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Al Centro Culturale La Canonica La poesia della luce

35 opere di impronta futurista dell'artista Enzo Balliano

Novara - “La poesia della luce” è il titolo della personale di Ezio Balliano, che verrà inaugurata sabato 18 novembre alle 17,30. La mostra rimarrà allestita fino al prossimo 3 dicembre in Vicolo Canonica, il martedì dalle ore 16-18,30 e da giovedì a domenica con orario 16-19,30. L'artista vercellese si presenta con trentacinque opere che percorrono un itinerario ideale della sua più recente produzione. Sulle tematiche oramai classiche del paesaggio della sua terra, Balliano innesta una visione personalissima della realtà dettata dal bisogno di una sempre maggiore libertà espressiva dedicando grande attenzione agli aspetti più fuggevoli della realtà, determinati dal mutare della luce, sempre attento a cogliere le sfumature più suggestive in una continua reinvenzione del soggetto: elemento decisivo dell’arte.

Balliano riesce a trasferire sulla tela i dati emozionali che la sua sensibilità è in grado di amplificare e interpretare in chiave più intimistica, in un’atmosfera trasognata e leggerissima dove il reale si libera della sua zavorra di opacità ed incomprensibilità per divenire sempre più cristallino e lirico. Le atmosfere sono rarefatte, i soggetti diventano pretesti per accostare alla rappresentazione figurativa del reale la dimensione onirica, tutto e silente e ovattato e domina una sottile malinconia e una sensazione di pace interiore che l'artista riesce a tradurre sulla tela attingendo alla carica, che pare inesauribile, di poesia e di romanticismo della propria ispirazione.
Nell’atto creativo il dato “soggetto” viene superato come fine per divenire mezzo di espressione, pretesto quasi, nucleo su cui innestare e far crescere il bisogno di ricerca e di sperimentazione dell’artista che, in una fase già matura, lo sente come problema formale, principalmente cromatico, uno strumento linguistico nuovo, ricco di vivacità, intessuto di limpida purezza espressiva che prelude ad un processo di semplificazione portato alle conseguenze più estreme, una ricerca di essenzialità che conduce ad una interiorizzazione profonda, una scarnificazione che mette a nudo l’anima dell’ispirazione poetica che muove il “lavoro dell’artista” specchio privilegiato dell’inconscio più che della natura.
Per questa ragione, le proprietà del colore si esaltano caricandosi di una notevole intensità espressiva, assumendo, pur nella sottile e quasi incorporea stesura ispirata all’adesione ad un rivisitato e personale “chiarismo” , lo spessore e la densità emozionale in genere riservata al disegno. Le realtà solide della terra, edifici, alberi, persone si dissolvono negli effetti atmosferici di nebbie e nuvole, che, vaporose e involute, suggeriscono vortici ed anse, cascate di colore, composizioni irreali frantumate da spirali riflessive, spazi e volumi investiti da fasci di luce che moltiplicano le prospettive e dilatano all’infinito la dimensione del silenzio e del misticismo.
Pura astrazione quindi, e libertà di esprimere e suscitare emozioni profonde; l’artista svincolato definitivamente dal riferimento iconografico al concreto può librarsi, volando alto, nell’aura incontaminata della poesia. Tutto appare silenzioso e addolcito, immerso in una foschia irreale, quasi di sogno: Balliano, dando libero sfogo alla sua sensibilità d’artista, sembra plasmare la materia, la frammenta e la ricompone con arditi giochi prospettici, la sviscera analizzandola a fondo fino a presentarla nuda nella sua essenzialità, in un’esplosione di lampi di luce: è pura energia creativa, è poesia.
Numerose e qualificati i giudizi critici sull’opera di Ezio Balliano, fra l’altro si è detto che “….l'opera viene frantumata, spezzata in porzioni elementari che si inviluppano su se stesse offrendo nuovi angoli di visione e generando prospettive irreali e trasversali che permettono di contattare tangibilmente l'essenza più intima delle cose e delle emozioni che si susseguono incalzandosi, quasi rincorrendosi sulle tenui sfumature dei colori che l’artista padroneggia e predilige…”.
Colori che il critico Angelo Mistrangelo ha definito “ lievi e incorporei, impreziositi dalla luce atmosferica che esalta la freschezza dell'opera e la delicatezza della linea composiviva “, mentre nota ancora il critico d'arte Enzo de Paoli che " …anche se l'astrattismo rientra nel quadro delle avanguardie che rifiutano l'idea tradizionale dell'arte come riproduzione della realtà visibile, Il modulo astratto per Balliano non è alternativo al linguaggio figurativo di cui diventa anzi utile complemento."
Infine, come acutamente osserva lo storico dell’arte Antonino Masaracchio, Balliano “ …vuole rappresentare con la sua pittura il raccordo coerente tra la memoria del passato, il peso del presente e l'immaginazione del futuro, al bivio tra figurativo ed astratto, mosso dalla molla dialettica della sua ambizione e dalla forza del suo retroterra culturale fatto di esattezza stilistica e di illusione, di razionalità e di intuizione, di sogno e realtà."

