Novara - “Patriota è chi sostiene la Repubblica; chiunque la combatte è un traditore” chiosava Louis Antoine de Saint-Just contraddicendo la celebra massima di Arthur Schnitzler secondo cui “Tradire per un motivo preciso significa già quasi essere fedele”. E allora, per le categorie storiche e politiche, chi sono i traditori e cosa significa tradire? Durante l’ultimo appuntamento della rassegna culturale della Libreria Lazzarelli, Le colonne del sapere, che ha già ospitato Eugenio Borgna, Umberto Galimberti ed Enrico Ferrari, venerdì 27 marzo alle 18.00 al Piccolo Coccia - a dialogo con Chiara Pasetti e Silvana Bartoli - ad addentrarsi in queste complesse questioni sarà lo storico Marcello Flores autore, sul tema, anche del recentissimo saggio Traditori. Una storia politica e culturale (Il Mulino, 2015). In ogni epoca il tradimento è stato considerato il crimine peggiore. Flores, dalla pagine del suo ricchissimo e documentatissimo saggio, ricostruisce la storia del tradimento moderno, quello che s’impone attorno alla metà del Settecento e si diffonde con le rivoluzioni americana e francese, quando si perfeziona una concezione del tradimento politico come rottura del patto che unisce tutti i cittadini alla propria patria. Ma chi è davvero un traditore quando si combatte per l'indipendenza del proprio paese o quando si vuole rovesciare un governo e cambiare radicalmente lo stato? Dalla rivoluzione americana alla Grande Guerra, un'affollata galleria di casi, tratti sia dalla storia europea sia da quella di Stati Uniti, Giappone, Argentina, Messico, sia dalla storia della colonizzazione in Cina, Sudafrica, India. A dialogo con Marcello Flores due studiose novaresi prestigiose: Chiara Pasetti, firma delle pagine della “Domenica” del Sole24ore ed esperta di letteratura e filosofia francese dell’Ottocento e Silvana Bartoli, storica appartenente anche alla Società italiana delle Storiche.
L’APPUNTAMENTO VENERDI’ 27 marzo, ore 18.00, Teatro Piccolo Coccia Marcello Flores con Chiara pasetti e Silvana Bartoli presenteranno “Traditori, una storia politica e culturale (Il Mulino, 2015).
I RELATORI: MARCELLO FLORES insegna Storia contemporanea e Storia comparata alla facoltà di Lettere dell’Università di Siena, dove dirige anche il Master in Human Rights and Humanitarian Action. Ha organizzato i seguenti convegni internazionali: ‟Il mito dell’Urss. La cultura occidentale e l’Unione Sovietica”, Cortona, 1989; ‟L’identità collettiva e la memoria storica”, Varsavia-Siena, 1994; ‟L’esperienza totalitaria nel XX secolo”, Siena, 1997; ‟Storia, Verità, Giustizia: i crimini del XX secolo”, Siena, 2000. È stato direttore della rivista ‟I viaggi di Erodoto” e collabora con la rivista ‟il Mulino”. Fa parte del comitato scientifico per la pubblicazione dei documenti diplomatici italiani sull’Armenia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: L’immagine dell’Urss. L’occidente e la Russia di Stalin (il Saggiatore, 1990), L’età del sospetto. I processi politici della guerra fredda (il Mulino, 1995),1956 (il Mulino, 1996), In terra non c’è il paradiso. Il racconto del comunismo (Baldini&Castoldi, 1998), Storia, verità, giustizia. I crimini del XX secolo (a cura di, Bruno Mondadori, 2001), Il secolo-mondo. Identità e globalismo nel XX secolo (il Mulino, 2002), Il genocidio degli armeni (il Mulino, 2006), Storia dei diritti umani (il Mulino, 2008) e La fine del comunismo (Bruno Mondadori, 2011). Con Feltrinelli ha pubblicato Tutta la violenza di un secolo (2005).
CHIARA PASETTI, novarese, laureata in filosofia (cattedra di Estetica) all’Università degli Studi di Milano, con una tesi sugli scritti giovanili di Gustave Flaubert. Prosegue gli studi con un dottorato in Letteratura francese presso l’Université de Rouen, in co-tutela con l’Università di Roma3, con una tesi su Flaubert (titolo: «Hallucinations et rêves dans la vie et dans l’oeuvre de Gustave Flaubert»), diretta dal prof. Yvan Leclerc e dalla prof.ssa Bruna Donatelli. Le sue ricerche sono principalmente incentrate sull’estetica di Flaubert, a cui ha dedicato molti saggi e articoli in italiano e in francese. Ha pubblicato nel 2007 il volume Vita e lavori del Reverendo Padre Cruchard e altri scritti, edizioni Excelsior, che contiene quattro inediti e due racconti giovanili di Flaubert mai tradotti in italiano. Ha diretto il numero 6 della «Revue Flaubert», dedicato a «Flaubert: rêves et hallucinations». Ha partecipato a numerosi convegni internazionali in Francia e in Italia, e collabora con le cattedre di Estetica e di Storia della filosofia dell’Università Statale di Milano, dove svolge dei laboratori, e con il Centre Flaubert di Rouen. Negli ultimi anni i suoi studi sono incentrati sul rapporto tra letteratura e psicopatologia nell’Ottocento. Da quattro anni collabora alle pagine della “Domenica” delSole24ore, nelle quali scrive di letteratura e filosofia francese dell’Ottocento. Ultimamente si è occupata della scultrice Camille Claudel, realizzando la drammaturgia dello spettacolo Io. Camille, liberamente tratto dalla suaCorrispondenza. Lo spettacolo, per la regia di Angelo Donato Colombo, con Silvia Lorenzo in scena, Massimo Popolizio e Anna Bonaiuto voci fuori campo, verrà rappresentato nel corso del 2015 in diversi teatri italiani.
SILVANA BARTOLI ha insegnato nelle scuole superiori e presso la Scuola Interateneo di Specializzazione dell’Università di Torino. Si occupa di ricerca storica, in particolare di storia delle donne, sviluppandone le tematiche riguardanti identità e memoria, con attenzione specifica alle forme e ai modi della monacazione femminile nel Seicento.Fa parte della “Società italiana delle Storiche”, della “Societé des Amis de Port-Royal” e del "Centre International Blaise Pascal"; collabora con l’Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo.