Novara - Amadeus Kammerchor tra Mozart e... i Beatles! Sì esatto. Questo binomio, sicuramente inusuale, ha costituito il finale a sorpresa del Concerto che l’Amadeus Kammerchor ha tenuto mercoledi 4 dicembre, nella caratteristica cornice della Chiesa dei Frati Cappuccini di San Nazzaro alla Costa a Novara. Siamo stati invitati ad esibirci in occasione della Festa della Fondazione BpN, alla presenza, tra gli altri organizzatori tra cui il dott. Franco Zanetta, presidente della stessa.
Il Coro ha presentato la Kronungmesse di Mozart per Coro, Soli e pianoforte, seguita poi da altri brani di Bach e Haendel. I numerosi intervenuti (la Chiesa era davvero gremita) crediamo abbiano apprezzato. Il Coro ha risposto attento e concentrato alla precisa bacchetta del nostro Maestro concertatore Gianmario Cavallaro. Desideriamo in particolare ringraziare Valeria Rossi, Laura Rossin, Michele Viselli e Lika Artan, che quando vengono chiamati ad esibirsi come solisti danno sempre il meglio di sé, elevando la qualità delle nostre esibizioni. Al pianoforte l’impeccabile Pierluigia De Medici. Un programma importante e impegnativo, ma che fino qui ricalcava nei contenuti tante altre precedenti esibizioni del nostro Coro. Ciò che invece avevamo volutamente omesso di menzionare nel programma della serata, è stata la suite “Beatles… in love” che abbiamo eseguito quando ormai tutti credevano che il Concerto fosse finito. Una novità per il Coro Amadeus. Un unico filo conduttore che racchiude cinque tra i pezzi più famosi del Celebre Quartetto di Liverpool (Yesterday, If I fell, All my loving, And I love her e Michelle) magistralmente armonizzati a quattro voci per Coro polifonico e pianoforte. Non nascondiamo che eravamo particolarmente emozionati. Quando, mesi fa, il Maestro Cavallaro si era quasi per caso imbattuto in questo spartito, c’era stata subito unanimità di consensi. Ma solo durante questi due mesi di prove abbiamo preso coscienza non solo della bellezza artistica di queste armonie, ma anche che stava maturando, nel Coro Amadeus, la prospettiva di aprirsi a nuovi percorsi musicali. Fatto sta che, tra gli sguardi un po’ increduli e un po’ sorpresi, il pubblico ha ascoltato in apnea queste note, nel loro genere sicuramente intramontabili. E ha riservato un lungo applauso.
Un finale quindi che per il nostro Coro segna in qualche modo un nuovo inizio. Perché abbiamo ancora voglia di rimetterci in gioco. Ma più di tutto, perché ci è proprio piaciuto impararlo, parlarne, scoprire insieme i dettagli, prova dopo prova. Forse è proprio questo, oggi, l’Amadeus Kammerchor. Il desiderio di stare insieme, di condividere la stessa passione, iniziano molto prima di andare in scena.
Ettore Stievano