Arona - La leggerezza di un passo danzato. Delicato e fragile equilibrio tra lago e cielo. Un movimento fluido, quasi liquido, pieno di grazia e maestria. Un fondersi di elementi sospesi che emoziona e avvolge. E poi la parola che racconta la vita, le speranze, lo struggimento e il futuro. Oltre 3.000 spettatori per l’11ª edizione del Festival Teatro sull’Acqua, con la direzione artistica di Dacia Maraini, andato in scena in tutta la città di Arona, dal 7 al 12 settembre. “In queste settimane la città si è trasformata in una città-teatro, dove i luoghi sono divenuti palchi - racconta il presidente di Teatro sull’Acqua, Luca Petruzzelli - dal lagoscenico dell’Antico Porto, alle ville storiche, al parcoscenico della Rocca Borromea capace di abbracciare la città e il lago dall’alto. E ancora, il Battello con la sua tribuna sul lungolago e la Barca Pinta che prendeva il largo per essere ancora più in sintonia con l’elemento acqua. Novità che ha conquistato, il Teatrocondominio che ha proposto un nuovo modo di coinvolgere pubblico e di rendere protagonisti i residenti: una sperimentazione di linguaggi e di esperienze che ci è stato richiesto di allargare ad altri possibili Teatricondominio della città. A causa della pandemia abbiamo dovuto cercare luoghi alternativi e la limitazione delle norme si è trasformata in opportunità”.
Una trasformazione dei luoghi che è divenuta trasformazione delle persone, confermando l’identità del Teatro sull’Acqua e il suo progetto di cittadinanza culturale: uno stretto legame tra ambiente e comunità: “Una comunità teatrale che è cresciuta anche nell’incontro fra generazioni di volontari - continua Petruzzelli - i 61 giovani hanno dimostrato serietà, educazione, intelligenza, voglia di imparare e capacità di farlo con estrema rapidità; i più esperti hanno confermato un’energia e una precisione straordinarie. Il mio grazie va a loro e a tutta l’organizzazione: la migliore e più efficiente di sempre”.
Un Festival che porta teatro e parola, che regala formazione culturale e sviluppa il pensiero, diffondendo la sua bellezza in tutta Arona, senza distinzione tra acqua e terra. Questo è il progetto, quanto si vuole estendere oltre i giorni di settembre, durante tutto l’arco dell’anno.
Sono già pronte le suggestioni per la 12ª edizione, dal 6 al 12 settembre 2022: per il nuovo spettacolo sull’acqua si ispirerà alle immagini meravigliose delle Paralimpiadi di Tokyo, in un racconto evocativo e speciale.
Per rimanere aggiornati: www.teatrosullacqua.it, pagina Facebook e Instagram.
Il Festival Teatro sull’Acqua è realizzato con il sostegno di Mibact, Regione Piemonte, Comune di Arona, Fondazione Crt, Fondazione Cariplo bando Let’s Go, Alphe Ponteggi, Mollificio Valli, Borgoagnello, Pizzeria da Aldo, Isolution, Ingeneri associati, Avis Arona.
Un grazie speciale a tutte le volontarie e a tutti i volontari del Festival.
Il teatro sull’acqua
“Epifania” ha debuttato all’Antico Porto di piazza del Popolo in prima nazionale giovedì 9 settembre ed è tornato a incantare venerdì 10, sabato 11 e domenica 12. Un inno al femminile quale luce, nascita, maternità, grembo etereo che dall’acqua genera movimento e vita, in un parallelo con il funambolo che con moto perpetuo si muove sul cavo d’acciaio che alla sua stessa esistenza lo conduce passo dopo passo. Da una parte all’altra sul filo della vita una donna cammina, simbolo di un’epifania che sciaborda come le onde.
Una meditazione per immagini e suoni che con irripetibile magia trae le sue mosse dal luogo in cui
nasce, il lago. Un tempo sospeso e affascinante, che lascia spazio al personale, al pensiero, al sentimento del nostro più profondo interiore. Lo specchio d’acqua emerge nel buio della sera e prende corpo con pura e innocente semplicità in un equilibrio perfetto tra cavo e acqua, in una parentesi di introspezione che lo spettacolo offre agli astanti. Il risveglio del lago è narrato da voci che ispirano alla donna (e al pubblico) la forza per affrontare le difficoltà che l’acqua rappresenta, le sue sfide, perché questo elemento è sì morbido e puro, ma anche forte e pericoloso. Il pubblico è stato così poeticamente condotto in un viaggio delicato, lineare, ma anche insidioso, verso un orizzonte lontano che si è materializzato momento dopo momento nel dialogo tra i funamboli
Mariona Moya e Olivier Roustan, l’attrice Elsa Bossi e la musicalità del coro Scuola Incanto. A dare corpo e trasporto la regia di Boris Vecchio, i testi della scrittrice Dacia Maraini e le musiche di Ares Mozzi, musicista e compositore che con armoniosità e melodie elettroniche, come un fil rouge contemporaneo, ci tiene ancorati all’oggi, alla nostra casa.
