Fontaneto d'Agogna - Prestigioso appuntamento per la Corale don Merlo di Fontaneto d’Agogna: in coincidenza con la prima domenica di Quaresima, 18 febbraio, i coristi si sono esibiti, diretti dal Maestro Pier Mario Teruggi e accompagnati dall’organista Luca Canneto, in Vaticano nella Basilica di San Pietro. La corale, composta da ventun elementi, ha eseguito sei brani liturgici durante la messa. L’evento ha visto una approfondita preparazione durata più di due mesi, con prove settimanali in parrocchia. La soddisfazione a Fontaneto è tanta, soprattutto per aver “cantato” in san Pietro. Questa manifestazione canora premia di fatto l’interà Comunità fontane tese e in particolar modo la dedizione della Corale don merlo. Nata nel 1981, la corale ha visto una crescita costante delle proprie vocalità: il coordinamento ha poi fatto il resto. La realizzazione di questo desiderio, che accumunava tutti i coristi e anche i fontane tesi visino a questa formazione canora, è stato possibile grazie all’aiuto di Suor Giuseppina teruggi, originaria di Fontaneto, storica dell’Arte e ora direttrice dell’Istituto Auxilium di Roma , dove ha sede la Facoltà Universitaria di Scienze dell’Educazione. Don Simone, parroco di Fontaneto ha condiviso con i componenti della “don Merlo” questi tre giorni di andata-ritorno da Roma: proprio don Simone, accompagnato da due chierichetti ha potuto concelebrare la messa. Anche Papa Francesco non ha mancato di salutare la Comunità fontane tese, erano più di cento le persone nel breve pellegrinaggio romano: questo gesto ha reso ancor di più importante l’esibizione in San Pietro. Nel viaggio di andata sono state effettuate tappe-visita: Arezzo e poi il Quirinale, l’Aventino e le sue chiese, Sant’Anselmo, sant’Alessia e Santa Sabina. Non potevano mancare le tappe culinarie, con l’assaggio della arcinota cucina romana a Trastevere. Qui un cantore ha voluto dedicare alcuni stornelli ai fontanetesi. Rimane, nella mente di ogni partecipante, la bellezza di essere Comunità, di aver cantato in San Pietro e di avere un gioiello come la Corale don Merlo.