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E’ la povertà il filo conduttore del Festival della Dignità Umana 2016

Borgomanero - Nel 1993, le Nazioni Unite hanno indetto (fissata per il 17 ottobre), la Giornata Mondiale per l’Eliminazione della Povertà. A 23 anni da quell’impegno, le diseguaglianze e l’esclusione sociale colpiscono ancora un numero sempre più grande di persone, mettendo a rischio coesione sociale e democrazia. In Italia, così come in tutta Europa si registrano, infatti, livelli inaccettabili di povertà. Nel 2014 si attestava al 28,3% la stima delle persone a rischio di povertà o esclusione sociale residenti in Italia, secondo la definizione adottata nell’ambito della Strategia Europa 2020. L’indicatore corrisponde alla quota di popolazione che sperimenta almeno una delle seguenti condizioni: rischio di povertà, grave deprivazione materiale e bassa intensità di lavoro. Secondo il Rapporto Istat del novembre 2015, il 20% più ricco delle famiglie residenti in Italia percepisce il 37,5% del reddito totale, mentre al 20% più povero spetta solo il 7,7%. Più di 53 milioni di persone nell’Unione Europea non riescono a soddisfare, in modo, stabile l’esigenza di un pasto adeguato. A fronte di una media europea del 10,5%, in Italia si tratta del 14,2% della popolazione, con un incremento record del 130% in 5 anni. Una situazione allarmante confermata, secondo il Rapporto 2015 sulla povertà e l’esclusione sociale della Caritas, dai 6.273.314 pasti erogati nel corso del 2014 da 353 mense diocesane e dai 3.816 centri di distribuzione viveri. La crisi della disuguaglianza globale, insomma, sta raggiungendo valori mai toccati prima. L’1% più ricco della popolazione mondiale possiede più risorse del resto del mondo. Potere e privilegi sono usati per condizionare il sistema economico e allargare il divario tra chi è ricco e chi non lo è. I numeri sono allarmanti e il problema ha assunto dimensioni sempre più importanti; per questo l’Associazione “Dignità e Lavoro Cecco Fornara Onlus” di Borgomanero, ha scelto di intitolare “Povertà: la dignità negata” la terza edizione del “Festival della Dignità Umana” e dedicare al tema, l’edizione 2016. In un quadro molto difficile s’inserisce, quindi, la riflessione condotta dal Festival della Dignità Umana 2016 che sostiene l’idea per cui la promozione della dignità umana del povero e dei suoi fondamentali diritti vada considerata come impegno prioritario e come “cifra” del livello di civiltà raggiunto da una società.

Dal 17 settembre al 15 ottobre 2016, Borgomanero, Briga Novarese, Romagnano Sesia e Cureggio (tutti Comuni in provincia di Novara) ospiteranno i 13 appuntamenti previsti nel programma e ideati dal Comitato organizzatore del Festival. La manifestazione resa possibile grazie al sostegno di Fondazione della Comunità del Novarese Onlus, Fondazione Banca Popolare di Novara, Banca del Piemonte, Caleffi, Centro Servizi per il territorio Novara e Vco, Fornara Spa e Nobili Spa. Incontri, tavole rotonde, confronti e dibattiti con esperti del settore ma anche uno spettacolo teatrale, un concerto, una pubblicazione e una mostra fotografica sui migranti e un importante progetto con le scuole sono gli elementi che caratterizzeranno la nuova edizione del Festival. Una terza edizione che, dopo il successo dello scorso anno che ha visto la partecipazione di oltre 2.200 visitatori, si propone come una conferma.

"Lo scopo principale dell’Associazione - spiega Carlo Volta, coordinatore del Comitato Organizzatore del Festival e Presidente dell’Associazione Dignità e Lavoro “Cecco Fornara Onlus” - è quello di dar vita ad iniziative culturali e sociali per promuovere i valori della dignità umana. Lo scorso anno ci siamo concentrati sul rapporto tra dignità e lavoro; quest’anno, considerata anche la situazione storica e gli avvenimenti, spesso tragici, che costellano la cronaca nazionale e internazionale abbiamo scelto di affrontare il tema della povertà per indagarlo, comprenderlo, analizzarlo e sviscerarne le molteplici sfaccettature. Esiste, ed è bene sottolinearlo, una netta differenza tra la povertà materiale, negativa e la povertà spirituale positiva ma su entrambi questi fronti è necessario attivarsi seriamente. Nel primo caso con l’obiettivo di garantire la dignità a qualsivoglia soggetto che non debba mai sentirsi privato dei suoi diritti primari e di una condizione di vita degna e decorosa, nel secondo caso per ispirare le coscienze ad una visione della vita in cui i valori d’attenzione al bene comune, alla solidarietà e al corretto uso delle risorse abbiano la prevalenza su atteggiamenti consumistici ed egoistici".

