Milano - Prestigiatore e illusionista tra i più affermati, ha portato in scena i suoi spettacoli in tutta Europa, comprese performance sulle navi da crociera, teatri, casinò e numerose trasmissioni ("Lotto alle 8", “UnoMattina", "Buona Domenica” e molte altre). Heldin, di origini salentine, vive a Roma e ha calcato il suo primo palcoscenico a soli 10 anni, avviandosi così a una brillante carriera. ll suo debutto televisivo risale al 1995 ed è legato grazie al programma "Carramba che sorpresa" dove Sergio Japino e Raffaella Carrà, notarono l'allora ragazzino che aveva realizzato un numero di prestigio, trasformando 5 mila lire in un biglietto della lotteria destando molto stupore. Heldin è l’unico illusionista al mondo ad aver divertito e coinvolto Papa Francesco in un suo numero di magia, notizia che ha fatto il giro del mondo.
Allora cosa ti ha avvicinato al mondo della magia? "Ho iniziato 6-7 anni perché mio padre era un manager teatrale per cui sin da piccolo respiravo in casa "aria di spettacolo"; ricordo che spesso ero a contatto con grandi artisti come Tony Dallara, Claudio Villa (ho foto simpatiche per esempio, con lui, che mi tiene in braccio), Pippo Baudo... Quando vedevo i balletti mi annoiavo, con la musica mi rilassavo, ma quando guardavo gli spettacoli di magia... rimanevo molto affascinato. Così ho capito che era quello che volevo fare, iniziai con le feste dei bambini e il primo spettacolo alla Parrocchia della mia città".
Lo fai da così tanto tempo. Cosa ti stimola sempre? Cosa mantiene l'eccitazione? "Amo quello che faccio, amo creare cose nuove. In tutti i miei show, inserisco sempre qualcosa di nuovo e originale. È il mio lavoro e quello che faccio mi diverte molto".
E su questa nota, cosa c'è di gratificante in tutto questo? "Guardare il pubblico spensierato e divertito e vederlo incantato in un vortice di emozioni. Tutto questo mi dà una carica positiva ed una gratificazione unica".
Quando fai le cose su larga scala, che tipo di preparazione richiede? Quanto tempo? "Di solito, molto tempo, che sia grande o piccola. Quando faccio una cosa che sembrerebbe semplice, ci sono magari mesi e mesi di preparazione dietro a questo. Sai, trovo che la preparazione e l’allenamento, siano ciò che serve alla professionalità".
Parlaci del tuo team. Delle persone che collaborano con te. “Ho un gruppo di persone validissime che mi affianca, tra ballerine, autori tecnici ecc. Inventiamo idee e creiamo con originalità. Ci divertiamo molto perché ogni volta si crea una sintonia lavorativa, ma divertente”.
A cosa ti ispiri quando realizzi i tuoi spettacoli? "Cerco di creare qualcosa di emozionante per poter avere la possibilità di regalare un sogno al pubblico che viene a vedermi a teatro e far trascorrere loro, attimi ricchi di emozioni”.
Cosa ti piace di quest’arte? "Tutto, dallo stupore che suscita, all’incredulità di un evento impossibile. La magia è un ingrediente unico e uno strumento utile per divertire, divertendosi”.
Come si impara un trucco? "Ci sono mille strumenti e modi per imparare: puoi comprare un libro di magia in libreria, un manuale...; si può anche imparare su Youtube, ma se non alimenti la passione con lo studio, impari solo il trucco, l'arte e la professionalità si raggiunge con lo studio e la gavetta”.
Cosa vuol dire essere mago al giorno d’oggi? "Significa essere un artista, con la possibilità di stupire grandi e piccoli. Oggi il mago viene visto anche come un intrattenitore, quindi se si ha del talento, si può realmente far trascorrere momenti spensierati ed emozionanti al pubblico che ti segue”.
Credi che esista un’età per volare con la fantasia? "No, ad ogni età si può avere la possibilità di sprigionare emozioni ognuno di noi è libero di sognare e vivere una favola, senza limiti di età”.
Cosa vuol dire per te crescere, maturare, insomma diventare grandi? "Riempire il proprio 'bagaglio personale' di esperienza, per poter affrontare la vita al meglio”.
Quali differenze hai riscontrato tra il pubblico italiano e quello Internazionale? “Il pubblico straniero ama ammirare i grandi Magic Show, ricchi di scenografie, costumi, ballerine e grandi illusioni, al pubblico italiano invece, piace anche essere coinvolto sul palco e magari si lascia stupire da un numero brillante”.
La magia ha bisogno di regole? “Una in particolare ed essenziale: bisogna fare tutto solo se si ha passione, creatività e rispetto per una delle arti più antiche”.
Che progetti hai per il futuro? "Portare in scena un nuovo show appena sarà possibile e l’uscita del mio libro".
Qual è la differenza per te tra uno spettacolo dal vivo e una produzione televisiva? “Durante uno show dal vivo, senti le emozioni e le reazioni del pubblico, in tv invece, seppur essendo un mezzo che ti rende in fretta popolare è pur vero che è meno emozionante”.
C’è una curiosità che la gente non sa di te? “Sì, quando mi accingo a fare qualcosa di importante artisticamente, sento due persone diverse: il maestro Gino Landi che mi consiglia e mi porta fortuna e alla fine sento mio padre per chiedergli impressioni e altro...”.
Grazie mille per averci concesso il tempo di intervistarti. Ci hai fatto catapultare in un’altra dimensione. “Grazie. Il piacere è tutto mio”.
Francesca Riga