Novara - Nutrizione, alimentazione e diete. Oggi ne parlano in molti, non sempre in modo appropriato. A fare un po’ di chiarezza è il dottor Federico D’Andrea, primario del reparto di Dietetica e Nutrizione Clinica dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria "Maggiore della Carità” di Novara nonché Presidente dell'Ordine dei Medici chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Novara, di recente ospite al tradizionale incontro di lavoro del Novara Businessmen Club al Ristorante “Convivium”: «Innanzitutto bisogna riportare la questione nei termini corretti - esordisce il dottor D’Andrea - La dieta rappresenta uno stile di vita che va oltre all’alimento: in generale abbinata ad un’attività fisica genera benessere, a livello terapeutico può incidere positivamente sul decorso della demenza: è stato dimostrato scientificamente che la dieta mediterranea migliora la salute mentale dei malati di Alzheimer. La nutrizione è una cosa diversa: quella clinica ha un raggio molto ampio e fa riferimento al rapporto con una patologia medica. Ci si nutre anche artificialmente o con sostanze farmacologiche». In primis, è fondamentale identificare il professionista a cui rivolgersi o che ci si trova davanti: «La dietetica è una scienza medica - precisa il dottor D’Andrea - Un biologo nutrizionista, un farmacista, un dietista a vario titolo hanno nozioni sulla nutrizione, ma è solo al medico specialista dietologo che compete visitare il paziente, formulare una diagnosi ed individuare gli eventuali problemi presenti. Il ruolo della buona nutrizione è sempre stato riconosciuto nella storia, ma negli ultimi anni è stato un po’ messo da parte dalla medicina moderna».
Il dottor D’Andrea, nel corso del suo intervento, ha chiarito anche il ruolo ed i servizi offerti dalle strutture ospedaliere di Dietetica e Nutrizione Clinica come quella da lui diretta all’Aou “Maggiore” di Novara: dalla ristorazione ospedaliera agli ambulatori specifici (ad esempio per l’obesità, l’anoressia, la celiachia o le malattie renali), dalla nutrizione artificiale ospedaliera o domiciliare: «In provincia di Novara attualmente circa 200 pazienti sono in nutrizione enterale tramite un sodino posizionato nello stomaco - spiega il dottor D’Andrea – Nel 2012, a Novara abbiamo effettuato quasi 4.300 consulenze presso gli altri reparti ospedalieri, circa 410 visite domiciliari e 4.000 ambulatoriali».
Un tema sul quale sfatare alcuni luoghi comuni è certamente quello della malnutrizione: «Non riguarda solo il Terzo Mondo o gli anoressici, anche l’obesità rappresenta una malnutrizione per eccesso - osserva il dottor D’Andrea - Nel mondo sviluppato la malnutrizione riguarda il 30-55% dei pazienti ospedalizzati, il 46% di quelli medici, il 27% dei pazienti chirurgici, il 43% degli anziani e il 53% di coloro che hanno subito una frattura al femore: il problema tende ad aumentare nel corso del ricovero con conseguenze pesanti in termini di mortalità, morbilità, complicanze e costi. Prevenire il circolo vizioso tra malnutrizione e malattia è fondamentale per ottenere un buon risultato dalle cure. Oggi però, purtroppo l’alimentazione peggiora anche per motivi economici». L’obesità può essere definita «l’epidemia del 21° secolo, con 1 miliardo di persone in sovrappeso e 300 milioni di obesi nel mondo. Un terzo dei bimbi è in sovrappeso, 1/10 obeso: in questo scenario per la prima volta i nipoti hanno un’aspettativa di vita più bassa dei loro nonni. Il diabete di tipo 2 nei bambini e nei giovani è sempre più presente. Purtroppo la terapia dietetica dell’obesità è di difficile conduzione, con un grado di successo a lungo termine basso e alte percentuali di recidive. Geneticamente infatti l’uomo non è fatto per perdere peso. Il problema vero è quindi il mantenimento dopo il calo ponderale, serve una dieta bilanciata e studiata ad hoc individualmente. In genere il maschio è più motivato, anche se nel 70% dei casi sono le donne a rivolgersi al dietologo e spesso per motivi estetici». Anche la celiachia, «malattia di intolleranza al glutine, non riguarda più solo i bambini: più di 150 adulti sono in cura all’Aou “Maggiore” di Novara, si conta un caso ogni 100 nati».
A generare parecchi problemi, specie tra le ragazze, è l’anoressia, «un disturbo del comportamento alimentare per la cura del quale a Novara esiste un centro di riferimento regionale. Negli ultimi decenni è cambiata la figura della donna: oggi si prediligono “Miss” e modelle magre e questo condiziona le idee che le adolescenti hanno del loro corpo».
In generale,«non bisogna dimenticare che anche con i ritmi di vita frenetici di oggi esistono sempre tempi fisiologici da rispettare per quanto riguarda i pasti e l’attività fisica - ha concluso il dottor D’Andrea -Bastano 20-30’ di camminata a passo veloce al giorno per restare in forma».
Consigli utili per tutti, insomma, compresi gli imprenditori e i professionisti che aderiscono al Novara Businessmen Club: «Oggi siamo in 37 Soci - ricordano il presidente Tito De Rosa e il vicepresidente Gabriele Appendino - Presto presenteremo il nuovo “Progetto Sviluppo” per il 2015 finalizzato a rendere più produttivo il nostro business. NBC supporterà lo sviluppo di iniziative che integrino strumenti telematici, come il nostro sito internet http://www.nbcnovara.it, ed occasioni di visite in azienda e di incontri “b to b” per migliorare la conoscenza reciproca».