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Cupola di San Gaudenzio: il 2 marzo riapre al pubblico

Novara - Svetta altissima e titanica nel cielo di Novara: la Cupola di San Gaudenzio monumento simbolo della città, è riconoscibile anche a chilometri di distanza. Dall’alto dei suoi 126 metri di altezza è inconfondibile tra i profili che compongono lo skyline della città. Tutt’intorno alla geniale opera del visionario architetto Alessandro Antonelli, le vie acciottolate del centro storico e gli eleganti portici che rendono Novara un prezioso scrigno di arte e cultura. Sabato 2 marzo la Cupola tornerà ad accogliere i visitatori, con lo speciale tour guidato di salita e visita fino a 100 metri di altezza. Il pubblico, dotato di elmetto e imbrago di sicurezza, potrà ripercorrere i camminamenti un tempo riservati alle maestranze, godere degli affacci panoramici e, gradino dopo gradino, scoprire le soluzioni ingegneristiche e architettoniche adottate nel corso dei secoli per la conservazione del monumento.

Il progetto di valorizzazione della Cupola antonelliana, ideato e gestito dall’impresa culturale Kalatà in partenariato con il Comune di Novara e ATL Terre dell’Alto Piemonte, prevede due modalità di fruizione:

● il percorso alla guglia, accessibile ai maggiori di 14 anni, che consente di godere di affacci mozzafiato fino a 100 metri di altezza.

● Il percorso alla Cupola, di più agevole accesso e accessibile dai 6 anni, che raggiungendo la balconata interna a 75 metri offre magnifiche vedute panoramiche e spettacolari prospettive sull’architettura dell’edificio e all'interno della basilica.

Appuntamenti “extra!”

L’edizione 2024 del tour alla Cupola si arricchisce di un calendario di appuntamenti “extra!” ideati per  accompagnare il pubblico alla scoperta del lato più autentico di Novara.

Le date in programma e il dettaglio degli appuntamenti saranno disponibili online sul sito www.kalata.it

Aumenta il pubblico proveniente dall’estero  

Quest’anno l’esperienza di visita guidata, capace di abbinare ai contenuti storico artistici l'emozione dell'avventura, amplia la propria offerta: saranno infatti implementate tracce audio in lingua straniera per consentire anche al pubblico proveniente dall'estero di comprendere e approfondire la storia di questo incredibile monumento, il cui cantiere da record fu costellato da innumerevoli curiosità e aneddoti avvincenti.

Dichiarazione Alessandro Canelli - Sindaco di Novara

Riaprono con Kalatà le visite alla Cupola di San Gaudenzio: un’esperienza unica che hanno già vissuto migliaia di persone provenienti da tutta Italia con un incremento dei turisti stranieri. Per questo, la nuova stagione apre con l’implementazione delle guide in lingua in modo da estendere quanto più possibile questa straordinaria opportunità e ampliare ulteriormente i flussi turistici sulla nostra città. La Cupola rappresenta non solo il simbolo di Novara, ma anche un’opera unica al mondo sia per l’assetto progettuale architettonico di Antonelli, sia per la storia che gravita intorno a questo monumento.

Dichiarazione  - Raffaella Afferni Presidente ATL Terre dell’Alto Piemonte

La Cupola di San Gaudenzio è il fiore all’occhiello del turismo Novarese e si inserisce in un più ampio progetto che già da anni come ATL stiamo promuovendo, relativo all’Itinerario Antonelliano; una messa a sistema di tutte le architetture progettate dal geniale architetto-ingegnere originario di Ghemme in percorsi che riguardano più ambiti e prodotti turistici: la cultura e l’arte, poiché molti dei luoghi antonelliani sono chiese parrocchiali o ville oggi adibite a Museo, com’è il caso di Villa Caccia di Romagnano Sesia; la natura, l’outdoor e l’enogastronomia, perché all’architetto sono dedicati gli itinerari cicloturistici “BicinVigna con Antonelli”, che coniugano l’attività outdoor alla scoperta del territorio delle Colline Novaresi, suo luogo di origine e di lavoro, e alle produzioni tipiche di quest’area, primo fra tutti il vino.

