Busto Arsizio - Lunedì 17 dicembre alle 21.30 l'Art Blakey Jazz Club di Busto Arsizio in vicolo Carpi 5 ospita il Max de Aloe Quartet con Marlise Goidanich presentano "Bjork on the moon". Sul palco: Max De Aloe - armonica cromatica, Roberto Olzer - pianoforte, Marco Mistrangelo - contrabbasso, Nicola Stranieri - batteria e Marlise Goidanich - violoncello barocco.
"Sound Contest 2012 - scrive Olindo Fortino - un album intenso e avventuroso, a suo modo inconsueto e originale, quello che ci offre l'armonicista lombardo Max De Aloe con il nuovo Björk On The Moon, lavoro che vede in azione il suo consolidato quartetto e, in sette brani, la virtuosa violoncellista brasiliana Marlise Goidanich. Dedicata alla rivisitazione di uno scelto repertorio della notissima star islandese Björk, la raccolta include anche tre composizioni originali in tema (l'omonima title track, Askja e Il bosco che chiamano Respiro) firmate da De Aloe. Attingendo dall'intera discografia di Björk e pescando anche dagli anni Quaranta grazie a una preziosa rarita' (la versione di Gloomy Sunday, documentata solo dal vivo), il leader compie la non facile impresa di arrangiare, con un approccio jazzistico fresco e contemporaneo, gemme avant pop sofisticate e sfuggenti, marchiate a fuoco dall'inconfondibile registro in falsetto-contralto della cantautrice scandinava ma al tempo stesso peculiari per la loro avveniristica e bizzarra aura elettronica. L'armonica cromatica di De Aloe assume spesso la fisionomia e il ruolo di un'ancia o di un ottone, dialogando in modo egregio con il piano o il Fender Rhodes di Roberto Olzer, mentre la sezione ritmica composta da Marco Mastrangelo (contrabbasso) e Nicola Stranieri (batteria) squadra e modella il beat con accorgimenti acusticamente e timbricamente efficaci, resi ancor piu' magici e suggestivi allorquando incrocia gli accordi arcuati e le cadenze cameristiche del violoncello barocco della Goidanich. Complice una resa audio d'altissimo livello, ogni singolo brano rivela una lucentezza quasi eburnea, emanata soprattutto dalle note e scale soul-blues dello strumento di De Aloe. È in questa ricchezza di eleganti sfumature e dettagli che il gioco di squadra si mostra riuscito e avvincente, lineare e spontaneo nella soffice cantabilita' infusa in episodi magistrali quali I've Seen It All, Hyper Ballad e Joga. Un disco estremamente fascinoso e fruibile, sospeso tra estasi e sublime poesia".