Borgomanero - Una serata di parole, musica e, sicuramente di grandi emozioni che, in fondo, a ben pensarci, sono un po’ “l’Invisibile per eccellenza”. E’ fissata per venerdì 22 giugno alle 21.00 nel cortile del Centro Anffas Borgomanero Onlus di via Cornice 19 a Borgomanero la presentazione agognina del nuovo romanzo dello scrittore novarese (nato a Borgomanero nel 1980) Alessandro Barbaglia, “L’Atlante dell’Invisibile” edito da Mondadori. “L’Atlante dell’Invisibile”, freschissimo di stampa e uscito il 22 maggio scorso, segue al fortunato “La locanda dell’ultima solitudine” che si è aggiudicato, lo scorso anno, il podio al Premio Bancarella e il secondo posto al prestigioso Premio Edoardo Kihlgren. Le parole, il 22 giugno, saranno quelle dell’autore che dialogherà con la giornalista Barbara Bozzola e le note quelle della chitarra di Marcello Cravini. Il cortile di via Cornice si “vestirà a tema” per accogliere lo scrittore e i suoi ospiti: lanterne di carta, mappamondi, un sipario speciale e la Luna che, siamo certi farà capolino. Prima (o dopo) essere stata “rapita”.
“Tutti noi di Anffas, famiglie ed operatori – commentano il Presidente di Anffas Borgomanero Fiorenzo Agazzini e la Direttrice Laura Lazzarotto - abbiamo la responsabilità di essere custodi e testimoni, ogni giorno, delle storie di persone con disabilità che passano con noi in parte o tutto, il loro quotidiano. Storie di vita, amicizia, piccoli gesti, sorrisi, conquiste che non avrebbero, altrimenti, alcuna possibilità di essere raccontati; rimanendo, insomma, invisibili. La bellezza delle parole nel romanzo di Alessandro e lo straordinario regalo che ci fa raccontandocele in questa serata, ci permettono ancora una volta, in maniera delicata, affettuosa e gioiosa, di renderci presenti e visibili. Perché, per avere un’identità, si deve avere prima di tutto una storia personale e questa deve essere inclusa in quella della propria comunità”.
La serata gode del patrocinio del Comune di Borgomanero e del Festival Borgate dal Vivo e ha il sostegno di Poderi Colombo di Claudio Colombo di Suno e del Ristorante Pizzeria La Rustica di Gattico che offriranno agli ospiti un rinfresco, a seguito della presentazione. Segnaposto, portachiavi e altre sorprese “a tema invisibile” saranno realizzati dalle Botteghe d’Arte Anffas e i fondi raccolti durante la serata saranno devoluti al progetto “L’Aurora di Gozzano; centro per disabili minori gestito da Anffas in via di costruzione.
L’ingresso alla serata è libero e gratuito.
Il libro. L’ATLANTE DELL’INVISIBILE - “Le cose infinite non finiscono, continuano invisibili.” Ismaele, Dino e Sofia hanno quarantadue anni in tre quando nel 1989, in una sera di fine estate, rapiscono la luna in segno di protesta. Vivono a Santa Giustina, un lontanissimo paese fatto di baite di legno ai piedi delle Dolomiti che sta per essere sommerso da un lago artificiale, portandosi dietro tutti i loro ricordi, le gare con le lumache, il prato del castagno, i primi baci. Il progetto della diga risale al 1946. Ai tempi, gli abitanti di Santa Giustina non accettarono di abbandonare le loro case per trasferirsi al “paese nuovo” e rinunciarono ai benefici promessi nel caso di una resa immediata. Si avvicina però il momento dell’esproprio definitivo. Proprio negli anni Quaranta si sono conosciuti Elio e Teresa, e precisamente il 19 marzo 1946, in un bar Sport gremito di una folla accalcata per seguire la cronaca radiofonica della prima Milano-Sanremo del dopoguerra. Senza essersi mai visti né incontrati, Elio e Teresa – ormai anziani e da sempre innamorati l’uno dell’altra e del loro paese vicino a Milano – e i quattordicenni Dino, Ismaele e Sofia sono tormentati dalle stesse domande: “dove vanno a finire le cose infinite?”, “dove si nascondono l’infanzia, l’amore o il dolore quando di colpo svaniscono?”. E se Elio, per rispondere, costruisce mappamondi dalle geografie tutte inventate e sbagliate – descrivendo così la terra magica dove abita l’invisibile e costringendo Teresa a correggere tutto con puntiglioso realismo –, i bimbi di Santa Giusti- na via via che crescono si allenano a non smettere di scorgere l’invisibile tra le pieghe del reale e a conservarlo a modo loro, in una sorta di gioco segreto. In una danza fatta di immaginazione, ricordo ed elaborazione del lutto, Teresa incontrerà i bambini diventati adulti nella notte più incredibile delle loro vite: quella durante la quale, per pochi istanti di eternità, riemergerà il paese sommerso di Santa Giustina. E con lui l’amore, il dolore, l’infanzia e tutta la meraviglia che si nasconde nell’invisibile.