Il teatro in villa
Ville storiche cittadine sono state trasformate in teatri anche in questa edizione del Festival che si è aperta martedì 7 settembre in Villa Usellini in via Pertossi 12 con “Sulla morte senza esagerare” Teatro Franco Parenti - Teatro dei Gordi: il tema della morte viene affrontato in chiave ironica, grazie al teatro muto, attraverso un uso non convenzionale di maschere contemporanee, con una lettura attuale che non ignora la ferita degli ultimi istanti in solitudine e degli addii negati dalla pandemia.
Il Parco della Rocca Borromea ha ospitato giovedì 9 e venerdì 10 settembre alle 20 “Sguardi” di e con Riccardo Caporossi: il racconto delle opere del pittore olandese Vermeer e del suo guardare la tradizione e l’innovazione attraverso una visione duplice. Si è rivelata un’occasione per riflettere anche sul Teatro.
La suggestiva Villa Usellini ha poi ospitato sabato 11 e domenica 12 settembre lo spettacolo “Tiresias”: difficile restare se stessi nello scenario contemporaneo e allora si ricorre all’aiuto del veggente che sa, che non perde la memoria, che conosce ciò che si dovrebbe fare, pur non vedendo: sul palco Gabriele Portoghese, neo vincitore del Premio Mariangela Melato.
Il teatro di strada
Energia, mimo, giocoleria, danza, teatro e musica: sono stati questi gli ingredienti di “La famiglia Mirabella” che ha stupito il pubblico di ogni età venerdì 10 settembre, sabato 11 e domenica 12 nell’area Lido di corso Europa: uno show con acrobazie, birilli, bici a tre ruote, costumi sgargianti e virtuosismi.
Con “Deliverytheatre” con la compagnia Carullo e Minasi ha portato il teatro a domicilio: sabato 11 e domenica 12 sul Battello di Arona, lungolago Caduti di Nassiriya, sabato 11 in esclusiva per i condomini, anche al Teatrocondominio Le Fornaci di via Piave. I due artisti hanno rappresentato un modo di coltivare il teatro che scava nelle radici più lontane della rappresentazione dal vivo e che in questo momento ha potuto restituire anche agli attori la propria identità.
Sono poi tornati gli amici del Menù della poesia con “Eroticasudamericana”: Camilla Sandri Bellezza e Vicente Cabrera hanno portato voce e chitarra classica sulla Barca Pinta sabato 11 e domenica 12 con partenze dal lungolago Caduti di Nassiriya: teatro e musica da gustare, in un’esperienza condivisa.
La parola: incontri con gli autori
Non è mancata la “parola”, al Festival, grazie agli incontri con gli autori, in piazza San Graziano. Martedì 7 settembre Alessio Mariani, in arte Murubutu , rapper italiano e insegnante di filosofia e storia, ha aperto gli incontri con gli autori con “Dante a tempo di rap”: la rivisitazione di 13 canti dell’Inferno dantesco a esemplificazione della sua originale idea di rap didattico, capace di raccontare il mondo di oggi.
A seguire mercoledì 8 settembre “L’amore non basta” di don Luigi Ciotti che ha dialogato con Dacia Maraini. Attraverso una autobiografia collettiva, l’autore ha raccontato in modo toccante, suscitando molti applausi, la nascita del Gruppo Abele, di Libera e vicende cruciali della contemporaneità del nostro Paese, narrando di incontri, di uomini e di donne e delle loro vite.
Giovedì 9 settembre è stata protagonista la direttrice artistica del Festival Dacia Maraini, che sul palco con l’educatrice e scrittrice Annalisa Falcone, ha affrontato un tema quanto mai attuale: quello della scuola e delle sfide che deve affrontare, partendo dal suo ultimo lavoro: “La scuola ci salverà”. In platea numerosi gli insegnanti e i giovani che hanno condiviso il messaggio dell’autrice, dato anche il difficile periodo attraversato dall’istituzione scolastica.
Venerdì 10 settembre, ancora Dacia Maraini ha dialogato con Chiara Valerio che ha proposto, in maniera molto coinvolgente e attuale, una riflessione sulla democrazia, le regole e la vita, attraverso “La matematica è politica”.
Nella seconda parte del pomeriggio l’architetto e saggista Paolo Pejrone, con il docente Giancarlo Fantini, ha presentato “I dubbi del giardiniere”: surriscaldamento globale e le terribili conseguenze che questo ha avuto nei nostri giardini, introducendo e spiegando la tecnica dello slow gardening. Un’interessante sguardo nel mondo della botanica al giorno d’oggi.