Nato a Vercelli nel 1957 Ezio Balliano inizia giovanissimo a dipingere sotto la guida del Prof. F. Leale ed entra a far parte dello storico gruppo di pittori vercellesi di “Via dei Mercati”. Frequenta poi l’Istituto di Belle Arti di Vercelli sotto la guida del Prof. Renzo Roncarolo. Debutta con la sua prima mostra personale a Vercelli nel 1978 a Palazzo Centori a cui fanno seguito negli anni seguenti numerose altre mostre in Italia e all’estero. Particolarmente prestigiosi l’invito nel 1992 a esporre al Palazzo della Regione Piemonte a Torino e nel 1995 all’Exposition Hall di Sidney in Australia ; nello stesso anno una committenza di prestigio con la realizzazione di sei grandi pale d’altare (cm. 350 x 200) che decorano altrettanti altari della Chiesa di San Vincenzo Martire di Acate nel ragusano. Nel 1997 entra a far parte del Circolo degli Artisti e della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino. In quegli anni di intensa attività la sua ricerca artistica lo porta a sviluppare quella che la critica ha definito una “reinvenzione di un moderno chiarismo con tendenze futuriste di terza generazione” che diventerà la cifra della sua produzione da qul momento in avanti. Mentre continua ad esporre in numerose personali in Italia e all’Estero ottiene premi e segnalazioni in importanti concorsi di pittura. Nel 2007 è invitato ad esporre al Museo d’arte di Turania (Rieti) e l’anno seguente, su segnalazione di Grazia Chiesa, direttrice della rivista D’Ars-Fondazione Oscar Signorini di Milano, espone a Milano e New York e partecipa a Roma alla grande mostra “Continuità Futurista nel primo Centenario“ ospitata al Complesso “I Dioscuri” al Quirinale, dove le sue opere vengono presentate insieme a quelle di grandi maestri del futurismo come Boccioni, Balla e Rosai. Nel 2010 è invitato ad esporre alla galleria Leucò di Reggio Calabria e alla Scuola Grande di S. Giovanni a Venezia a corollario dell’importante congresso scientifico internazionale “Oceans From Space”. Nel 2011 vince il primo premio assoluto alla Biennale d’Arte Nazionale di Lamezia Terme con un’opera ispirata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia e, su invito del Comitato Culturale espone ad Ispra (VA) presso il Centro di Ricerca della Commissione Europea.

Nel marzo del 2013 giunge per Ezio Balliano un importantissimo riconoscimento: il Museo Borgogna di Vercelli, la seconda pinacoteca per importanza in Piemonte dopo la Galleria Sabauda di Torino, acquisisce nella sua collezione di autori contemporanei l’opera “Riflessi di nebbia “(olio su tela cm. 100 x 120), ideale compendio della sua personalità artistica.
Sull’onda del successo conseguito, l’Artista stesso cura l’allestimento di una grande mostra antologica dal titolo “Per me l’arte è come un sogno… un sogno che non finisce mai…” promossa dal Comitato Manifestazioni del Comune di Vercelli che riunisce nello splendido scenario del complesso dell’Auditorium Santa Chiara di Vercelli magistralmente restaurato, oltre centocinquanta opere provenienti in gran parte da importanti collezioni private ed enti pubblici, significative della produzione e dell’evoluzione artistica del pittore dal 1966 ai giorni nostri.
Ezio Balliano nel 2014 ha inaugurato a Vercelli lo “Studio d’arte 256”, uno spazio espositivo pensato come crocevia culturale e punto di incontro per artisti affermati e giovani talenti offrendo la possibilità di presentare i loro lavori e farsi conoscere e apprezzare nel campo della pittura, scultura, fotografia, ceramica e nelle altre varie forme di espressione artistica contemporanea.