazione, ricostruire gli habitat a canneto, mettere in campo azioni che portino al miglioramento delle condizioni della fauna ittica autoctona, del paesaggio in senso lato e della fruizione ambientale del Lago Maggiore. E ancora: realizzare strutture per la divulgazione e la didattica sui temi della tutela della risorsa idrica e dell’ambiente intorno al lago. Il tutto per portare, nel complesso, alla riqualificazione ambientale del lago e delle sponde migliorando nel contempo gli aspetti della biodiversità e della fruizione. Questi gli obiettivi dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore per i quali la Regione Piemonte, nell’ambito della convenzione con la Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere (CIPAIS) ha stanziato 135mila euro per la realizzazione di interventi di riqualificazione delle acque e dell’ambiente peri lacuale del Lago Maggiore.

Il Lago Maggiore attualmente è classificato in stato ecologico e chimico “buono”; tuttavia, risente di una qualità morfologica alterata dalla presenza di numerose “artificializzazioni” delle sponde, ovvero l’uso intensivo della zona di riva e le attività dell’uomo sono le principali criticità che portano ad alterazioni delle caratteristiche ecologiche e morfologiche del lago.

Per il vicepresidente della Regione, e assessore ai Parchi, massima l’attenzione della Regione Piemonte alla risorsa acqua in tutte le sue declinazioni, quindi ai laghi, ai fiumi, all’ecosistema, al territorio. Questo progetto in collaborazione con l’Ente parco del Ticino è un punto di partenza. I nostri parchi stanno lavorando su diversi progetti finanziati anche con i fondi europei per migliorare la fruibilità delle nostre oasi naturali. Occorre fare bene e fare in fretta per i giovani, che sono il nostro futuro.

L’assessore regionale all’Ambiente ha sottolineato come questi fondi, accantonati con politiche di risparmio di Regione Piemonte, vengono stanziati per la realizzazione di opere di carattere ambientale. In un momento quale l’attuale che vede la disponibilità di ingenti risorse europee dedicate all’ambiente, occorre lavorare tutti insieme per mettere a punto progetti importanti di contrasto ai cambiamenti climatici e per la resilienza del territorio. In riferimento poi al finanziamento specifico da 135mila euro per l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore l’assessore ha ricordato come interventi di riqualificazione e rivitalizzazione ambientale del lago e delle sponde hanno ricadute importanti anche sul settore del turismo, volano dell’economia di un intero territorio.

Per la Presidente dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e Lago Maggiore, la volontà di destinare fondi ad interventi di riqualificazione delle acque e dell'ambiente perilacuale del Lago Maggiore, dove è importante riuscire a garantire una convivenza equilibrata tra sviluppo socio-economico e conservazione ambientale, rappresenta una preziosa opportunità per l'Ente e non solo dal punto di vista delle azioni di tutela ambientale attuabili, prioritari per un parco, ma anche perché gli interventi di riqualificazione migliorano il territorio a beneficio di tutti, residenti, turisti e fruitori.

La direttrice dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e Lago Maggiore ha sottolineato che l’ente, che gestisce aree protette su due importanti corpi idrici, Lago Maggiore e Ticino targati anche Unesco, sta portando avanti progetti di rinaturazione e recupero ambientale e di fruizione. Si sta inoltre concludendo un ambizioso progetto Interreg, denominato Parchi Verbano Ticino, di cui l’Ente è capofila, inerente la gestione sostenibile delle acque del Lago e del fiume, la lotta alle specie vegetali esotiche e la riqualificazione ecologica dei corpi idrici. I fondi messi a disposizione della Regione saranno certamente l’opportunità di mettere in atto azioni concrete in base all’esperienza e la sinergia con i comuni e gli enti del territorio.

Nella programmazione dei fondi FESR (Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale) 21-27 del Piemonte, alla transizione ecologica è destinata la somma di 475 milioni di euro. Particolare attenzione è rivolta al tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici e alla resilienza del territorio con l'obiettivo di favorire la prevenzione e la mitigazione del rischio idraulico, la capacità di adattamento ai rischi naturali e l'aumento del sequestro dell'anidride carbonica. Solo in quest’ultima settimana la giunta ha infatti approvato due misure, con una dotazione finanziaria complessiva di 22 milioni di euro, per interventi che consentano di migliorare la capacità degli ecosistemi acquatici presenti in fiumi, torrenti, laghi ed aree umide per superare le criticità climatiche, favorendo le infrastrutture verdi e le misure naturali di ritenzione idrica, come ad esempio la rinaturazione delle sponde fluviali, per trattenere le acque, favorire gli habitat e ricaricare le falde. Accanto a questa misura, un’altra, recentissima, da 12 milioni e 500 mila euro, per prevenire il rischio idrogeologico con la realizzazione di opere finalizzate al consolidamento dei versanti caratterizzati da instabilità (frane), al contrasto dell’erosione delle sponde dei torrenti, con interventi di manutenzione e gestione della vegetazione lungo le stesse, e messa in sicurezza della viabilità, sia locale che sentieristica.

Si tratta delle prime due misure attuate sul Fesr dedicate all’adattamento del territorio ai cambiamenti climatici, che dimostrano la grande attenzione che la Regione per questi temi. La difesa del territorio, rispettando gli habitat e gli ecosistemi, sono una priorità assoluta così come prioritario è prevenire il rischio di catastrofi naturali.

Va inoltre ricordato che, accanto alle misure sul Fesr recentemente approvate dalla Giunta, dal 2018 Regione Piemonte mette a disposizione ogni anno finanziamenti regionali per interventi di riqualificazione fluviale. Per il bando 2023, che scade il prossimo 4 maggio, Regione ha stanziato la somma di 3 milioni di euro.