Novara - La prossima settimana proseguono le due rassegne di prosa e di musica. Per la stagione Coro il Teatro Faraggiana ospita 'L'Oreste' giovedì 18 alle ore 21 e venerdì 19 aprile alle ore 10.30. Per la rassegna FaraggianaPop ritorna finalmente a Novara dopo esibizioni in tutto il mondo il Quintetto Denner per Italy in Jazz venerdì 19 alle ore 21.
L'Oreste è internato nel manicomio dell'Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così. Dopo trent'anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l'Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come cosmonauta, e - come se tutto questo non bastasse - la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici. Eppure, l'Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata (che ha conosciuto a un "festival per matti" nel manicomio di Maggiano a Lucca), parla sempre. Parla con i dottori, con gli infermieri, con la sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma soprattutto parla con l'Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l'Ermes non esista. l'Oreste è una riflessione sull'abbandono e sull'amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna. Uno spettacolo originalissimo, di struggente poesia e forza, in cui fluiscono momenti drammatici e altri teneramente comici. Con un’animazione grafica di straordinaria potenza, visiva e drammaturgica, Claudio Casadio dà vita e voce a un personaggio indimenticabile, affrontando con grande sensibilità attoriale il tema importante e delicato della malattia mentale.
A prima vista l'Oreste può sembrare un monologo, dato che in scena c'è un solo attore in carne e ossa. Ma quel che attende lo spettatore è ben altro: grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, e alla collaborazione con il Festival Lucca Comics, lo spettacolo funziona con l'interazione continua tra teatro e fumetto animato: l'Oreste riceve costantemente visita dai suoi fantasmi, dalle visioni dei mondi disperati che coltiva dentro di sé, oltre che da medici e infermieri. I sogni dell'Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che solo le tecniche del "Graphic Novel Theater" rendono realizzabile: un impossibile viaggio tra Imola e la Luna attraverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino e che non si è più ritrovato.
Riguardo allo spettacolo di venerdì 18, “Italy in jazz” è il nuovo progetto del Quintetto Denner. Si tratta di un excursus lungo la musica italiana degli ultimi quattro secoli con incursioni in diversi generi, dal classico al contemporaneo, dall’operistico alla musica leggera e popolare. Il tutto riletto attraverso la peculiare interpretazione del gruppo (“Quintetto Denner: no strings no drums” come ebbe definirci amichevolmente Paquito D’Rivera, spettatore illustre ed entusiasta del concerto tenuto al Toronto Jazz Festival nel 2008). In tale excursus i diversi generi vanno a stimolare le diverse anime del quintetto, da sempre sospeso tra classica e jazz. Lo scopo del progetto è quello di veicolare la tradizione e la cultura musicale italiana attraverso il Jazz, utilizzando cioè un linguaggio musicale condiviso per contaminare contesti diversi con “molecole di italianità”. Tutti i brani proposti sono stati arrangiati o composti appositamente per il Quintetto Denner da alcune delle personalità più interessanti del panorama jazzistico italiano. Abbiamo dato vita a questo progetto dopo aver constatato come il pubblico internazionale rispondeva a brani come “Estate” di Bruno Martino, “Stradivarius” di Carlo Alberto Rossi e ad autori italiani come Ennio Morricone, Kramer, Capua, ecc. che già facevano parte del nostro repertorio. Negli ultimi anni abbiamo operato una scelta accurata, provando e riprovando, arrangiando e sperimentando. Siamo quindi giunti ad una selezione che, dall’immenso patrimonio musicale del nostro paese, si è potuta sintetizzare nel progetto “Italy in Jazz” che siamo orgogliosi di proporre al pubblico internazionale.
Il Quintetto Denner nasce dall’incontro di due mondi complementari: da una parte il mondo della musica classica e classico-contemporanea e dall’altra quello del Jazz. L’abbraccio tra queste due diverse sensibilità dà origine ad un gruppo sui generis e ad uno stile nuovo ed originale che il critico musicale statunitense Robyn Jeffery ha definito in maniera davvero efficace “Jazz da camera” dopo aver assistito ad alcune performance del gruppo nella sua tournee australiana. Nei quasi vent’anni di attività il quintetto si è esibito in tutto il mondo, dall’Australia al nord America, dall’Africa alla Cina, suonando in contesti prestigiosissimi e partecipando a numerosi festival di livello internazionale: dallo European Jazz Festival di Izmir al Gold Coast International Jazz Festival di Surfers Paradise, dal Toronto Jazz Festival al Festival internazionale Klassik in Albania. La musica del Quintetto Denner è stata trasmessa in dirette radiofoniche e televisive dalle radio e televisioni di stato in Canada, Turchia, Grecia e Cina. Tra i teatri più importanti in cui il Quintetto Denner si è esibito ricordiamo: la Concert Hall del Conservatorio di Stato di Sydney, la Guangzhou Opera House di Guangzhou (Canton), il Teatro Moni Lazariston di Salonicco, l’Accademia delle Arti di Tirana, l’Auditorium Tirajanas in Gran Canaria e l’Hannover Jazz Club. Durante le tournee il Quintetto Denner ha tenuto numerose master class (Accademia della Guangzhou Opera House, Conservatorio di Tirana, Shantou University, ecc.).