Sabato 11 settembre ha avuto inizio con Mariapia Veladiano, laureata in filosofia e teologia, vincitrice del Premio Calvino e del secondo posto al Premio Strega nel 2011. Con lei, Dacia Maraini per introdurre “Adesso che sei qui”, che narra il rapporto tra una nipote e l’amata zia affetta da Alzheimer, in uno scenario di incontri al femminile e di dolce allegria.
La giornata si è conclusa con gli studiosi Alessandro Martini, esperto di architettura contemporanea, e Maurizio Francesconi, docente di Storia della moda e Semiotica; con loro la giornalista Giulia Zonca per presentare “La moda della vacanza: luoghi e storie, 1860-1939”: un’analisi dell’evoluzione delle abitudini, dei luoghi e dell’abbigliamento.
A chiudere questa edizione del festival, domenica 12 “Io posso: due donne sole contro la mafia” di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, e il giornalista Marco Lillo: una vicenda reale di resistenza alla mafia e di ricerca di giustizia, una battaglia che non si è ancora conclusa: platea attenta per un incontro intenso.
L’iniziativa: il biglietto sospeso
Il biglietto sospeso è stata un’occasione per donare un biglietto a chi non avrebbe potuto acquistarlo. Teatro sull’Acqua ringrazia tutti coloro che hanno deciso di aderire a quest’iniziativa in nome dell’universalità della cultura: 12 aronesi hanno potuto gustare la bellezza di “Epifania”.
Dicono di noi
“Il festival è bellissimo, è un posto pieno di pace, è una meraviglia. È, non vuole sembrare, semplicemente è. È solido, è forte, robusto e c’è una storia dietro, una convivenza forte tra le persone del luogo.” - Paolo Pejrone
“Per me, persona cresciuta al mare, la città lacustre è sempre stata inquietante e malinconica. Ma qui ho trovato un lago vivo, con onde e barche e una città con giovani, locali e una bella rocca. Anche in passato il Festival ha sempre organizzato incontri interessanti e adatti a una città che sorge sull’acqua: ricordo ancora uno spettacolo visto qualche anno fa e sono felice di essere tornata.” - Chiara Valerio
“Sono molto legato al Lago Maggiore. Qui ho conosciuto un importante senatore Carlo Torelli, il quale ha messo in luce il problema della droga, che anni fa non era affatto preso in considerazione, e con cui mi sono battuto per la promulgazione di una legge a riguardo. Questo è solo uno dei significativi incontri avvenuti in questo luogo, in cui sono felice di essere tornato per la presentazione del mio libro.” - Don Luigi Ciotti
“Siamo felici di essere qui ad Arona. Era da un po’ che il Festival ci chiamava, ma non riuscivamo a far combaciare le date. Abbiamo recitato in una villa stupenda, Villa Usellini, e il pubblico ha risposto bene al nostro spettacolo: è stata una meraviglia”. - Teatro I Gordi
“Ritornare al festival Teatro sull’Acqua per la seconda volta è un grande onore: la suggestiva cornice del lago è un incanto; ma sono i giovani a rendere questo festival così speciale: sono attivi e dediti al volontariato. Ci sono molti modi di fare i volontari, ma questa è un’occasione unica perché permette di immergersi nella cultura, garantendo formazione”. - Mariapia Veladiano
“Un gran bel festival e siamo onorati di essere stati invitati: non vedevamo l’ora! In particolare in questo periodo storico sappiamo quanto sia difficile organizzare manifestazioni dal vivo, con il pubblico: tantissimi complimenti quindi a tutti quanti, organizzatori e volontari, e grazie perché ci avete permesso di esibirci con il nostro spettacolo.” - Famiglia Mirabella
“Appena arrivati, abbiamo subito percepito un contesto immaginifico: il lago. Le persone ci ricordano di quello che abbiamo scritto riguardo i laghi del nord e del loro sentore di vacanza, anche quando la moda non c’era.” - Alessandro Martini e Maurizio Francesconi
“Mi hanno tutti parlato bene di Arona e del festival: e sono felice di far parte di questa edizione” - Murubutu
“Questo è il nostro terzo anno al festival, siamo molto felici di essere tornati perché ci siamo affezionati a questo luogo, colmo di arte e cultura.” - Compagnia Carullo e Minasi
“Bello tutto: bella atmosfera, bello il contatto con i giovani che amano il teatro. Tutto questo mi commuove.” - regista Giorgina Pi
“Una città meravigliosa, con le sue ville storiche, i suoi palazzi, il lago: una delle più belle comunità del Piemonte e d’Italia.” - Pif e Marco Lillo