Grignasco - In questi giorni l’assessore provinciale alla Cultura, Alessandro Canelli, ha fatto visita al Comune di Grignasco in occasione dello straordinario consenso di pubblico che sta ottenendo la mostra “Giulio Cesare Vinzio, Pittore del Vero tra Toscana e Valsesia”. L’esposizione, inaugurata in primavera presso il Palazzo delle Scuole di Grignasco, ha contato oltre un migliaio di visitatori a un mese dall’inaugurazione. “Sono felice di questo risultato – ha commentato Canelli – a partire dal valore artistico di uno degli esponenti più talentuosi tra i post-macchiaioli italiani”. Giulio Cesare Vinzio nasce a Livorno (1881) e muore a Milano (1940), ma a cavallo tra il 1905 e il 1917 vive tra Grignasco e Novara, dove si impone come ritrattista e paesaggista, diventando così portavoce della pittura di macchia in Valsesia. “La Provincia non ha fatto mancare il suo contributo, ma tutto il territorio ha collaborato per consentire ai cittadini di usufruire gratuitamente di queste opere, molte delle quali – ha continuato Canelli – provengono da collezionisti privati che ringrazio personalmente per la loro disponibilità”. La gran parte delle opere del Vinzio sono infatti rimaste sul territorio in virtù del suo noto rapporto con la Valsesia e, in particolare, con i lavoratori, i paesaggi e gli animali del Novarese. “Senza dimenticare – ha precisato l’assessore provinciale – che alcune delle opere esposte qui a Grignasco provengono dalla Galleria Giannoni di Novara, dalle Fondazioni bancarie e, non ultimi, dai Musei Vaticani”. Una testimonianza di come i lavori del pittore siano apprezzati e riconosciuti anche dalle gallerie più importati. “Una mostra di questo livello - ha dichiarato il sindaco di Grignasco, Roberto Beatrice - contribuisce alla promozione del nostro territorio e aiuta tutta la nostra economia, dal turismo ai servizi, dalla ristorazione al commercio”. La mostra è aperta fino al prossimo 24 luglio e si inserisce in un circuito di visita che parte dalla Galleria Giannoni di Novara, (il cui allestimento nel 1930 fu curato da Giulio Cesare Vinzio) e si snoda lungo tutta la Valsesia, passa da Grignasco e arriva a Varallo. “Proprio a Varallo, presso la locale pinacoteca, è stata allestita una delle quattro sezioni costituenti la mostra. Si tratta quindi di un evento - ha spiegato Giovanna Chiari, assessore alla Cultura di Grignasco - con un’importante ricaduta turistica per tutta la Valsesia e il Novarese”. La mostra di Grignasco presenta 57 dipinti di Vinzio: paesaggi, quelli più amati della Toscana e della terra d’origine - Grignasco e Valsesia - oltre che della Liguria e della Romagna, animali e ritratti che testimoniano un aspetto meno noto della sua produzione artistica. I dipinti provengono da Musei Vaticani, Pinacoteca di Forlì, Pinacoteca di Varallo, Musei di Novara, Fondazione Cariplo e Banca di Novara nonché da molte collezioni private. Curatori della mostra sono Gianni Pizzigoni di Verbania e Cristina Trapella di Grignasco.