L’inaugurazione del Festival della Dignità Umana 2016 è fissata per sabato 17 settembre alle 16.30 nella splendida cornice del Chiostro della Casa Madre delle Suore Rosminiane a Borgomanero con l’incontro intitolato “Povertà, giustizia sociale, democrazia” in cui protagonista sarà la straordinaria voce di Chiara Saraceno, già Professore Ordinario di Sociologia della Famiglia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino e editorialista per “Repubblica”. Accanto a lei, Davide Maggi, docente di Economia Aziendale presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” e membro del Comitato Scientifico del Festival della Dignità Umana 2016.

Domenica 18 settembre alle ore 16.30, nel cortile di Villa Marazza a Borgomanero verrà presentato il volume intitolato “Coraggio e speranza senza confini” curato da Giuseppina Cerutti e sarà inaugurata la mostra fotografica che porta lo stesso titolo.

Martedì 20 settembre alle 21 nella Sala Soms di Borgomanero, la lectio dei giovani registi torinesi Massimiliano e Gianluca De Serio, per il secondo anno, appassionerà gli spettatori del Festival, permettendo loro di conoscere come “Il cinema racconta la povertà”. La serata avrà la collaborazione dell’Associazione Culturale Vincent Vega di Borgomanero.

Venerdì 23 settembre alle 11 nell’Auditorium ITIS/Liceo Scientifico di Borgomanero in via Aldo Moro 13, Enrica Chiappero Martinetti, Professore Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pavia incontrerà, insieme a Davide Maggi, docente di Economia Aziendale presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” e membro del Comitato Scientifico del Festival della Dignità Umana 2016, gli studenti per raccontare la “Geografia mondiale della povertà”.

Alle 21, sempre venerdì 23 settembre, nella Sala Soms di Borgomanero sarà il momento della tavola rotonda intitolata “Il disagio sociale nell’Italia delle povertà plurali” con Roberto Cardaci, sociologo, ricercatore e coordinatore della “Ricerca sulla povertà in Piemonte”, Pierluigi Dovis, Direttore della Caritas Diocesana di Torino, il Presidente Emerito e Direttore Scientifico dell’Istituto per la Ricerca Sociale Emanuele Ranci Ortigosa ed Maria Emilia Borgna, Assessore alle politiche sociali del Comune di Borgomanero. A coordinare l’incontro sarà l’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte, Augusto Ferrari.

Sabato 24 settembre alle 10.30 alla Villa Caccia di Romagnano Sesia sarà, invece, il tempo della tavola rotonda intitolata “La buona finanza sfida la povertà: il ruolo delle Fondazioni e del microcredito”. Protagonisti saranno Cesare Ponti, Presidente della Fondazione della Comunità del Novarese Onlus, Franco Zanetta, Presidente Fondazione Banca Popolare per il Territorio, Fabio Pisoni di Banca Etica e Don Giorgio Borroni, Direttore di Caritas Novara.

Sempre al tema “Dignità e povertà” è dedicato lo spettacolo teatrale previsto dalla rassegna: mercoledì 28 settembre, alle 21, al Teatro Rosmini di Borgomanero, andrà in scena “Straccioni – Una storia recitata e cantata per tirare su due soldi” con testo di Tiziano Scarpa per la regia di Carlo Roncaglia e interpretato dall’Accademia dei Folli (Ingresso 10 euro – ridotto a 5 euro per gli under 18). Sul marciapiede di una città italiana, uno straccione e la guardia armata di una banca fanno amicizia. Passano altri mendicanti: statue umane non proprio immobili, musicisti di strada e uno strano accattone in giacca e cravatta. Ognuno fa i conti con le sue ambizioni e i suoi tracolli. Il tono alterna registri comici e drammatici, l’ambientazione permette irruzioni inaspettate. Lo spettacolo mette in scena uomini e donne alla deriva, rannicchiati sul marciapiede di una città qualunque. Qualcuno sprofonda mentre la gente ha altro da fare. Questi mendicanti rattoppati e bugiardi ce la faranno a rubare alla vita? “Straccioni” è anche un piccolo musical squinternato dove le canzoni sbocciano in mezzo alla storia. È una danza macabra, un incubo allegro, una suite per voci, stracci e strumenti musicali.

