Novara - Finalmente a Novara 'Acciaio liquido' dopo i successi di Milano. L'appuntamento è per giovedì 10 maggio alle ore 21 al Teatro Faraggiana. E finalmente arriva sul palcoscenico della sua città Angelo Donato Colombo dopo le apparizioni in tante fiction televisive a partire da Fuoriclasse. Lo spettacolo ha come punto di partenza un fatto realmente accaduto: nel dicembre del 2007 in un’acciaieria di Torino, si scatena un incendio in cui perdono la vita sette operai. Una tragedia che tocca nel profondo l’Italia intera, in cui le “Morti Bianche” hanno smesso da tempo di fare notizia. Una disgrazia figlia della ricerca e del profitto ad ogni costo, di una burocrazia ottusa e inutile, di leggi sulla sicurezza spesso ignorate. Sei dirigenti, con a capo l’amministratore delegato, vengono processati e condannati al massimo della pena. Il gruppo siderurgico offre una cifra da capogiro, mai vista in un processo penale del lavoro per evitare che le famiglie delle vittime si costituiscano parte civile e ottenere così, grazie all’accordo, uno sconto di pena. Ma il tentativo della multinazionale di uscire al riparo dall’opinione pubblica fallisce miseramente. La messinscena costruita in cinque blocchi mostra le due facce di ogni soggetto preso in esame, quello ufficiale (l’abito) e quello umano, il tutto intervallato da frammenti di sentenza. Gli Operai, i Dirigenti, i Parenti delle vittime e la Giustizia, tutti su di una grande giostra in cui il moto continuo svela i diversi volti “Yin-Jang” di ognuno. Chi guarda può percepire che la verità non è un qualcosa di univoco, ma di inafferrabile. La giustizia, accompagna i cinque blocchi drammaturgici, facendo un escursus della sentenza di primo, secondo grado e cassazione. Tutte le incoerenze di un organo fondato su parametri troppo fissi, troppo ampi. La giustizia non riesce ad essere giusta. Non può, non esistono parametri se non quello umano, per vivisezionare un materiale così ampio e delicato fondato sull’insicurezza e la paura degli uomini. Ma lei comunque deve dare il suo responso, che lascerà comunque interdetti e sospesi. Incapaci di dare giudizi o risposte. Non si può, non si riesce a trovare una risposta. E la verità si trasforma in dubbio. “Quattordici vite spezzate. Sette morti, sette ancora vivi, ma segnati per sempre per non avere avuto il coraggio di dire No. Libertà, Giustizia, Futuro, Identità e Verità, tutti temi imbastiti con un filo sottile e poco resistente. Così si cuce il vestito dell’uomo contemporaneo, fragile, impaurito che vive nonostante tutto, ma incastrato, immobilizzato dalla Paura”.
'Acciaio liquido' di Marco Di Stefano; ideazione, adattamento e regia di Lara Franceschetti. Nel cast: Federica Armilis, Angelo Colombo, Andrea Corsi, Paolo Garghentino, Giovanni Longhin, Francesco Meola, Claudio Migliavacca e Giuseppe Russo.