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Due grandi psichiatri a confronto

Vittorio Lingiardi in dialogo con Eugenio Borgna

Arona - Il festival della Dignità Umana propone un dialogo tra due pensatori nel segno della comunicazione e della coscienza di sé. È un cammino alla scoperta dell’arte della convivenza: con gli altri, ma soprattutto con sé stessi. «Senza un tu l’io si svuota. Senza un noi il tu si inaridisce. Sordo a sé stesso, l’io si calpesta» ha scritto in Io, tu, noi Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicanalista che intreccia un dialogo con Eugenio Borgna a partire dal volumetto del festival Apro l’anima e gli occhi: «non siamo un sistema isolato, impensabile è un io senza un tu, il tu dell’amore e di tutte le relazioni che cercano un riconoscimento reciproco: essere genitori, terapeuti, insegnanti, amici. Ma cosa significa convivere?»

Vittorio Lingiardi, psichiatra, piscoanalista ed accademico, vanta una prestigiosa carriera in ambito nazionale ed internazionale. Collabora con “Il Sole 24Ore” e “La Repubblica” e dirige importanti riviste scientifiche. Tra i saggi recenti, Mindscapes. Psiche del paesaggio (Cortina 2017) e Io, tu, noi (Utet 2019) e Arcipelago N (Einaudi 2021).

Eugenio Borgna, psichiatra e docente, primario emerito di psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara e libero docente in Clinica delle malattie nervose e mentali presso l’Università di Milano, Tra i suoi successi: Malinconia (Feltrinelli 1992), La fragilità che è in noi (Feltrinelli 2014), In dialogo con la solitudine (Einaudi 2021).

La plaquette del festival 2021 firmata da Eugenio Borgna è Apro l’anima e gli occhi. Coscienza interiore e comunicazione. «Le parole hanno un immenso potere. Ci sono parole troppo dure e violente. Troppo inumane. E ci sono parole in grado di aiutare l’altro. Le mie parole sono state anche do­mande a me stesso e agli altri. Sono i dubbi e le incertezze che ho seminato lungo la mia lunga vita». Eugenio Borgna, psichiatra e scrittore amato dai lettori, torna a interrogarsi sull’interiorità proponendo riflessioni e consigli per tonare alla normalità dopo la pande­mia da Covid-19 mettendo al centro la verità intima della parola e della coscienza.