«Personalmente – scrive l’autore Tiziano Scarpa - scrivo senza pormi degli obiettivi “allegorici” o deliberatamente emblematici. Ma è un fatto che, rielaborando e sviluppando gli spunti scenici di questa pièce, mi pare che possa far riflettere su come l’epoca che stiamo attraversando ci costringa a porre in questione l’idea che abbiamo di noi stessi, mettendo alla prova anche in maniera salutare le illusioni e le ambizioni».

Giovedì 29 settembre alle 21 nel Centro Polifunzionale di Briga Novarese, sarà la volta di Luciano Manicardi, Vice Priore della Comunità monastica di Bose, accompagnato da Giannino Piana, già docente presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino con la relazione “Il corpo del povero come sfida per la giustizia: dalla Bibbia all’oggi” mentre venerdì 30 settembre alle 21 nella Sala Soms di Borgomanero “Un bel welfare – Cultura, qualità della vita, coesione sociale” sarà l’incontro a due voci con Flavia Franzoni, docente di Metodi e tecniche del servizio sociale all’Università di Bologna (Facoltà Scienze Politiche) e Graziella Giovannini, sociologa e già docente di Sociologia all’Università di Bologna (Facoltà Scienze Politiche). Introdurrà Giannino Piana.

Sabato 1 ottobre alle 16.30 nella Sala di Comunità della Casa Madre delle Suore Rosminiane, Guido Brivio, studioso di estetica e pratiche filosofiche affronterà il tema “I sensi della povertà. Un dialogo filosofico” in cui s’interrogherà su quali sensi possa evocare, nell’essere umano, la parola povertà mentre giovedì 6 ottobre al Teatro San Rocco di Cureggio lo psicologo e dirigente ASL Vco Mauro Croce si concentrerà sul tema, decisamente molto attuale, “Gioco d’azzardo di massa: generatore di povertà e desertificazione dei legami sociali”.

Sabato 15 ottobre alle 16.30, per la chiusura, un gradito ritorno sarà quello del “tandem” tra il sociologo Aldo Bonomi, Direttore dell’Istituto Aaster ed Eugenio Borgna, Primario Emerito di Psichiatria dell’Azienda ospedaliera “Maggiore della Carità” di Novara che dialogheranno sul tema “Una società fragile e indifferente”.

Nell’ambito del festival è, inoltre, prevista la realizzazione di un’interessante pubblicazione che racconta, attraverso immagini e commenti, le significative esperienze dei numerosi migranti che sono partiti dal nostro territorio. La presentazione del volume, intitolato “Coraggio e speranze senza confini” e curato da Giuseppina Cerutti si terrà domenica 18 settembre alle ore 16,30, nel cortile di Villa Marazza a Borgomanero; luogo che, già lo scorso anno, aveva ospitato la mostra fotografica “Il ‘900 raccontato dal lavoro” con foto dedicate ai diversi mestieri, raccolte in un bel libro dallo stesso titolo. Il volume di quest’anno consta di 288 pagine e 237 immagini e si divide in nove capitoli tra cui “Borgomanero, gente che va e che viene”, “Migranti sbarcati in Italia”, “Ragazzi nel mondo” e “Una passione che porta lontano”. Anche nel 2016, in concomitanza con la presentazione del libro, avverrà l’apertura della mostra fotografica che riprenderà immagini legate alle singole esperienze dei migranti, estratte dal volume. La mostra rimarrà, poi, allestita a Villa Marazza, fino a giovedì 29 settembre. «Pensando al tema della povertà cui è dedicata questa edizione del Festival – commenta Giuseppina Cerutti - mi è sembrato che l’argomento delle migrazioni fosse quello più adatto. Osservare gli eventi, poi, ha confermato questa come la strada giusta. Un numero impressionante di coincidenze tra mezze frasi pronunciate dagli amici e incontri di ogni genere hanno creato un mosaico che si è composto da sé, tassello dopo tassello. Sono molto colpita della gentilezza e dalla collaborazione dimostratami da ogni persona che ha contribuito alla realizzazione di questo libro. Se questo volume esiste è merito della grande generosità di tutti coloro che vi hanno partecipato».

Importante, anche quest’anno, risulta essere il coinvolgimento nel Festival delle scuole: obiettivo del Comitato organizzatore è, infatti, rafforzare la proficua collaborazione intrapresa lo scorso anno con gli istituti della città per coinvolgere i giovani quali interlocutori attivi. Gli allievi, coordinati e formati nelle settimane antecedenti il Festival, da Manuel Cerutti (già 40 i giovani che si sono prenotati), potranno vivere un’esperienza formativa incontrando gli ospiti e occupandosi della gestione location, dell’accoglienza e della produzione di foto e video. Il Festival sarà anche un’occasione, per i giovani, per prendere contatto con realtà di volontariato del territorio che si occupano di fornire aiuti concreti. Ogni volontario, indosserà durante il Festival la maglia riportante il logo, realizzato da Marzia Pulghè, vincitrice del concorso “Crea il nuovo logo del Festival della dignità Umana”.

