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Chi sono i Fog Prisoner?

Novara - I Fog Prisoner sono esperti di musica con sede a Novara che recentemente hanno unito i loro talenti per formare una nuova band. Su uno sfondo di rock and roll, il gruppo mostra la propria capacità di scrivere canzoni intelligenti e stimolanti con molta sensibilità.  A sentirli è come se ci fosse un sacco di musica contemporanea in cui non solo ci ci identificha, ma che ci ispira davvero. Le loro influenze sono finite per essere ovunque.

Da dove venite e come vi siete conosciuti? “Siamo sostanzialmente una band di Novara, unica eccezione il nostro cantante che vive a Vigevano. Il nostro progetto ha preso forma dalle ceneri di un disegno basato su Cover appartenenti al panorama alternative rock, che poi è stato abbandonato a favore dell'attuale produzione di inediti. Il progetto Fog Prisoner è nato da una mia idea, che ho cercato gli altri elementi, poco alla volta, attraverso un lungo passa parola fino a raggiungere la formazione attuale: Matteo Martinengo alla voce, Bruno Parrone alla seconda chitarra, Marco Mazzocco al basso e infine Fabrizio Tarara alla batteria. Il quattro luglio di quest'anno abbiamo festeggiato il nostro primo anno insieme.”

Veniamo alla scelta del nome della band. “Il nome è nato dall'idea di rappresentare il nostro territorio. Fog Prisoner ci sembra adatto a far pensare alla Pianura Padana dove siamo cresciuti. La nebbia è un particolare caratteristica che la distingue da altri posti. Invece prigioniero è più un idea di come ci si può sentire quando prevale la nebbia, ma per noi è solo un velo che per poco tempo copre un paese splendido.”

Parlateci del vostro background artistico. “Il nostro background è molto vario come spesso capita quando diverse persone decidono di sviluppare un progetto insieme. Abbiamo età diverse e questo allarga molto le influenze che ognuno ha portato con sé. Diciamo che abbiamo trovato un nostro equilibrio e un punto di incontro inserendoci come tanti altri nel panorama dell'alternative rock. Ci sono tanti nomi importanti e altisonanti che ci hanno influenzato, una lista davvero lunghissima."

Vi sentite più a vostro agio fra le mura di uno studio o in un esibizione dal vivo? “Sinceramente entrambe le situazioni ci fanno sentire a nostro agio. Nella prima creiamo e mettiamo giù le nostre idee, le sviluppiamo, le abbandoniamo, le riprendiamo per farne qualcosa di diverso, tutto finché non siamo tutti soddisfatti. Per noi lo studio è come la nostra stanza dei giochi. Invece il palco è una catapulta. Ci saliamo per lanciare fuori tutta la nostra energia e condividerla con gli altri. È la forma più bella per dare vita al qualsiasi progetto musicale e non vediamo l'ora di uscire e farci sentire.”

Il vostro ultimo pezzo. "Stay with me è un brano scritto da me, ormai una ventina di anni fa, rimasto in un cassetto per molto tempo. La canzone già dal titolo è un invito a restare vicini in tutte le sue forme, che sia amore o amicizia non ha importanza, il messaggio è di unione fra le persone. Nell'inciso cantiamo che non ci sono parole magiche per volare, è tutta una bugia, e che bisogna esserci per gli altri fisicamente per poter dire di essere vicino a qualcun altro. Abbiamo tutti un angelo vicino a noi e chi, più fortunato, anche più di uno."

Francesca Riga