Dichiarazione Nicola Facciotto - Fondatore e responsabile di Kalatà:

La Cupola di San Gaudenzio sorprende e conquista. Si tratta della più vertiginosa delle nostre esperienze di visita, un tour dove la componente emozionale consente di vivere appieno, in prima persona, le vicende storico artistiche e architettoniche di questo cantiere da record. Siamo arrivati alla quarta edizione: l’interesse da parte del pubblico continua ad essere molto elevato, a conferma della straordinarietà del monumento, fruibile in una chiave altrettanto extra ordinaria.

Informazioni

Il biglietto per la salita e visita alla Cupola di San Gaudenzio include la visita guidata e l'accompagnamento da parte di personale tecnico addetto alla sicurezza.

Il percorso è accessibile dal 2 marzo al 3 novembre il venerdì (fino al 7 aprile, in contemporanea alla mostra “Boldini, De Nittis et les italiens de Paris” in corso al Castello di Novara), il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

Per informazioni o per prenotare la propria esperienza di visita alla Cupola è possibile consultare il sito www.kalata.it oppure scrivere all’indirizzo e-mail booking@kalata.it.

Tariffe

Percorso alla guglia (> 14 anni)

€ 17 (intero) – € 15 (ridotto)

 Percorso alla cupola (> 6 anni)

€ 12 (intero) – € 10 (ridotto)

Il biglietto ridotto è riservato a: visitatori fino ai 25 anni, titolari Abbonamento Musei Lombardia, possessori biglietto Mostra “Boldini, De Nittis et les italiens de Paris” e biglietto Galleria Giannoni, tesserati CAI Piemonte, residenti nel Comune di Novara (solo il venerdì).

Il biglietto gratuito è riservato a: persone con disabilità (con eventuale accompagnatore), titolari Abbonamento Musei Piemonte e Formula Extra, titolari Torino+Piemonte Card, guide turistiche abilitate, giornalisti accreditati (previa comunicazione all’indirizzo e-mail booking@kalata.it).

La Cupola di San Gaudenzio

La Cupola di San Gaudenzio rappresenta la massima espressione del genio di Alessandro Antonelli, nonché il simbolo di Novara e un elemento inconfondibile del suo panorama, ben visibile com'è da ogni punto della città e dei dintorni.

Questo straordinario capolavoro dell’architettura, orgoglio e vanto della cittadinanza, costituisce il tanto atteso e monumentale completamento della basilica dedicata a San Gaudenzio, santo patrono di Novara. La Cupola nasce infatti come sopraelevazione ottocentesca di una basilica seicentesca, non come un edificio autonomo. La poderosa struttura ideata dall’architetto piemontese poggia su quattro coppie di arconi in muratura, disposti a quadrato che si innestano sulla chiesa in corrispondenza dell’incrocio tra il transetto e la navata principale e che costituiscono il nucleo portante della costruzione soprastante.

Il primo progetto della Cupola, che Antonelli presentò nel 1841, mostrava una costruzione molto diversa da quella effettiva di 126 metri che oggi svetta sulla città, frutto delle successive modifiche apportate dall’architetto durante gli oltre quarant'anni di cantiere. I lavori di edificazione della Cupola si conclusero nel 1878 quando venne ultimata la guglia e sulla sommità fu posto il Cristo Salvatore. La statua originale, realizzata in rame ricoperto di foglie d'oro e alta quasi 5 metri, è attualmente conservata all'interno della basilica ed è stata sostituita da una copia in vetroresina.

Nonostante la sua maestosità, la Cupola ebbe costi di costruzione modesti poiché Antonelli e Magistrini, il direttore esecutivo dei lavori, proposero innovazioni nella gestione del cantiere e promossero l’utilizzo di materiali locali, come il mattone, impiegati in modo rigoroso ed efficiente. I lavori furono finanziati in parte attraverso il dazio del sesino, una tassa imposta sull’acquisto della carne di manzo, ma anche grazie a tributi, lasciti e sottoscrizioni popolari, segno del forte legame con la città e i suoi abitanti.

Antonelli ideò una tecnica costruttiva davvero innovativa e rivoluzionaria per l’epoca. La struttura del sopralzo, che pesa ben 5572 tonnellate, è pensata come una sorta di telaio, formato dall'incrocio di pilastri e archi, specializzato a dare solidità. Le finestre, le pareti e i loggiati sono come una pelle leggera che la riveste. L’architetto riuscì a ottenere, con materiali tradizionali come i mattoni gli stessi risultati raggiunti, fuori all’Italia, con l'impiego della ghisa e del ferro o poi del calcestruzzo armato: la costruzione della Cupola terminò infatti sul finire dell'Ottocento, quando a Parigi fu inaugurata la Tour Eiffel e negli Stati Uniti nacquero i primi grattacieli.