«Ci siamo resi conto lo scorso anno – spiega Manuel Cerutti – di quanto, partecipare al Festival, sia per i ragazzi, un’esperienza formativa davvero intensa. Per loro è un’occasione di crescita e di sviluppo oltre che di vita. Hanno creato un gruppo coeso ed è stato bello vedere come la timidezza iniziale abbia lasciato posto alla complicità e al desiderio di fare bene. Finalmente, hanno trovato un momento dove mettere in pratica delle conoscenze e non soltanto ascoltare lezioni cattedratiche dai professori».

Quest’anno, gli allievi delle scuole saranno anche i protagonisti dell’appuntamento musicale del Festival; il concerto, intitolato “Degni di NOTE”, fissato per venerdì 7 ottobre alle 21 nell’Auditorium di via Aldo Moro a Borgomanero, prevede la presenza di tre soggetti: l’ensemble musicale dell’Istituto Tecnico "Leonardo Da Vinci" di Borgomanero, l’orchestra e il coro dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Enrico Fermi" di Arona” e l’orchestra integrata “Emisferi Musicali” di Borgomanero che coinvolge persone disabili in attività musicali educative e terapeutiche di gruppo. Le tre performance, diverse per intento e per contenuto, si alterneranno, corredate anche dalla lettura di testi o dal racconto di esperienze in prima persona legate al tema del Festival così da creare una vera e propria “performance collettiva” assolutamente originale. Alcuni dei giovani particolarmente interessati, poi, potranno partecipare ad un concorso d’idee per realizzare piccoli e grandi progetti in contrasto alla povertà sul territorio. L’iniziale percorso di riflessione (stimolato durante il Festival) proseguirà, successivamente, grazie sempre alla guida di Manuel Cerutti, con incontri specifici tra gli allievi dell’Istituto Tecnico “Leonardo Da Vinci” di Borgomanero e porterà all’ideazione e alla creazione di iniziative concrete per sostenere realtà che si occupano di contrasto alla povertà e al disagio sul territorio. Il Festival riproporrà anche, in ogni appuntamento, il suo jingle musicale creato “ad hoc”dal giovane borgomanerese Francesco Basso, compositore e produttore musicale specializzato in colonne sonore per corti, spettacoli teatrali e prodotti per la tv.

"La dignità umana - conclude il comitato organizzatore - che affonda le sue radici nell’unicità e irripetibilità della persona, è ancora lontana dall’avere piena attuazione. Mentre infatti si sono verificati importanti passi avanti a livello di riflessione teorica e di legislazione – basti ricordare le Carte dei diritti – persiste sul terreno della prassi una sua grave e consistente lesione. Molti sono i fenomeni che possono in proposito essere ricordati: dalle guerre alla violenza nei confronti delle donne e dei bambini; dalle diseguaglianze economico-sociali ai fondamentalismi religiosi e ideologici; dallo stato di marginalità degli immigrati alle tendenze xenofobe e omofile, fino alla mortificazione della libertà dovuta tanto ai condizionamenti indotti dalla tecnologia quanto al diffondersi di un “pensiero unico” che genera omologazione culturale. E la rassegna potrebbe continuare. La questione è insieme etica e politica. Reclama anzitutto un profondo rinnovamento morale; esige, in altre parole, la ricostituzione di un tessuto valoriale condiviso, che sconfigga le logiche individualiste, mercantili e tecnocratiche, purtroppo dominanti, dando vita ad atteggiamenti e comportamenti ispirati ai valori della giustizia, della solidarietà e della condivisione; della disponibilità cioè a farsi carico dell’altro e dei suoi bisogni. Ma esige anche un efficace intervento delle istituzioni pubbliche sia a rimuovere le situazioni che attentano alla dignità di ogni persona umana sia a creare condizioni che promuovano la crescita e l’ampliamento della sfera dei diritti. Il Festival della Dignità Umana si propone di perseguire questo duplice obiettivo. Ciò che si intende raggiungere, attraverso gli interventi di uomini di cultura, le testimonianze di operatori sociali e le proposte teatrali e musicali, è infatti una sensibilizzazione delle coscienze e una stimolazione delle istituzioni a rendersi consapevoli della centralità che il valore della dignità occupa (e non può che occupare) nella costruzione di una società democratica e solidale".