Novara - Alle ore 18 di giovedì 21 marzo Federica Rossi inaugurerà il nuovo ciclo di incontri che coglie la reciproca influenza che alcuni libri hanno su certi film, e viceversa. Alle ore 16 in biblioteca Negroni si terrà invece il consueto libroforum a cura di Maria Adele Garavaglia su Clienti (San Paolo) con letture di Maria Rosa Franchini,
Clienti è la storia di due ragazze che si trasferiscono dall’Ucraina alla placida Novara per iniziare una nuova vita. Vengono accolte da due connazionali che promettono di prendersi cura di loro. Una è appena diciottenne, l’altra di trent’anni; il viaggio della speranza ben presto diventa un incubo: minacce di morte, vendita al miglior offerente, prostituzione a domicilio. Le giovani vengono segregate in una casa nei pressi del lago Maggiore, di proprietà di un famoso avvocato della zona, e ricevono le “visite” di strani e facoltosi personaggi del luogo. I “clienti” sono pronti a sborsare fino a trecento euro per un incontro. Ma chi sono questi uomini? Cosa sono agli occhi delle due ragazze? Il libro nasce dalla testimonianza delle ragazze - che, tornate in patria, sono coperte da pseudonimo - e si sofferma sulla descrizione dei clienti, evidenziandone, a un tempo, mostruosità e normalità.
Lo stesso giovedì 21 marzo inizierà una nuova serie di incontri dal titolo “Books in the USA: dal libro al film” a cura di Federica Rossi. Il tema sarà l’analisi di Franny e Zooey di J.D. Salinger e dell’influenza sulla creazione e la caratterizzazione dei protagonisti del film cult di Wes Anderson The Royal Tenenbaums.
Pubblicato per la prima volta nel 1961 - a dieci anni di distanza dal successo planetario riscosso con Il giovane Holden - Franny e Zooey racchiude due racconti che ritraggono i protagonisti della famiglia Glass, cognome non nuovo ai lettori di Salinger, i quali ricorderanno certamente di aver incontrato Seymour Glass per la prima volta in Un giorno ideale per i pesci banana all’interno della raccolta Nove racconti, pubblicata originariamente nel 1953, e che, seguendo l’ordine cronologico delle pubblicazioni, avranno occasione di imbattersi nuovamente in Seymour e Buddy all’interno di Alzate l’architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione edito nel 1963. Anticipando quindi di un paio d’anni il volume che racconta le avventure dei fratelli maggiori Seymour e Buddy, questa pubblicazione sembra aver il compito di tracciare un ritratto della sorella minore Franny, giovane scapestrata e idealista, tanto da apparire quasi la controfigura femminile di Holden Caulfield, anche se molti lasciano intendere che dietro l’immagine di Franny si celi in realtà quella di Claire Douglas, prima moglie di Salinger, e Zooey, forse il vero e unico ragazzotto americano tutto d’un pezzo all’interno della difficile famiglia, un adolescente che ha imparato in fretta, e a sue spese, cosa vuol dire essere uomo. Con due racconti agli antipodi, Salinger mostra in questo testo la duttilità del suo stile: da un lato disegna Franny con la mano che l’ha reso più celebre, quella aggraziata, colloquiale, semplice e diretta de Il giovane Holden; dall’altro dipinge Zooey con le tinte poliedriche, multiformi e metaletterarie che rievocano quelle di Seymour di Introduzione.
J. D. Salinger, all'anagrafe Jerome David Salinger (New York, 1º gennaio 1919 – Cornish, 27 gennaio 2010) è divenuto celebre per aver scritto Il giovane Holden (The Catcher in the Rye), romanzo di formazione che ha riscosso un'enorme popolarità fin dalla sua pubblicazione, nel 1951, per poi divenire un classico della letteratura americana. I temi principali nei lavori di Salinger sono la descrizione dei pensieri e delle azioni di giovani disadattati, adolescenti sempre silenziosi che non esprimono ciò che provano, la capacità di redenzione che i bambini hanno su questi, e il disgusto per la società borghese e convenzionale. Salinger fu uno degli ispiratori del movimento letterario della Beat Generation, insieme ad altri autori. Salinger partecipò poco più che ventenne alla seconda guerra mondiale e fu tra i primi soldati americani a entrare in un lager nazista, esperienza che lo segnerà emotivamente. Nel 1953 lasciò la sua città, New York, andando a vivere a Cornish, riducendo progressivamente i contatti umani, fino a vivere praticamente da recluso a partire dal 1980, forse a causa della difficoltà di adattarsi alle luci della ribalta.
Wes Anderson è un regista statunitense (Houston, Texas, 1969). Caratteristica di Anderson è lo stile creativo e surreale, sullo sfondo di commedie brillanti accompagnate da tinte di lucida ironia. Costante attenzione viene rivolta alla resa fotografica di tale stile. Tra le sue opere, Rushmore (1998), The life with Tenembaums (2001), The life acquatic with Steve Zissou (2004), The Darjeeling limited (2007), Moonrise Kingdom (2012), The Grand Budapest Hotel (2014, Orso d'argento e Golden Globe 2015 come migliore commedia, Oscar 2015 per la migliore scenografia, i migliori costumi, il miglior trucco e la migliore colonna sonora) e Isle of dogs (2018, Orso d'argento per il miglior regista).
I “Giovedì letterari in biblioteca” sono organizzati dal Centro Novarese di Studi Letterari in collaborazione con l’Istituto Storico Fornara con il patrocinio del Comune di Novara e della Regione Piemonte con il supporto della Fondazione della Comunità del Novarese.