Novara - Ben tre gli appuntamenti musicali in settimana al Cantelli e precisamente: venerdì 21 febbraio - ore 10 Sala Musica - ingresso libero Festival Il mondo della chitarra, conferenza di Angelo Gilardino su Il repertorio della chitarra: forma musicale e idioma; a seguire sempre venerdì 21 alle ore 21 Auditorium Fratelli Olivieri - ingresso libero Festival Il mondo della chitarra maratona chitarristica con Le magiche sei corde del Cantelli: allievi delle classi di chitarra di Bruno Giuffredi e Luigi Biscaldi (Vito Daniele Fontana, Giovanni Martinelli, Andrea Galletto, Lorenzo Michele Pucci, Gabriele Sardo, Simone Cislaghi ed Edoardo Tritto. Infine sabato 22 febbraio ore 17 Auditorium Fratelli Olivieri - ingresso libero per La stagione dei Concerti del Cantelli, Quattordicesimo concerto protagonisti: Gabriele Mercandelli (foto) - clarinetto, Andrea Zanforlin - pianoforte in Fantasticherie sonore: dal Romanticismo al '900
Quarto appuntamento per il Festival della chitarra edizione 2020, 'sdoppiato' in due distinti momenti: si tratta di una conferenza del grande Angelo Gilardino (vercellese, classe 1941, compositore e musicista a 360 gradi, ricercatore, trascrittore, musicologo, concertista e studioso di vaglia, vero e proprio decano della chitarra, una vita intera dedicata allo strumento alla sua letteratura, alla didattica, alle edizioni critiche e quant'altro, al suo attivo una impressionante messe di saggi e pubblicazioni); è previsto per venerdì 21 febbraio (alle ore 10 in Sala Musica, con ingresso libero aperto a tutta la cittadinanza); e sarà un'occasione preziosa per studenti ed appassionati per incontrare una personalità di spicco che, merita ribadirlo, alla chitarra ha dedicato l'intera vita professionale, ricevendone non a caso premi e riconoscimenti.
In serata, poi, hommage a Gilardino medesimo da parte di un pool di giovani e già agguerriti allievi (quelli citati più sopra) che grazie alla guida appassionata e competente dei docenti Giuffredi e Biscaldi, affronteranno pagine di autori vari di ambito otto e novecentesco. E si tratta di Torroba, Turina, Murail, Castelnuovo-Tedesco, Luciano Chailly, dello stesso Gilardino e ancora del nipponico Takemitsu, di Tansman, Haug e Tosti. Da non perdere per chi ama la chitarra e la sua variegata letteratura.
Quattordicesimo appuntamento con i Concerti della stagione del Cantelli sabato 22 febbraio 2020, alle ore 17, presso l'Auditorium Fratelli Olivieri, come sempre con ingresso libero, appuntamento dedicato al binomio di clarinetto e pianoforte.
Solisti Gabriele Mercandelli, clarinetto e Andrea Zanforlin, pianoforte.
In programma di Schumann i fascinosi Phantasiestücke op. 73 seguiti da Abime des oiseaux per clarinetto solo di Messiaen (tratto dal superbo Quatuor pour la fin du temps), quindi - in seconda parte di serata - la divertente Sonata in re maggiore di Nino Rota e gran finale nel segno del gigione Poulenc (Sonata op. 184).
Ancora il suono traslucido, le iridescenze, il velluto e il cangiantismo del clarinetto a far da ideale leit motiv e in prima posizione del romantico Schumann i Phantasiestücke op. 73 (1849), veri e propri fogli d’album. In forma ternaria, nel loro andamento aforistico e rapsodico, si fanno apprezzare per l’incisività dei temi, la scioltezza dell’incedere sempre più animato e la ‘parità’ tra i due strumenti, secondo un percorso dall’elegia intimista del primo al virtuosismo sfavillante del terzo. Poi il novecentesco Messiaen testimoniato da una delle pagine più toccanti del '900 storico estrapolata dal Quatuor pour la fin du temps composto in campo di concentramento da un Messiaen prigioniero ed ispiratosi all'Apocalisse di San Giovanni., quasi una sorta di monito alla nostra martoriata e travagliata contemporaneità.
Celeberrimo, specie per le sue indimenticabili e scoppiettanti colonne sonore (ne scrisse più di cento), Nino Rota fu musicista di grande valore dotato d’una invidiabile spontaneità inventiva. La frenetica attività a contatto col set non gli impedì di inanellare frattanto lavori teatrali, balletti, oratori, pagine sinfoniche e cameristiche. A testimonianza della sua mano ‘felice’ nel trattare gli strumenti, la simpatica pagina in programma.
Appartenente con Auric, Durey, Honegger, Milhaud e la Tailleferre al cosiddetto gruppo Les Six, Poulenc fu musicista raffinato e colto, buon melodista, nonché estremamente versatile quanto a generi affrontati (dall’orchestra al teatro, dalla musica sacra al concerto). All’ambito cameristico si dedicò sempre con particolare assiduità lasciando alcune gemme preziose. È il caso della Sonata per clarinetto dedicata alla memoria dell’amico e ‘collega’ Honegger che si segnala specie per il suggestivo secondo tempo.