Nebbiuno - Dopo il grande successo di pubblico dei precedenti appuntamenti ( Danilo Sacco, Carlo Cottarelli, Domenico Quirico, Renata Molho, Ketty Magni ed Elisabetta Cametti i graditi ospiti), proseguono sabato 6 luglio gli "Aperitivi letterari", rassegna di incontri con l'autore organizzata dal Comune di Nebbiuno in collaborazione con la libreria La Feltrinelli point di Arona. Ospite della manifestazione questa volta sarà la scrittrice vincitrice del Premio Strega 2018 Helena Janeczek, che alla Terrazza Fassi in Piazza del Municipio di Nebbiuno presenterà il suo ultimo libro "Il tempo degli imprevisti" pubblicato da Guanda.
All'incontro interverrà anche Maria Teresa Meardi. L'appuntamento è per le ore 18. A seguire firmacopie del volume acquistabile presso il bookshop dedicato allestito dalla libreria La Feltrinelli point di Arona e poi il tradizionale momento conviviale con l'aperitivo offerto dagli organizzatori.
L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Helena Janeczek, nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre trent’anni. È autrice di Lezioni di tenebra, Premio Bagutta opera prima, Le rondini di Montecassino, finalista al Premio Comisso e vincitore del Premio Napoli, del Premio Sandro Onofri e del Premio Pisa e La ragazza con la Leica, Premio Strega 2018, Premio Bagutta, Selezione Premio Campiello. Tutti i suoi libri sono editi da Guanda.
Il tempo degli imprevisti - Cosa rimane del Novecento? Ci siamo davvero lasciati per sempre alle spalle i suoi sogni, le lotte, le ombre? È sul filo di queste domande che si muove la scrittura di Helena Janeczek, il suo talento nell’indagare le vite di personaggi normali che, incrociando i grandi rovesciamenti della Storia, diventano destini eccezionali capaci di consegnarci, nel racconto immaginato, il senso di un’eredità collettiva. Ripercorrendo gli inizi del secolo scorso alla ricerca di storie marginali, solo in parte note, conosciamo le sorelle Zanetta, maestre arrivate nella Milano dei fermenti per l’Expo del 1906, che aderiscono ai sogni socialisti per poi vedersi, la più giovane, arrestata per disfattismo negli anni subito successivi a Caporetto. Nella Merano del 1920, dove si respira una salubre aria di cura per i cagionevoli di salute, troviamo il dottor K., che crede di essere al centro di un intrigo spionistico nato dalla corrispondenza con la sua traduttrice, Milena Jesenská. In quest’Italia di inizio secolo, dove le voci straniere si intrecciano con l’orgoglio nazionale, incontriamo poi la figlia del grande poeta americano Ezra Pound, che vaga per Venezia spiata da un ragazzino che con lei ha condiviso l’infanzia nelle malghe del Tirolo. E il giovane Albert O. Hirschmann, che ha raggiunto la sorella e il cognato a Trieste, una città animata dallo spirito edonista e mercantile della sua borghesia fieramente italiana, quella stessa borghesia che di lì a poco avrebbe visto abbattersi sul proprio mondo le leggi razziali, come il più impensabile e terribile degli imprevisti. Ma i tempi di imprevisti, avrebbe teorizzato più avanti Hirschmann, sono anche tempi di possibilità che invitano a essere pensate, e percorse, a prescindere da come la Storia sia andata. Serve anche a questo la letteratura, ci dicono queste pagine, a rivivere dall’interno di ogni personaggio quel passato che non si è ancora chiuso, per provare a raccoglierne l’eredità irrisolta.