Torino - Finalmente dopo mesi in commissione, l’indagine conoscitiva sul sistemi degli affidamenti dei minori in Piemonte è approdata in aula per la discussione. Il consiglio ha approvato solo la relazione della maggioranza, mentre quella delle opposizioni è stata respinta. “Un’indagine sicuramente importante - commenta la relatrice di maggioranza, la consigliera della Lega Sara Zambaia - per capire come funzione il sistema degli affidi attraverso le audizioni di tutti i soggetti che ruotano attorno a questo mondo, dagli assistenti sociali alle realtà accademiche, da quelle mediche fino al tribunale e alle associazioni. Ognuno di loro, per quanto riguarda le loro specifiche competenze, ha ammesso che delle problematiche esistono, al punto che sostenere, come fanno le opposizioni, che ci troviamo di fronte a un sistema che funziona è sbagliato. In particolare, la direzione delle Politiche Sociali ha dimostrato dati alla mano come il 56% dei casi di allontanamento vengano motivati con ragioni di trascuratezza e incuria. Una percentuale che come legislatori ci impone una riflessione sull’accompagnamento anche economico di queste famiglie, per far sì che allontanamento sia davvero l’extrema ratio. La relazione approvata diventa così il primo documento ufficiale per avviare un lavoro che andrà a colmare negli anni queste lacune, rendendo l’intero sistema più efficiente per la salute fisica e psichica dei minori e delle loro famiglie”.
“E’ stato un percorso responsabile di cui ringrazio i commissari di tutti i gruppi, che pur con diverse vedute hanno affrontato moltissime audizioni e un percorso di analisi su un sistema che ha mostrato la necessità di un percorso di miglioramento - aggiunge il presidente della commissione Sanità, il leghista Alessandro Stecco (foto) -. Il consiglio regionale ne esce comunque più informato e consapevole su un tema delicatissimo che riguarda sia i minori che i loro genitori. In conclusione gli spunti di miglioramento proposti dalla relazione esposta dalla collega Sara Zambaia, che ringrazio, riguardano sia le risorse umane che quelle economiche e il quadro organizzativo. Tra le varie proposte l’attenzione ai tempi di risposta del sistema , la necessità di un meccanismo di equilibrio come la figura di un garante o di un osservatorio, intervenire sulla formazione, l’istituzione di comunità padri-bambino, oltre alla necessità di omogeneizzare i dati anche con una creazione di una banca dati su cui migliorare l’efficienza del sistema regionale”.