Tra mito e realtà

La storia della Cupola di San Gaudenzio si arricchisce di leggende che mettono in risalto la genialità di Antonelli. L’architetto, infatti, aveva chiaro fin da subito il progetto della Cupola che possiamo ammirare oggi, ma era anche certo che a quell’epoca la committenza non avrebbe accettato la realizzazione di un’opera così audace. Decise di nascondere nel proprio studio il disegno originale, presentando un progetto “più adatto”.

La leggenda narra che nei primi decenni tutti gli sforzi furono dedicati ai “rinforzi” che avrebbero dovuto sostenere la Cupola. Iniziarono a susseguirsi diversi appalti, inconcepibili per gli ignari investitori e per i novaresi che si chiedevano, anno dopo anno, dove fosse la propria Cupola.  

Fu così che, dopo anni di lavori il capolavoro si concluse sotto lo stupore generale: i novaresi ebbero la costruzione di un’opera impossibile da concepire, un contrasto di solidità e leggerezza realizzata esclusivamente in muratura.

Chissà se lo stesso architetto avrebbe mai immaginato che, dopo più di 100 anni, qualcun’altro, oltre a se stesso, avrebbe potuto ammirare l’incredibile opera dall’alto.

Alessandro Antonelli

Alessandro Antonelli, nato a Ghemme, in provincia di Novara nel 1798, studiò prima a Milano, presso l'Accademia di Brera, poi a Torino, dove si laureò ingegnere architetto. Dopo un soggiorno di perfezionamento a Roma, tornò nella capitale sabauda, dove acquisì rapidamente prestigio e notorietà con la proposta di un rivoluzionario progetto per piazza Castello, che tuttavia non venne mai realizzato a causa della radicalità degli interventi proposti. Ormai celebre, divenne professore dell’Accademia Albertina di Belle Arti della città.

In seguito lavorò per committenti privati, pubblici e religiosi tra Torino e Novara: si pensi alla riqualificazione di Vanchiglia e alla famosa Fetta di Polenta, uno degli edifici più curiosi della città.

Antonelli si distinse sempre per la costante ricerca dell'innovazione e dell’eccezionalità, anche dimensionale, motivo per cui molti suoi lavori rimasero incompiuti, se non del tutto irrealizzati. La più nota delle sue opere, che rispecchia l’ideale della continua e incessante ricerca verso l’alto e il meglio, è senza dubbio la torinese Mole, che porta il suo nome e che ospita oggi il Museo Nazionale del Cinema.

Kalatà - impresa culturale

Kalatà è un’impresa culturale con sede in provincia di Cuneo, che opera da oltre vent’anni nel settore della valorizzazione del patrimonio culturale, anche in collaborazione con Enti pubblici e Fondazioni private.

Nel 2015 l’impresa ha sviluppato un modello innovativo e sostenibile per la messa a valore del patrimonio che prevede investimenti economici, da parte della società stessa, sui beni culturali oggetto di intervento (project financing applicato ai beni culturali).

Gli investimenti - finalizzati a migliorare la fruibilità dei monumenti da parte del pubblico - consentono l’attivazione di occasioni di visita inedita e dal carattere “premium”.

Al contempo, in un’ottica win-win, gli stessi interventi contribuiscono alla manutenzione e alla conservazione dei beni oggetto di intervento. I soggetti proprietari dei beni valorizzati beneficiano inoltre di una fonte di ricavo economica diretta  (retrocessione sui proventi da bigliettazione).

La dimensione esperienziale, abbinata all’approccio divulgativo nell’esposizione dei contenuti, rappresentano gli elementi caratterizzanti delle proposte culturali di Kalatà, che hanno come obiettivo il coinvolgimento di pubblici ampi e differenziati (inclusi target non abituali).

L’impresa valorizza le professioni culturali offrendo opportunità di impiego qualificato a circa 60 collaboratori, impiegati su sette siti, coordinati da un team strutturato e stabile di 9 professionisti.

Il modello applicato determina, nell’ambito del contesto territoriale di intervento, un incremento del numero di visitatori/turisti,  generando positive  ricadute indirette sul comparto ricettivo e commerciale locale.