Novara - Cabiria Teatro si aggiudica un bando emblematico provinciale Cariplo e realizza il progetto “Stagelife, il palcoscenico della vita”, un progetto di produzione teatrale che si pone l’obiettivo di superare la dicotomia tra distanza e presenza in scena, tramite l’ideazione di un format replicabile in diversi contesti, in un dialogo tra cinema, teatro e digitale. «La nostra idea è quella di rendere accessibile una proposta teatrale in un mix immersivo tra performance live e tecnologia, valorizzando beni culturali locali e spazi comunitari periferici – spiegano Elena Ferrari e Mariano Arenella, direttori artistici di Cabiria Teatro -. Intendiamo coinvolgere il pubblico ingaggiandolo con una proposta inclusiva, in grado di rendere ogni spettatore protagonista: è per questo motivo che gli spettacoli saranno in presenza, ma alcune scene si svolgeranno in zone dello spazio non direttamente visibili dal pubblico che potrà però seguirle in streaming life direttamente dal proprio smartphone».
Per valorizzare al meglio il lavoro di produzione a contatto con le varie comunità che partecipano a “Stagelife”, Cabiria Teatro ha costruito un partenariato misto, espressione di un’idea di innovazione sociale che dialoga con il terzo settore sia in ambito culturale che sociale, quali le associazioni Territorio e cultura onlus e Solidonda. La parte tecnica è affidata agli esperti dell’associazione Gomboc e tutto il progetto è caratterizzato da una forte presenza di giovani professionisti (operatori culturali e attori) e da una rete di spazi attivi sui beni culturali più riconoscibili della città di Novara (Cupola Antonelliana, Casa Bossi, Canonica del Duomo).
Il primo appuntamento di “Stagelife” è presente nel calendario di questa stagione de “Le Notti di Cabiria” ed è in programma il prossimo 30 settembre a Casa Bossi. Si tratta di “Romeo e Giulietta Opera Ibrida”, una liberissima riscrittura da Shakespeare con la drammaturgia di Maurizio Patella, due volte finalista del Premio Riccione per il teatro e vincitore della menzione speciale "Franco Quadri", e il soggetto di Mariano Arenella che sarà sul palco insieme a Elena Ferrari e Luigi Aquilino, Erica Camiolo, Maurizio Patella, Claudio Pellerito, Alberto Pirazzini, Matteo Sangalli e Silvia Soncini.
Il titolo è realizzato in collaborazione con Nu Arts and Community: «Stagelife ha a che fare con nuove produzioni tecnologiche, filone sul quale noi abbiamo lavorato per diversi mesi – spiega Corrado Beldì, ideatore del festival -. Quella con Cabiria è una collaborazione che vogliamo portare avanti perché per le sensibilità che abbiamo in comune».
Nel mese di ottobre, invece, prenderà il via un laboratorio di Comunità per adulti alla Rizzottaglia, quartiere periferico di Novara che ha conosciuto negli ultimi settant’anni tre ondate migratorie: dalmati, persone provenienti da sud Italia e migranti stranieri. Gli abitanti dei palazzi saranno coinvolti in un percorso di ascolto e co-costruzione drammaturgica grazie alla mediazione di “Territorio e cultura onlus” che da anni opera nel quartiere. Il laboratorio avrà lo scopo di realizzare uno spettacolo che sarà messo in scena nella prossima stagione estiva di “Le Notti di Cabiria”. La stessa modalità di approccio verrà utilizzata con le persone che alloggiano nelle casette dell’ex campo Tav; in questo caso sarà l’associazione Solidonda a fare da tramite valorizzando le potenzialità di ognuno dei partecipanti.
«Siamo attivi da tempo nel quartiere della Rizzottaglia, ma pensiamo che siano importanti le collaborazioni con realtà in grado di proporre innovazione e nuove esperienze» commenta Francesca Quaranta di Territorio e Cultura onlus.
«Grazie alla collaborazione con Cabiria abbiamo portato a teatro sessanta bambini e adulti che diversamente non avrebbero avuto accesso – spiega Camilla Baldina di Solidonda -. Grazie a questo nuovo progetto porteremo all’ex campo Tav un nuovo concetto di cultura itinerante».
«Crediamo nell’esperienza di intrattenimento sana e autentica. La tecnologia ci consente di stimolare ed entusiasmare il pubblico, ma quanto in questo processo la vera essenza dell’arte e della cultura può risentire della contaminazione digitale e tecnologica? - spiega Leonardo Moiso, vice presidente di Gomboc -. Insieme a Cabiria Teatro e i partner del progetto abbiamo accettato la sfida di realizzare spettacoli teatrali ibridi, fisici e digitali già testati grazie al progetto pilota “In macchina” che ha riscosso successo e approvazione. Unire le arti teatrali, fondendo l’atmosfera fisica del palcoscenico con gli strumenti e i comportamenti del digitali riesce ad unire gli opposti, a trovare un equilibrio e al tempo stesso reinterpretare un’esperienza e donare nuove possibilità narrative».
«Si tratta di un progetto straordinario - afferma Andrea Zanetta, consigliere di Fondazione Comunità Novarese onlus che ha portato i saluti di Fondazione Cariplo – con due connotazioni fondamentali, culturali e ambientali. Il novarese medio è molto legato al proprio territorio e l’idea di coinvolgere luoghi noti e altri che invece non tutti conoscono è davvero inclusivo».
«Ogni anno Cabiria offre un stagione teatrale che piace sempre di più e ha un pubblico sempre più ampio. Ringraziamo per questo nuovo progetto che coinvolge le zone periferiche» aggiunge il presidente del consiglio comunale, Edoardo Brustia.