Borgomanero - Un canto all'inizio della messa, un altro alla fine. Le profughe nigeriane ospiti dagli ultimi giorni di giugno di casa “Piccolo Bartolomeo” hanno dato vita a un gruppo gospel che s'è esibito nella collegiata di San Bartolomeo a Borgomanero durante una funzione celebrata dal prevosto Piero Cerutti. Che commentando la pagina evangelica della moltiplicazione dei pani e dei pesci ha sviluppato il tema dell'accoglienza sottolineando il valore «del primo passo». «Quei cinque pani e due pesci - ha evidenziato - sembravano davvero poca cosa rispetto a quella folla che aspettava di essere nutrita. Ma a fare la differenza è stato il fatto che quegli uomini e quelle donne confidavano, anzi avevano la certezza, nell'intervento di Gesù. Così è cominciato il miracolo. Allo stesso modo anche qualsiasi altro gesto apparentemente insignificante può rappresentare l'avvio di qualcosa di importante».
Commenta Mario Metti, responsabile dell'associazione “Mamre”: «Tutti insieme possiamo generare qualcosa di veramente bello: un'accoglienza fatta in un determinato modo, a carattere familiare e che non ha niente a che spartire con l'assistenzialismo».
“The dynamite”- così si chiama il gruppo - ha suscitato l'interesse di Rai, televisione svizzera, Tv 2000 e di numerosi quotidiani e settimanali nazionali fra cui “Famiglia Cristiana” i cui inviati sono attesi a casa “Piccolo Bartolomeo”tra poche ore. Ma non solo: sempre “The dynamite” ha proposto parte del suo repertorio in un'altra messa officiata al santuario di Boca. Il rettore Fiorenzo Fornara ha sottolineato: «Sono qui con noi sei ragazze fra le migliaia costrette a lasciare la loro terra per sfuggire alla guerra, alla fame e alle persecuzioni: con il canto ci trasmettono la loro voglia di vivere, e il grazie a Dio per la speranza di poter ricominciare un'esistenza in pace e serenità. Sono qui e noi le accogliamo come nostre sorelle nel Signore ringraziandole per la loro gioia e perché ci aiutano a essere più coerenti con la Parola di Gesù». Dopo la comunione è intervenuto Metti invitando tutti i presenti a visitare casa “Piccolo Bartolomeo”e raccontando la storia delle giovani: «Non dobbiamo prestare attenzione agli altri popoli solo perché si trovano in situazioni di bisogno, e non dobbiamo inserire queste persone nella categoria sociale degli “sventurati”. Dobbiamo unicamente accoglierle in quanto uomini e donne come noi e riscoprire la bellezza di donarci reciprocamente la vita perché abbiamo cose importanti da scambiarci: culture ed esperienze differenti. Così, e solo così, insieme potremo aprire un circolo di “dignità” che è quell'Amore “circolare” dove non c'è più chi dona e chi riceve, ma semplicemente si rende grazie, gloria e gioia al Signore per il grande dono della vita».
Esistono tanti modi per aiutare casa “Piccolo Bartolomeo” di Borgomanero. Uno di questi è donare al centro di accoglienza per donne in difficoltà situato in via Fornara (frazione Santo Stefano) dei generi alimentari o degli altri materiali. Lo si può fare in qualsiasi ora della giornata. In questo momento, la priorità è rappresentata da:
frutta e verdura; acqua naturale in bottiglia; piatti e bicchieri di plastica;
tonno; latte; passata di pomodoro.