Veruno - Se il 2 DAYS PROG+1 è ormai considerato il festival internazionale più importante a livello italiano ed uno tra i più importanti a livello mondiale per la musica rock progressive, non meno rilevante è il resto del programma del Settembre Musicale Verunese che quest’anno celebra la sua 31^ edizione. Quindi non solo rock, ma jazz nella serata del 9 settembre, che negli anni scorsi ha visto salire sul palco di Veruno artisti quali Stefano Bollani, Paolo Fresu, Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Francesco Cafiso e tanti altri. E come già successo in passato anche per questa edizione il jazz “raddoppia”! Il progetto di questa edizione si concentra in particolare al cantautorato italiano che molte volte, come ad esempio nel caso di Gino Paoli anche lui transitato da Veruno nel 2008. In questa occasione ci sarà un omaggio a Luigi Tenco con il quartetto di un giovanissimo quanto promettente pianista, Simone Locarni, con il suo quartetto "Playin' TENCO" che riunisce attorno a sé tre musicisti, ben noti da anni nel panorama nazionale: Mario Biasio al clarinetto, Stefano Solani al contrabbasso e Nicola Stranieri alla batteria. Ma come al solito a Veruno cerchiamo di presentare il meglio ed a seguire sarà il Sergio Caputo Quintet a stimolare la Piazzetta della Musica che sicuramente sarà gremita!
Sergio Caputo è romano e inizia la sua carriera musicale verso la fine degli anni 70 al Folk Studio, lo storico club in cui si è formata parte della musica d'autore italiana. Nel 1983 esce il suo primo album "Un sabato italiano". Questo album lo porta subito al successo ed è tutt'ora un classico. Lo stile di Sergio è un POP- JAZZ che spesso spazia nel latino e si distingue per un uso insolito e innovativo del linguaggio letterario, ed ha come temi predominanti il quotidiano, l’amore, e le nevrosi metropolitane. I suoi testi sono stati proposti agli studenti di varie università italiane e straniere come esempio di poesia contemporanea italiana. A “Un sabato italiano” seguono 12 album più varie compilation, Sergio partecipa al Festival di Sanremo tre volte, e negli ultimi anni torna con particolare decisione a sonorità jazzistiche e latine. Fra le sue collaborazioni eccellenti si annoverano nomi come Dizzy Gillespie, Tony Scott, Mel Collins (King Crimson), Tony Bowers (Simply Red), Enrico Rava, Roberto Gatto, Flavio Boltro, Danilo Rea e molti altri artisti di chiarissima fama internazionale nell’ambito del jazz. Nel 1999 si trasferisce in California, dove vive e lavora per 12 anni a contatto con le sue radici musicali e facendosi conoscere come chitarrista “Smooth Jazz”. Di recente Sergio è rientrato in Italia, e nel marzo 2015 è uscito il nuovo album di inediti “POP, JAZZ and LOVE”, interamente in inglese tranne per il singolo “A bazzicare il lungomare”. E’ il primo album di inediti pubblicato da Sergio in vent’anni, e il suo mix di pop, jazz e poesia torna a riaffermare lo stile che da sempre contraddistingue l’autore. fascino!
Come da tradizione a chiuderela manifestazione musicale verunese sarà la musica classica domenica 17 settembre conla stabile “ORCHESTRA DEL SETTEMBRE MUSICALE VERUNESE” composta dai migliori solisti locali e come al solito arricchita da solisti di fama internazionale. Direttore dell’Orchestra è Alessandro Maria Carnelli. Le due sinfonie che compongono il programma del concerto sono un omaggio alla musica romantica dell’ottocento, con due compositori che ne hanno rappresentato pienamente lo spirito, ossia Schumann e Mendelssohn, che furono anche - caso raro fra i grandi della storia della musica - due grandi amici che si scambiarono idee e si influenzarono reciprocamente. Di Robert Schumann sarà proposta l’Ouverture Scherzo e Finale. Schumann ebbe un forte lato sperimentale che lo portò a scrivere composizioni in cui le forme tradizionali si piegano a diverse esplorazioni. In questo brano sostanzialmente abbiamo una breve Sinfonia senza movimento lento. Questa è una ulteriore conferma del fatto che Schumann, pur guardando insieme a Mendelssohn al modello di Beethoven, non si fece tentare dalle dimensioni della Nona e ricercò sempre una certa concisione e compattezza. Dalla introduzione lenta al carattere ritmico dello Scherzo (che cita il ritmo-base della Settima di Beethoven) al trascinante Finale, tutto spinge a considerare questo brano troppo raramente eseguito come una quinta sinfonia da mettere accanto alle quattro sinfonie 'ufficiali' di Schumann.La Sinfonia n. 5 'Riforma' venne scritta da Felix Mendelssohn nel 1830, per il trecentesimo anniversario della presentazione della Confessione augustana ma fu pubblicata solamente dopo la morte dell’autore - per questo è numerata come sinfonia n. 5 ma è la seconda in ordine di composizione. L'ultimo movimento della sinfonia è una fantasia sul Corale Ein feste Burgistunser Gott e in questo la sinfonia guarda al modello della Nona di Beethoven ma ricondotto a una durata complessiva decisamente più contenuta: nella sinfonia 'Riforma' non compaiono le voci del coro e dei solisti ma il canto è implicito nella melodia del Corale e l'intera sinfonia è direzionata verso l'apoteosi del Finale. Ciò non deve mettere in ombra la bellezza dei primi tre movimenti e soprattutto del brevissimo movimento lento, pura espressione del Romanticismo musicale.
Conla musica classica si chiude la manifestazione ormai divenutala più importante di tuttala scena novarese, come testimoniato dal supporto della Regione Piemonte e dal patrocinio della Provincia di Novara, della Fondazionedella Banca Popolare di Novara, del Comune di Veruno e dei numerosi sponsordi livello nazionale che rendono possibile, ancora una volta, l’evento. Ricordiamo che tutti i concerti avranno ingresso gratuito e si potrà usufruire della ristorazione all’interno dell’area per i concerti jazz.